Stuckelberger, Christine
Caterina Vagnozzi
Svizzera • 1947 • Specialità: Dressage
Debuttò in ambito internazionale nel 1968, ad Aquisgrana. In sella a Granat e a Gauguin de Lully ‒ i suoi cavalli [...] più competitivi e da lei addestrati con l'aiuto del tecnico Georg Wahl ‒ collezionò nell'arco di quasi vent'anni di carriera ben ventiquattro medaglie nelle massime competizioni continentali e intercontinentali. ...
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Pittore (By, Värmland, 1868 - Biskra 1896). Studiò a Göteborg; poi (1893-95) dimorò a Parigi e in Belgio, e subì l'influsso di Gauguin e Van Gogh. Visse poi ad Ajaccio e nell'Africa settentrionale. Dipinse [...] soprattutto ritratti e paesaggi, di colore intenso e disegno sintetico. La maggior parte delle sue opere nel museo di Göteborg ...
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Pittore francese (Le Mans 1885 - Grasse 1925). Allievo di M. Denis e di P. Sérusier, fu influenzato dalle opere di Cézanne e di Gauguin; nel 1910 fu attratto dal cubismo, del quale diede una personale [...] rielaborazione tra realismo e astrazione. Nel 1910 e nel 1913 partecipò alle due esposizioni della Section d'Or. Sono esemplari di questo periodo Le Cuirassier (1910, Parigi, Musée national d'art moderne), ...
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Pittore (Lilla 1868 - Parigi 1941). Fu tra i primi a capire la grandezza di Cézanne e di Van Gogh. Conobbe a Pont-Aven P. Gauguin e fu uno degli iniziatori del "simbolismo" in pittura. Più tardi ripiegò [...] sullo studio dei grandi maestri del passato e adottò modi più accademici. Pubblicò molti saggi critici e un volume di Souvenirs sur Cézanne (1912) ...
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Doig, Peter
Doig, Peter. – Artista britannico (n. Edimburgo, 1959). Attento sia alla pittura di Egon Schiele e di Gustav Klimt sia a quella di Paul Gauguin, i suoi soggetti preferiti sono i paesaggi, [...] per i quali si ispira spesso a immagini fotografiche e cinematografiche. Ottenuto il Bachelor of arts nel 1983 alla St. Martin’s school of art e il Master of arts nel 1990 alla Chelsea school of art, nel ...
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Pittore (Parigi 1865 - Morlaix 1927). Frequentò l'Académie Julian dopo avere compiuto gli studî classici. La sua pittura, piuttosto tradizionale, subì un forte cambiamento dopo l'incontro con P. Gauguin [...] Parigi, Musée d'Orsay), chiamato anche significativamente Le Talisman, dipinto, secondo la scritta sul retro, sotto la guida dello stesso Gauguin, divenne per S. e per il gruppo di artisti che intorno a lui si raccolse, i Nabis, l'emblema della nuova ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Andrea Paribeni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Affermatosi negli ultimi decenni del secolo come movimento artistico internazionale, [...] Quando i miei zoccoli risuonano sul granito, sento quella tonalità sorda, opaca e possente che cerco per la mia pittura”, così Gauguin scrive da Pont-Aven a un amico parigino nella primavera del 1888. Attorno al pittore, che pensa di aver trovato il ...
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Pittore (Hoga 1855 - Drottningholm 1923). Studiò a Stoccolma e a Parigi, dove assimilò lo stile impressionistico. Fu soprattutto paesista, accogliendo anche suggestioni da V. van Gogh e P. Gauguin. Fu [...] a capo (1896-1920) del Konstnärsförbundet, associazione svedese che combatteva il convenzionalismo accademico ...
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Pittore (Venezia 1884 - Treviso 1947). Dal 1907 fece frequenti viaggi in Francia (Parigi, Bretagna), venendo a contatto con la pittura post-impressionista, mostrandosi sensibile all'influsso di Gauguin, [...] van Gogh, Matisse, in dipinti dal colore disteso in zone piatte delimitate con segno assai marcato. Al formarsi di una maniera sua propria, in certo qual modo espressionistica, non dovette essere estranea ...
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Poeta e pittore polacco (Cracovia 1869 - ivi 1907). Salvo un soggiorno a Parigi (1890-94), dove risentì l'influenza dell'arte di Puvis de Chavannes e di Gauguin, che conobbe personalmente, visse a Cracovia. [...] Dapprima si dedicò prevalentemente alla pittura: allievo di J. Matejko, collaborò con lui agli affreschi della chiesa di S. Maria (1889-90), lavorò poi alle policromie del presbiterio e alle vetrate della ...
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nabi
‹nabì› s. m. e agg., fr. [dall’ebraico, propr. «profeta»]. – Nome (per lo più usato al plur., nabis) adottato da un gruppo di pittori (M. Denis, P. Bonnard, A. Maillol, F. Valloton, É. Vuillard, ecc.) riunitisi a Parigi nel 1888 intorno...
espressionismo
s. m. [der. di espressione]. – 1. Movimento artistico nato e affermatosi in Germania al principio del sec. 20°, con l’intento di contrapporsi sia all’impressionismo francese sia al naturalismo conformista dell’epoca guglielmina;...