Pseudonimo della scrittrice Rina Faccio (Alessandria 1876 - Roma 1960). Meglio che nei romanzi, dove un certo femminismo d'intonazione ibseniana (Una donna, 1906) si è venuto sempre più mescolando a motivi [...] ", e soprattutto nelle prose liriche, in certe pagine di diario o di taccuino, nelle quali il tumulto dei sensi e dei ricordi che avevano già caratterizzato la sua attività giovanile, accanto a G. Cena, nel tentativo di redenzione dell'Agro Romano. È ...
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Industriale e riformatore sociale (Newtown, Montgomeryshire, 1771 - ivi 1858). Attuò nel grande opificio di New Lanark (Scozia), di cui era comproprietario e direttore, riforme che anticiparono di mezzo [...] (1826) di una comunità modello (New Harmony, Indiana, fondata da G. Rapp e acquistata da O. nel 1825) su base socialista. Entrato in crisi l'esperimento nel 1827, O. si orientò verso la riorganizzazione dell'industria su basi cooperative e propose ...
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Poeta (Savona 1552 - ivi 1638). Visse in Liguria, a Roma e a Firenze aiutato da varî mecenati (Carlo Emanuele I, Ferdinando I, i Gonzaga, i Medici) ed ebbe come maestri Paolo Manuzio e Sperone Speroni. [...] Scrisse d'aver voluto scoprire nuovi mondi o perire, ma le sue novità furono soprattutto metriche e, in sostanza, , azioni drammatiche e boscherecce (Il rapimento di Cefalo, musica di G. Caccini, rappresentato a Firenze nel 1600 per le nozze di Maria ...
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Filosofo italiano (Torino 1908 - Rho 1991); prof. di storia della filosofia all'univ. di Pavia (1952), poi di filosofia della scienza all'univ. di Milano (1956), è stato tra i primi a fare conoscere in [...] ha propugnato un'impostazione filosofica neo-razionalista o neo-illuministica attenta alle tecniche fatte valere nella pensiero filosofico e scientifico, 7 voll., 1970-72). Infine G. ha sostenuto il recupero di un materialismo dialettico aperto a ...
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Pittore e architetto (Piacenza 1691 circa - Roma 1765). Cresciuto nell'ambiente dei Bibbiena, fu poi allievo (1711-18) di B. Luti a Roma, dove scoprì il paesaggio classico; fu suggestionato anche da G. [...] van Wittel, G. Ghisolfi e V. Codazzi. Protetto dal cardinale de Polignac, ebbe frequenti contatti con gli per una serie di dipinti raffiguranti feste, cerimonie, vedute architettoniche reali o fantastiche e rovine: a Parigi, Louvre, Interno di S. ...
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Musicista italiano (Catania 1925 - Roma 2011). Allievo di G. Petrassi e B. Maderna, ha partecipato attivamente (1955-62) ai Ferienkurse di Darmstadt. Il neoclassicismo stravijnskiano e l'esperienza weberniana [...] , 1967, 1979) ed Es (1980), opera in un atto con voci e orchestra. Tra le sue composizioni più recenti: O du selige per orchestra (1985); Cantabile per 12 esecutori (1988); Romanza per pianoforte e orchestra (1991); Largo - nove variazioni canoniche ...
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Pittore italiano (Milano 1913 - Roma 1993). Studiò architettura a Roma e nel 1936 divenne amico di A. Savinio. La sua pittura, così come la sua opera grafica e la sua attività di scenografo, non prescinde [...] più intensi, Il sonno romano 1955-85 (1985, coll. privata), la serie dei Trionfi (1987), dedicati a G. Della Porta e a U. Aldrovandi, o il ciclo di disegni ispirato all'Orlando innamorato di Boiardo (1989-92). È stato presidente dell'Accademia di San ...
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Monaco (n. nella Touraine 879 circa - m. Tours 942 o 943); canonico di S. Martino di Tours, passò poi al monastero di Baume-les-Messieurs sotto la direzione di Bernone, che seguì (910) dopo che questi [...] ; e di questa O. divenne secondo abate la riforma cluniacense, O. ottenne (931) o ecclesiastica (eccetto che da quella della Santa Sede). Dell'impulso dato da O Delle opere di O. si ricordano Spirito attento alla liturgia, O. compose inni sacri e ...
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Musicista italiano (Palmi 1866 - Varazze 1950). Studiò a Napoli, con B. Cesi e P. Serrao. Diplomatosi nel 1889, già nel 1890 iniziava un'attiva carriera didattica che doveva condurlo prima alla cattedra [...] pagine da camera e pianistiche. Considerato come uno degli esponenti della "giovane scuola" o "scuola verista" del suo tempo, il C. si distingue dagli altri (P. Mascagni, G. Puccini, R. Leoncavallo, U. Giordano) per una sua corda lirica, che effonde ...
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Nome con cui è noto il medico e filosofo ebreo Yĕhūdāh Abrabanel o Abravanel (n. Lisbona tra il 1460 e il 1465 - m. in Italia prima del 1535). Nel 1484, essendo il padre, già ministro e tesoriere di re [...] cosmogonico, si riallaccia alle teorie platoniche, aristoteliche e neoplatoniche, e svolge motivi fondamentali della filosofia umanistica. Un suo trattato De coeli harmonia, scritto forse su suggerimento di G. Pico della Mirandola, è andato perduto. ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...