LUERNO
Arturo Solari
. Re della popolazione gallica degli Arverni. Questo popolo, che esercitò dal passaggio di Annibale fin quasi alla conquista romana un'effettiva supremazia sugli altri Galli, ebbe [...] stranieri e specialmente nei Romani l'inizio di quei sospetti che dovevano poi, in parte, condurre alla conquista del popolo gallico.
Bibl.: C. Jullian, Histoire de la Gaule, II, Parigi 1909, pp. 548-50; A. Holder, Altcelt. Sprachschatz, II, p. 293 ...
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(o Pittavi; lat. Pictŏnes o Pictavi) Popolazione gallica stanziata nei territori dell’odierno Poitou-Charentes. Loro capitale era Limonum (od. Poitiers). Sottomessi da Cesare, i P. rimasero fedeli a Roma; [...] durante l’Impero furono compresi nella provincia di Aquitania e aderirono al cristianesimo ...
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La definizione più corretta del concetto di cambio e la spiegazione dell'origine del cambio stesso è data da Bernardo Davanzati. "Tutti i commercianti che volevano cavar robe d'un paese - scrive il Davanzati - conveniva che vi portassero o altre robe per barattarle, o danari per comperarle. Per agevolar ancor più e schivar la scomodezza e il pericolo del viaggio, crescendo il commercio, si trovò modo ...
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(lat. Tifernum Metaurense) Antica città delle Marche (Marca Gallica), identificata con l’odierno Sant’Angelo in Vado, sulla destra del Metauro; fu municipio romano. ...
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(lat. Orobii) Popolazione preromana di origine ligure o gallica, stanziata sulle pendici delle Alpi, cui è attribuita la fondazione di Como e Bergamo.
Alpi Orobie Sezione delle Alpi Centrali, ubicata [...] tra il Lago di Como e il fiume Oglio, a S della Valtellina. Sono formate da una catena, parallela all’andamento generale del sistema alpino, culminante nel Pizzo di Coca (3050 m) ...
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Popolazione dell’Italia antica, di origine forse ligure-gallica, che occupava la pianura ora detta Canavese e la valle montana della Dora Baltea. Vinti dai Romani nel 143 a.C., accolsero (100 a.C.) la [...] colonia di Eporedia (Ivrea). Furono definitivamente sottomessi nel 25 a.C. e nel loro territorio venne stabilita la colonia di Augusta Praetoria (Aosta) ...
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AMOR (Amor)
L. Guerrini
Mosaicista di origine probabilmente gallica, attivo nel II sec. d. C. circa, che firmò col maestro suo T. Sennius Felix di Pozzuoli un mosaico rinvenuto a Lillebonne (Iuliobona). [...] dell'apprendista A. è stata alquanto discussa; l'interpretazione ora più diffusa è c(ivis) K(aletanus), cioè della tribù gallica dei Caletani, sebbene la Toynbee intenda ancora c(ivis) K(arthaginiensis). Si tratta, ad ogni modo, con ogni probabilità ...
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D'origine gallica, fu uno dei retori più famosi dell'epoca di Vespasiano. È noto dal dialogo tacitiano De oratoribus, dov'egli difende la nuova eloquenza. Fu questore, pretore e tribuno, e secondo il Cichorius, [...] fu appunto come tribunus laticlavius, agli ordini di Claudio, ch'egli ebbe occasione di vedere la Britannia.
Bibl.: M. Schanz, Geschichte der römische Litteratur, II, ii, Monaco 1913, pp. 287-88 ...
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Denominazione generica assegnata a recipienti destinati a contenere per qualche tempo acqua o altri liquidi, per scopi che vengono meglio specificati negli esempi seguenti.
Bacino di carenaggio (fr. forme de radoub; sp. dique seco; ted. Trockendock; ingl. dry dock). - Opera in muratura adottata per mettere all'asciutto le navi per pulizia o per riparazioni della carena. I bacini di carenaggio sono ...
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Il più antico annalista romano. Prese parte alla guerra gallica (225 a. C.); dopo la battaglia di Canne, già senatore, fece parte dell'ambasceria mandata a Delfi a interrogare l'oracolo (216). La sua opera [...] comprendeva tutta la storia di Roma dalle origini ai suoi tempi (fino almeno al 217): delle origini, interessante è la versione della leggenda troiana che rimase poi tradizionale; per le guerre sannitiche ...
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gallicano
agg. [dal lat. Gallicanus, propr. «della Gallia», der. di Gallĭcus «gallico1»]. – Relativo alla Chiesa cattolica di Francia, soprattutto con riferimento alle sue affermazioni di indipendenza, durante il periodo dell’assolutismo monarchico,...
gallicismo
s. m. [der. di gallico1, nel senso di «francese»]. – Voce, locuzione o costruzione sintattica francese, e anche dell’antico provenzale, introdotta in un’altra lingua; è in genere sinon. di francesismo, ma con senso più ampio.