Scrittore russo (Mosca 1821 - Pietroburgo 1881). Frequentò a Pietroburgo la scuola militare d'ingegneria. Terminati gli studî nel 1843, fu promosso ufficiale, ma preferì dedicarsi alla letteratura. Il [...] il primo successo ed entusiasmò N. A. Nekrasov e V. G. Belinskij. Per aver frequentato il circolo di M. V. , di enormi impulsi vitali. Se i personaggi di un Dickens o di un Balzac si direbbero come schemi psicologici descritti dall'esterno ...
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Umanista e riformatore (Bretten, Basso Palatinato, 1497 - Wittenberg 1560), si educò sotto l'influenza del prozio G. Reuchlin. Nel 1509 fu all'univ. di Heidelberg, nel 1512 a Tubinga ove divenne (1514) [...] eucaristia per avvicinarsi invece all'interpretazione simbolistica degli zwingliani. Tutto questo può dar ragione dell'atteggiamento a volte incerto o addirittura ambiguo di M., il quale tuttavia fu pur sempre fedele a Lutero; nel 1525 fu con lui per ...
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Poeta e drammaturgo (Vienna 1791 - ivi 1872). Considerato il più grande scrittore della letteratura austriaca, il centro della sua opera è l'analisi delle condizioni dell'agire umano, o più esattamente [...] le forme del mito, della favola, della storia o della parabola.
Vita
Mortogli il padre nel 1809, H. Laube, dopo il 1848, valse a mitigare il senso di frustrazione di G., che lasciò inedite le sue ultime tre tragedie. In Sappho, nella trilogia Das ...
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Arte, tecnica e attività di interpretare il senso di testi antichi, leggi, documenti storici e simili.
Filosofia
Le origini dell’e. risalgono al mondo classico, dove sorse per stabilire l’esatto senso [...] ma colta soltanto nel processo intrinsecamente storico dell’e. o, più esattamente, di quel ‘circolo ermeneutico’ per (per es., in R. Bultmann), sono state poi riprese da H.G. Gadamer con la sua affermazione dell’universalità dell’e. e del primato ...
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Movimento artistico e letterario d’avanguardia sorto a Zurigo nel 1916 e che ebbe sedi importanti a New York, a Berlino e a Parigi, dove si sciolse nel 1922. Il nome deriva dalla voce onomatopeica ‘dada’ [...] inclinazioni rivoluzionarie, con R. Huelsenbeck, R. Hausmann, J. Baader, J. Heartfield e G. Grosz. Nel 1920 il d. fu a Colonia, con M. Ernst, J. esaurimento: i protagonisti sceglieranno il silenzio o confluiranno in altre esperienze d’avanguardia. ...
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Scrittore italiano (Siena 1883 - Roma 1920). Dotato di una formazione letteraria da autodidatta, riportò nelle sue opere, spesso ambientate in un mondo provinciale e caratterizzate da accenti autobiografici, [...] 1918 entrò nella redazione del Messaggero della Domenica, conoscendovi O. Vergani e L. Pirandello) ma di intensa creatività: gli procurò finalmente consensi e autorevoli appoggi, fra cui quello di G. A. Borgese. Un altro romanzo, Tre croci (1920), ...
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Poeta (Milano 1776 - ivi 1821). Anticlassicista, P. rappresenta, insieme con G. G. Belli, un momento essenziale, e artisticamente dei più alti, del primo Romanticismo italiano. Egli ha saputo descrivere [...] , a quotidiano contatto con gente modesta, afflitta da dissimulate o palesi angustie, miserie e vergogne. E impiegato rimase sempre », un'adunanza di amici letterati (L. Rossari, G. Torti, T. Grossi), e partecipò alle polemiche anticlassicistiche ...
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Letteratura
La b. italiana antica è un componimento poetico di origine popolare, collegato con il canto e la danza (detto anche canzone a ballo), e perciò costruito metricamente in modo che le sue parti [...] 1316), ha rigoglioso sviluppo con G. de Machaut (sec. 14°) e più ancora con E. Deschamps (m. 1406 o 1407) e resta in grande dalla Francia nel 15° sec. e coltivata, tra gli altri, da G. Chaucer; tornò anch’essa in auge nell’Ottocento.
La b. romantica ...
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umorismo La facoltà, la capacità e il fatto stesso di percepire, esprimere e rappresentare gli aspetti più curiosi, incongruenti e comunque divertenti della realtà che possono suscitare il riso e il sorriso, [...] caratteristico della letteratura inglese (G.B. Shaw, G.K. Chesterton, E. Waugh, P.G. Wodehouse). La sentimentalità u. si possono ricondurre anche opere di autori contemporanei come B. Hrabal o T. Pynchon. Un posto a parte occupa la tradizione dell’u. ...
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(gr. ῎Αδων o ῎Αδωνις) Divinità greca di origine semitica, oggetto di culto in varie località della Grecia peninsulare e insulare. Nella formulazione più nota del suo mito, intessuta di motivi letterari [...] età alessandrina, Adone, nato dall’amore incestuoso di Mirra (o Smirna) con suo padre, non è restituito da Persefone da un'esperta cortigiana; Adone (1623), poema in 20 canti di G. Marino, nel quale il tenue filo della trama è continuamente spezzato ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...