televisivo
televisivo [agg. Tratto da televisione, secondo il rapporto visione -visivo] [LSF] [ELT] Della televisione, che riguarda la televisione, come particolare sistema di telecomunicazione. ◆ [ELT] [...] per il numero di righe di analisi a immagine completa (525 M, 625 B, G), la frequenza di semiquadro, o di trama (semiquadri analizzati al secondo: 60 Hz M, 50 Hz B, G), la frequenza di righe, che è il prodotto delle due grandezze precedenti (15 735 ...
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gradiometro
gradiòmetro [Comp. di gradi(ente) e -metro] [MTR] Strumento per misurare il gradiente di una grandezza fisica. ◆ [MTR] [GFS] G. gravimetrici: strumenti per misurare il gradiente orizzontale [...] o verticale della gravità, usati spec. nella geofisica applicata per misurazioni molto accurate del campo della gravità. I g. orizzontali derivano, in vario modo e con varie semplificazioni, dalla bilancia di Eötvös (←), opportunamente semplificata, ...
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grafite
grafite [Der. del gr. grápho perché, strofinata su carta, vi lascia una traccia grigiastra] [CHF] Minerale, carbonio esagonale contenente spesso impurità varie, tenero (grado 1 di durezza Mohs), [...] perfetta secondo { 0001} . ◆ [FSD] La g., naturale o artificiale (v. oltre), presenta una notevole anisotropia nelle di temperatura. Per queste favorevoli proprietà chimico-fisiche la g. trova molte applicazioni tecniche: fra le principali, nella ...
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granulometria
granulometrìa [Comp. di granulo e -metria] [MCS] [MCC] Disciplina che riguarda le tecniche e le norme per misurare le dimensioni e altre caratteristiche dei grani costituenti un materiale [...] cioè l'insieme dei parametri caratterizzanti la struttura del materiale esaminato. Si distinguono i casi seguenti: (a) g. diretta, o meccanica: data la forma irregolare dei grani, per caratterizzarne le dimensioni ci si riferisce a un diametro medio ...
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theta
thèta (o tèta) [LSF] Grafia lat., prevalente nel-l'uso scient., del nome dell'8a lettera dell'alfab. gr. thèta che, nella forma min. ϑ e in quella maiusc. Θ, è largamente usata come simb. di grandezze [...] ϑ₃ attraverso le relazioni ϑ₁(v, t)=-ϑ₂(v+(1/2), t), ϑ₄(v, t)=ϑ₃(v+(1/2), t). Sono state introdotte da C.G.Jacobi e si incontrano, per es., nel problema della propagazione di correnti elettriche in un cavo; tipi più generali di funzioni t. sono stati ...
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giuliano
giuliano [agg. Der. del nome Giulio] [ASF] Qualifica di concetti attinenti: (a) al calendario g., introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C. (→ calendario), come, per es., anno g. (v. oltre); (b) [...] variazione di nome rispetto agli originali) nel vigente calendario gregoriano. ◆ [ASF] Ciclo, o periodo, g.: il periodo di tempo contenente 2 914 695 giorni (cioè 7890 anni g.), che si ottiene moltiplicando tra loro il numero di anni del ciclo solare ...
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chirale
chirale [agg. Der. del gr. cheír "mano"] [ALG] Termine introdotto da Lord Kelvin nel 1904 per qualificare una figura geometrica o un gruppo di punti non sovrapponibile alla propria immagine speculare [...] ◆ [FSN] Invarianza c.: principio, introdotto nel 1957 da E.C.G. Sudarsham e R.E. Marshak, che fu decisivo per la successiva scoperta per ogni fermione coinvolto nell'interazione, dall'uso del suo campo o del trasformato c. di esso. ◆ [CHF] Molecole c ...
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biologia
biologìa [Comp. di bio- e -logia; il termine è stato coniato dal naturalista ted. G.R. Treviranus (ted. Biologie) nel 1802 e, nello stesso anno, forse indipendentemente da lui, usato anche dal [...] , la patologia, secondo che si considerino la forma, o la funzione, o i fenomeni ereditari, oppure le condizioni anormali dell'organismo. silvicoltura, orticoltura, floricoltura, zoologia applicata alla caccia o alla pesca, ecc., oltre a rami più ...
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brillamento
brillaménto [Der. di brillare "risplendere di luce viva e tremolante", forse dal lat. beryllus "berillo"] [LSF] Oltre che nel signif. proprio, quale "aumento di splendore, di intensità" e [...] [ASF] B. solare: locuz. proposta, con fortuna, da G. Abetti nel 1946 (che rende l'ingl. solar flare e il una visione del Sole in luce monocromatica, mediante uno spettroeliografo o un filtro monocromatico, per es. quello di Lyot; eccezionalmente, ...
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genere
gènere [Der. del lat. genus -neris, affine al gr. g✄énos "stirpe"] [LSF] (a) Ogni qualità caratterizzante un ente. (b) Anche, l'insieme degli enti che hanno quella particolare qualità. ◆ [ALG] [...] esteso, in vari sensi, alle superfici e alle varietà algebriche (g. aritmetico, geometrico, superficiale, plurigenere, ecc.), o topologiche; per le superfici topologiche, esso è collegato con il rango di connessione della superficie, che risulta ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...