mithqàl Unità di misura, usata dal 7° sec., del valore di 4,25 g (24 nakhod); nel mondo arabo fu usata con lievi varianti per i metalli preziosi e le gemme.
Moneta, sinonimo di dīnār (aureo), di 4,25 [...] g ...
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Antico nome attribuito da Plinio forse al topazio, e ora per lo più alle varietà verdi limpide di olivina, usate come gemme. I crisoliti del Brasile e di Ceylon sono soprattutto dei crisoberilli (v. olivina: [...] pietre preziose) ...
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Conoscitore d'arte e collezionista (Kostrzyn 1691 - Firenze 1757). Lasciò una notevole raccolta di manoscritti che per opera del card. D. Passionei fu acquistata dalla Biblioteca Vaticana. La sua collezione [...] di gemme, descritta da J. J. Winckelmann (1760), si conserva in gran parte nei musei di Berlino. ...
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Incisore di pietre preziose, attivo alla fine del sec. 16º. Molto probabilmente appartengono a lui e ai suoi colleghi G. Dupré e J. de Fontanay la maggior parte di ritratti su gemme di quel periodo, nel [...] Cabinet des médailles a Parigi, ma è difficile distinguere in esse la sua opera personale ...
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MUSOFAGIDI
Alessandro Ghigi
. Famiglia di Uccelli africani, di mole variabile tra quella d'una ghiandaia e quella di un corvo, cui sono sistematicamente abbastanza affini. Si nutrono specialmente di [...] frutta, gemme e altre sostanze vegetali e vivono a preferenza nelle foreste ricche d'acqua. Il loro corpo è slanciato; il collo è breve; il becco corto, forte e largo, col culmine fortemente incurvato e dentato ai margini. Le ali, arrotondate, sono ...
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Autore drammatico (Villegailhenc, Aude, 1884 - La Gaude, Alpi Marittime, 1977), autore di opere teatrali a tesi: Le Couple, 1923; L'image, 1928; L'age de fer, 1931; Trois et Une, 1934; La gemme en fleur, [...] 1935; Le mouton noir, 1945 ...
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Così è stato chiamato da A. Braun il fenomeno teratologico per cui si producono contemporaneamente da un punto dell'asse più gemme vegetative (ascellari od anche avventizie), talvolta così numerose da [...] formare un glomerulo più o meno voluminoso. La blastomania può dar luogo a cladomania (v.), e l'una e l'altra, se d'origine parassitaria, sono da considerare come cecidî (v) ...
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Operazione di asportazione di rami o parti dei rami o radici di una pianta allo scopo di sopprimere parti invecchiate o malate, o per dare alla pianta una forma desiderata o per regolarne la fruttificazione [...] limitazione dello sviluppo dei rami troppo forti, stimolando così lo sviluppo dei più deboli; d) nella riduzione del numero delle gemme a quante la pianta è in grado di sviluppare fornendo prodotti con i requisiti richiesti dal mercato o dai processi ...
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angiogenesi
Fabrizio Mainiero
Processo di formazione di nuovi vasi, nell’adulto, a partire da quelli preesistenti; da questi, una volta dilatati e privati della loro membrana o lamina basale, partono [...] gemme o gettoni di cellule endoteliali in attiva proliferazione e migrazione che formano nuove diramazioni vascolari (chiamate sprouts), penetrano nei tessuti e si riorganizzano. Dalla confluenza dei gettoni endoteliali neoformati, dopo opportuno ...
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silicio
Antonio Di Meo
Dalla pietra al microcircuito
Il silicio è uno degli elementi più importanti, sia in natura sia per la tecnologia. In natura è il costituente principale di rocce, sabbie, minerali [...] , il ferro, il manganese, il magnesio, il calcio, dando origine a un numero straordinario di rocce, minerali e gemme, spesso di composizione molto complessa: granito, sabbie, argille, talco, miche, topazio, zircone, berillo. In natura il silicio è ...
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gemma
gèmma s. f. [lat. gĕmma «germoglio» e «pietra preziosa»]. – 1. a. In botanica, insieme costituito dall’apice vegetativo meristematico e dagli abbozzi fogliari da esso formati che, nella fase di riposo, può essere ricoperto dalle perule:...
gemmare
v. intr. e tr. [dal lat. gemmare] (io gèmmo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Mettere le gemme, detto della vite e d’altre piante quando germogliano: Gemmava il fico, biancheggiava il pruno (Pascoli). 2. tr., fig. Nel linguaggio dei...