Attore e regista italiano (n. Milano 1942). Dotato di non comuni mezzi vocali, si è imposto come interprete di personaggi classici (Edgardo nel Re Lear, 1973, regia di G. Strehler, e nell'Amleto, 1978, di Shakespeare; I masnadieri di F. Schiller, 1982; Il principe di Homburg di H. von Kleist, 1982; Don Carlos di F. Schiller, 1983). Dal 1975 si è impegnato anche in un'intensa attività di regista. Tra ...
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Erotico, film
Bruno Roberti
Codificazione di una tipologia
Il f. e. rappresenta una tipologia cinematografica, codificatasi come vero e proprio genere tra gli anni Sessanta e Settanta, costantemente [...] , Bruno Gaburro (e proseguita negli anni Ottanta e Novanta, in versione più patinata, da registi quali Giuliana Gamba, GabrieleLavia, Aurelio Grimaldi). Un filone erotico che presentò, di volta in volta, la versione esotica, quella borghese, quella ...
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Rubini, Sergio
Massimo Causo
Attore, sceneggiatore e regista cinematografico, nato a Grumo Appula (Bari) il 21 dicembre 1959. Interprete deciso e sensibile di personaggi in bilico tra una certa inadeguatezza [...] drammatica 'Silvio D'Amico', abbandonandola dopo due anni per lavorare con registi come Antonio Calenda, Ennio Coltorti, GabrieleLavia. Ben presto, però, si è allontanato dalle scene per intraprendere la carriera cinematografica, esordendo nel 1985 ...
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Orsini, Umberto
Federica Pescatori
Attore teatrale e cinematografico, nato a Novara il 2 aprile 1934. Fin dal suo esordio ha mostrato un notevole impegno nel ritrarre i ruoli più diversi, al cinema [...] Roma, concentrandosi su una programmazione basata sulla scelta di testi di grande intensità e avvalendosi del talento registico di GabrieleLavia e, poi, di Luca Ronconi.
Convincenti, pur se rare, le sue apparizioni al cinema negli anni Novanta: nel ...
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storytelling
(story-telling), s. m. inv. Affabulazione, arte di scrivere o raccontare storie catturando l’attenzione e l’interesse del pubblico. ◆ Apre la rassegna Gabriele Lavia, nella chiesa di San Francesco di Tuscania, con la prima nazionale...
smucinare
v. intr. e tr. (region.) Frugare, armeggiare, rovistare; in senso estensivo, mettere le mani addosso. ♦ Tommasino allora fece bonaccione: "Che, te n'eri scordato, te n'eri?" "Zì," fece l'altro con una mossetta della testa, smuovendosi...