Poeta e saggista italiano (Taranto 1905 - Camaiore 1984); dopo le peregrinazioni di una giovinezza disordinata e avventurosa (fu marinaio e partecipò all'impresa fiumana di D'Annunzio), trovò la propria [...] evidenza. Tra i suoi studî: Otto pittori italiani contemporanei, 1940; Campigli, 1941; Giorgio De Chirico, 1942; Modigliani, 1947; Marino Marini, 1948; Pittura e scultura d'avanguardia in Italia, 1950; Orfeo Tamburi, 1955; Il futurismo, 1961. ...
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Movimenti artistici e letterari d’avanguardia sorti dopo la Seconda guerra mondiale; più in particolare, il movimento letterario cui diedero vita critici e scrittori italiani sul finire degli anni 1950.
La [...] all’intrattenimento e disimpegno intellettuale. In positivo la n. recuperò l’audacia sperimentale delle avanguardie storiche, innanzitutto del futurismo, si batté per la definitiva consacrazione di C.E. Gadda, assunto a paradigma del nuovo, e predicò ...
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In letteratura, uno degli aspetti del comico, che nasce da uno squilibrio, da una sproporzione voluta fra gli elementi rappresentativi (per es., la morte di Morgante nel poema di L. Pulci), o dal contrasto [...] o divertimento intellettualistico, per un amaro piacere di épater le bourgeois (e a tal fine si valse di motivi e modi propri del futurismo). Sicché il teatro del g., pur presentando alcune affinità con quello di L. Pirandello, di G.B. Shaw e di J.M ...
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LEBRECHT, Danilo (Lorenzo Montano)
Patrizia Bartoli Amici
Nacque a Verona il 19 apr. 1893 da Carlo, facoltoso industriale, appartenente a una famiglia israelita di origine polacca. Compiuti gli studi [...] sono evidenti.
Tuttavia la formazione umanistica e lo spessore culturale del L. lo portarono in breve a prendere le distanze dal futurismo e già in Ariette per piffero (La Spezia 1917) egli approda a una lirica più intima e rigorosa. Nella raccolta ...
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Categoria letteraria con cui la critica indica l’atteggiamento del gusto che si diffuse sullo scorcio del 19° sec., interessando innanzitutto la produzione letteraria ma anche il costume e gli orientamenti [...] I. Svevo, J. Joyce, L. Pirandello, R. Musil, G. Ungaretti, E. Montale, A. Moravia, tutte le avanguardie (futurismo, dadaismo, surrealismo, espressionismo).
La critica
Usato polemicamente da B. Croce in antitesi al valore positivo rappresentato dal ...
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FRANCHI, Raffaello
Silvia Zoppi Garampi
Nacque a Firenze il 21 maggio 1899 da Annibale e da Agostina Chiarelli. Appena adolescente iniziò a lavorare nella trattoria del padre a piazza Pitti, la "piazza [...] 1930, pp. 273-279; Solaria - Letteratura - Campo di Marte, a cura di A. Folin, Treviso 1973, pp. 31-33, 233; Poeti futuristi dadaisti e modernisti in Italia, a cura di G. Viazzi - V. Scheiwiller, Milano 1974, pp. 108 s.
Fonti e Bibl.: Necr. in ...
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DI GIACOMO, Giovanni Antonio (pseud. Vann'Antò)
Rosa Maria Monastra
Nacque a Ragusa il 24 ag. 1891 da Salvatore e da Carmela Rizza, ultimo di sette figli maschi. La precoce. spiccata inclinazione agli [...] ultimi cento anni. Atti del Conv. stor. internaz. (Palermo, 20-25 ott. 1975), Palermo 1977, I, pp. 464-75; A. Guglielmi, I futuristi e il figlio del minatore, in Carta stampata, Roma 1978, pp. 35-38. Su Li cosi nuvelli: G. La Pira, Il dialetto nella ...
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CERVI, Annunzio
Nicola Merola
Nacque a Sassari, il 6 agosto 1892, in una famiglia della agiata borghesia locale, da Antonio e Costanza Cabras. Compiuti gli studi classici e quelli universitari presso [...] nell'ambito della Diana.
È un fatto però che il C. appaia come incapsulato nel circuito tra crepuscolarismo e futurismo, allo stesso modo in cui più in genere la cultura della rivista napoletana sembra fortemente condizionata da una problematica ...
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Termine con cui si suole designare quella poetica e quel gusto che furono propri, in Italia, degli scrittori posteriori a G. D’Annunzio, raccolti per lo più intorno alla Voce; e quindi la letteratura e [...] in tutto questo le tracce, oltre che dell’estetica crociana, delle poetiche irrazionali, decadenti, dal simbolismo francese al futurismo; come pure è evidente, nelle forme del ‘taccuino’, del ‘giornale di bordo’, del ‘paesaggio’, della ‘natura morta ...
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Scrittore e giornalista, nato a Roma il 28 settembre 1899, morto a Lariano il 4 gennaio 1977; collaboratore della Tribuna, dell'Idea Nazionale, del Corriere italiano, del Travaso delle idee, della Gazzetta [...] delle lettere ove l'invenzione teatrale coincide con quella letteraria, con una forte influenza di Petrolini da un lato e del Futurismo dall'altro, grazie a un gusto del testo che è, sì, antitradizionale ma insieme affonda le sue radici in un ben ...
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futurismo
s. m. [der. di futuro]. – Movimento letterario, artistico e politico, fondato nel 1909 da F. T. Marinetti in reazione, oltre che alla letteratura borghese dell’Ottocento, alla magniloquenza e all’estetismo dannunziani. Attraverso...
futuribile
futurìbile s. m. e agg. [der. di futuro]. – 1. agg. Che può accadere, che può verificarsi nel futuro; che si ritiene possibile o attuabile in un futuro più o meno vicino: un’idea f.; realtà f.; una pace f.; modelli f. di vita. 2....