(gr. ῾Υάκινϑος) Nella mitologia greca, giovinetto, figlio del re Amicla (ma dai poeti talvolta detto figlio di Ebalo), amato per la sua bellezza da Borea (o Zefiro) e da Apollo, ucciso per errore (o per [...] di Borea) dal dio durante il lancio di un disco; sulla sua tomba nacque il fiore omonimo. Il culto originario di G. fu ad Amicle in Laconia e si diffuse prevalentemente in aerea dorica; gli erano sacre le feste Giacinzie (τὰ ῾Υακίνϑια), celebrate ...
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Pseudonimo del poeta russo E. G. Dzjubin (Odessa 1895 - Mosca 1934). Un acuto senso della vita, non privo di sfumature anarchiche e mistiche, nonostante l'accentuazione dei temi bolscevichi, caratterizza [...] la sua opera. Notevoli i poemi Duma pro Opanasa ("Duma su O.", 1926, sulle lotte contro i ribelli ucraini), Smert´ pionerki ("La morte di una pioniera", 1932, dedicato ai giovani), Poslednjaja noč ("L'ultima notte", 1932), e la raccolta di poesie ...
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Nome assunto da G. Carducci, G. Chiarini, G. T. Gargani e O. Targioni Tozzetti quando nel 1856, traendo pretesto da un libretto di versi pubblicato da B. Bracci, si scagliarono contro i romantici. Combattevano [...] «l’irruzione straniera nelle lettere», una spiritualità sognante, un modo d’immaginare e di scrivere sfumato, poco concreto. L’epiteto di pedanti ebbe per loro il significato polemico, e ‘onorifico’, di ...
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Scrittore (Motta di Livenza 1574 - Roma 1629), pronipote dell'omonimo cardinale. Fu a Roma, dal 1600, segretario dei card. O. Bandini e F. Barberini. Ebbe fama di buon poeta latino e italiano e di epistolografo [...] insigne; scrisse, contro T. Stigliani, una Difesa dell'Adone di G. B. Marino (pubbl. postuma, 1629); numerosi sono i suoi scritti eruditi, in parte inediti presso la Bibl. Vaticana. ...
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Autore (n. Torzano, Cosenza, 1555 - m. 1626 circa) dell'Almanacco perpetuo che, pubblicato nel 1593 a Napoli per i tipi di G. G. Carlino, ha avuto poi, fino al secolo scorso, numerose ristampe, dapprima [...] nella stesura originale, poi nell'edizione, modificata e accresciuta, di O. Beltrano. ...
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(V, p. 780; App. II, I, p. 348; IV, I, p. 219)
Scrittore, morto a Monza l'8 ottobre 1985. Nelle sue ultime opere riaffiora l'ispirazione moralistico-fantastica che aveva improntato tanta parte della produzione [...] volta in volta si riveste di preziosi arabeschi verbali o si condensa in fulminanti aforismi.
La trama ricostruisce a cura di S. Pasquazi, Roma 1983, pp. 95-104; F. Mattesini, G. Langella, C. Masotti, Ricordo di R. Bacchelli, in Vita e Pensiero, 1986 ...
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MANGANELLI, Giorgio
Alessandra Briganti
Scrittore, nato il 15 novembre 1922 a Milano, dove ha compiuto gli studi fino alla laurea. Trasferitosi a Roma, dopo un periodo d'insegnamento universitario si [...] nella forma del trattato, come nell'Hilarotragoedia, o del commento, come nel successivo Nuovo commento ( 1965; A. Guglielmi, Vero e falso, ivi 1968; M. Corti, rec. a G. Manganelli, Nuovo commento, in Strumenti critici, 1969, n. 10, pp. 421-23. ...
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QUASIMODO, Salvatore (App. II, 11, p. 635)
Poeta; nel 1959 gli è stato conferito il Premio Nobel per la letteratura.
Dopo il 1948 ha pubblicato le seguenti raccolte di liriche: La vita non è sogno, Milano [...] des études italiannes, nn. 3-4, Parigi 1955; O. Macrì, Caratteri e figure della poesia italiana contemporanea, Firenze 1956; G. Pampaloni, in L'Approdo letterario, n. 8, ottobre-dicembre 1959; G. Titta Rosa, in L'Osservatore politico e letterario ...
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VERGA, Giovanni
Attilio Momigliano
Novelliere e romanziere, nato il 31 agosto 1840 a Catania, ivi morto il 27 gennaio 1922. A Catania ebbe come maestro un verseggiatore byroniano e montiano, Antonino [...] troppo spesso, il taglio e il tono d'un racconto edificante o educativo, e uno stile che, a poche battute d'una Capitano d'Arce (Milano 1891); Dal tuo al mio (ivi 1906); Teatro di G. V. (ivi 1912). Per indicazioni di opere minori e di lettere, v ...
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. Nome con cui si indica in Italia quel tipo di narrativa che nei paesi anglosassoni, dove è più largamente diffusa, si chiama science-fiction, e che consiste nello sviluppare un intreccio logico ed essenzialmente [...] luoghi comuni sono però volentieri utilizzati con disincantata irriverenza, per scopi meramente parodistici o di satira politica e sociologica, sui modelli di A. Huxley e G. Orwell. Non bisogna credere, con questo, che la f. abbia perduto il suo ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...