Scrittore italiano (Roma 1889 - ivi 1962), fu tra i fondatori della Ronda. Esordì con il racconto lirico-simbolico Pazienze e impazienze del Maestro Pastoso (1914); seguirono raccolte di prose fra l'invenzione [...] più felici della sua arte, ispirata a un gusto sensuale della forma, o, meglio, a una sensualità visiva. La quale, anche quando B. dal Ariosto (1928) e Er Commedione (1944), dai sonetti di G. G. Belli, poeti a lui dilettissimi, e quest'ultimo di ...
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Tartàglia, Niccolò. - Matematico (Brescia 1499 circa - Venezia 1557). T. affrontò molte questioni di matematica pura e applicata e scoprì, contendendola con G. Cardano, la formula risolutiva dell'equazione [...] che eleva il suo nome, con quello di S. Dal Ferro, di G. Cardano, di L. Ferrari, al di sopra di quello degli altri un "segreto del mestiere" e non venivano pertanto comunicate, o, per lo meno, non venivano pubblicamente dimostrate. Accadde così ...
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Artista concettuale italiano (Torino 1940 - Roma 1994). Esponente dell'arte povera, instancabile sperimentatore, B. ha analizzato i temi dell'alternanza, del contrasto, del doppio e della propria identità [...] d'ispirazione neodadaista. Esponente del movimento definito dal critico G. Celant arte povera (1967), ha prodotto opere in peso e leggerezza, trasparenza e opacità, eternità e fugacità) o dell'accumulazione: Colonne (1968, pile di centrini di carta); ...
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Filosofo e uomo politico italiano (Torino 1936 - Rivoli 2023). Esponente della filosofia ermeneutica, ha teorizzato l'abbandono delle pretese di fondazione della metafisica e la relativizzazione di ogni [...] interessi per l'estetica, studiò poi a Heidelberg sotto la guida di H. G. Gadamer. Prof. di estetica, poi di filosofia teoretica nell'univ. di e dalla relativizzazione di ogni prospettiva filosofica o politica che intenda presentarsi come definitiva. ...
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Racconto di avventure in cui domina il meraviglioso, negli episodi come nei personaggi, anonimo e popolare, di fonte e tradizione orale (➔ favola). La f. ebbe sin dai tempi remoti vastissima diffusione [...] elaborazioni raffinate nella loro apparente ingenuità e primitività, o, ispirandosi al modello popolare, ne composero di nuove si debbono a L. Capuana (C’era una volta ..., 1882), a G. Gozzano (La principessa si sposa. Fiabe, 1917) e a I. Calvino ...
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Pittore (Volos, Grecia, 1888 - Roma 1978), fu uno degli iniziatori e uno dei principali esponenti della corrente artistica della pittura metafisica.
Vita e opere
Figlio di un ingegnere ferroviario, visse [...] dove frequentò G. Apollinaire, M. Jacob, P. Picasso. Rivelatore e chiarificatore fu soprattutto l'incontro con G. Apollinaire. cui De C. si rappresenta attraverso quadri celebrativi o volutamente ironici. L'amore per la pittura metafisica torna ...
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Poeta italiano (Monsummano 1809 - Firenze 1850). Partito dalla tradizione giocosa toscana, approdò al mito della “paesanità”, come aspirazione a una vita lontana dalle raffinatezze sociali e insieme romantico [...] non esercitò mai la professione. Il periodo pisano fu poi da G. rievocato nelle Memorie di Pisa. Nel 1836 conobbe Gino Capponi, ; e di lì i suoi "Scherzi" si diffondevano, manoscritti o malamente stampati alla macchia, e confusi con satire d'altri, ...
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Figlio (Berlino 1859 - Doorn, Utrecht, 1941) di Federico III, imperatore di Germania e re di Prussia, e di Vittoria, figlia di Vittoria regina di Gran Bretagna, entrò
presto in contrasto con il cancelliere [...] di Germania (1888), si trovò ben presto in aperto dissidio con O. von Bismarck. Il contrasto tra i due apparve insormontabile sulla legislazione contro i socialisti (G. si atteggiava a monarca socialista, e favoriva effettivamente la promulgazione di ...
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Artista concettuale italiano (Borgofranco d'Ivrea 1934 - Torino 2023). Dopo aver sperimentato da autodidatta la pittura e la grafica si è dedicato a ricerche concettuali, dando vita ad opere basate sull'accostamento [...] di oggetti di valenza contraria o incentrate su fenomeni e concetti contrapposti. Ha partecipato a importanti mostre e attività di grafico. Ha fatto parte degli artisti riuniti dal critico G. Celant nel 1967 sotto la denominazione di arte povera. La ...
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Musicista (Fusignano 1653 - Roma 1713). Studiò a Faenza, a Lugo, a Bologna, dove fu allievo (circa 1666-70) di Giov. Benvenuti. Dal 1670 accademico filarmonico di Bologna, passò nel 1671 a Roma e vi studiò [...] camera) a tre, ecc.; op. V (1700) Sonate a violino e violone o cembalo; op. VI (1714) Concerti grossi con duoi violini e violoncello di Concertino di quell'impersonalità che si avverte (fuorché in G. Frescobaldi) nella strumentalità secentesca, e un ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...