glioblastoma
Christian Barbato
Tumore del sistema nervoso facente parte del gruppo dei gliomi. Il g., che è la più maligna fra le neoplasie gliali, ha un’incidenza di 2÷3 casi su 100.000 persone. Può [...] glioma), compaiono in età più giovane, ma sono anche più rari. I g. primari presentano l’amplificazione del gene EGFR e la mutazione del gene oncosoppressore PTEN, compaiono in tarda età e sono molto frequenti e maligni.
Sintomi
I sintomi e i segni ...
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Li, Fredrick Pei
Medico cinese naturalizzato statunitense (n. Canton 1940). Prof. di epidemiologia clinica dei tumori presso la Harvard school of public health, prof. di medicina alla Harvard medical [...] come sarcomi, tumori del cervello, carcinomi della mammella e del surrene. La patogenesi è imputabile all’inattivazione del gene oncosoppressore TP53 (localizzato sul braccio corto del cromosoma 17) e quindi alla mancata produzione della proteina p53 ...
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Ebola, virus di
Èbola, vìrus di locuz. sost. m. – Virus della famiglia Filoviridae, così denominato perché isolato per la prima volta nel 1976 presso il fiume Ebola (Repubblica democratica del Congo). [...] . del Wisconsin diretto da Yoshihiro Kawaoka ha però identificato nel 2008 un metodo per disarmare geneticamente il virus: inattivando il gene Vp30 si può bloccare la moltiplicazione del virus e quindi lavorare su ceppi di Ebola innocui, al fine di ...
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In genetica molecolare, tratto di DNA ripetuto molte volte, caratterizzato da una sequenza di due o tre nucleotidi ripetuta in gruppi sparsi in tutto il genoma. La lunghezza del m. varia da individuo a [...] ereditaria, si possono identificare negli individui affetti alcuni marcatori molecolari che vengono ereditati insieme al gene mutato responsabile della malattia, per poi localizzare il gene sul cromosoma e procedere al suo sequenziamento (➔ mappa). ...
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Lo sviluppo di biotecnologie per l'ambiente
Walter Marconi
(Dipartimento di Chimica, Università di Roma 'La Sapienza', Roma, Italia)
In questo saggio illustreremo il contributo delle biotecnologie alle [...] (tabacco e pomodoro), resistenti a insetti grazie a un gene derivato da un batterio, risalgono addirittura al 1987÷1988, e tecnica molto seguita a questo scopo consiste nell'isolare il gene che codifica l'enzima desiderato e nel clonarlo in un ...
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La grande scienza. Biotecnologie
Antonio De Flora
Biotecnologie
Le biotecnologie sono generalmente definite come l'utilizzazione progettuale di sistemi biologici per ottenere beni e servizi. I sistemi [...] Kan, Dozy 1978: Kan, Yuet Wai - Dozy, Andrée M., Polymorphism of DNA sequence adjacent to human β-globin structural gene: relationship to sickle mutation, "Proceedings of the National Academy of Sciences USA", 75, 1978, pp. 5631-5635.
Kaplan, Delpech ...
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Biosfera. Ecologia del plancton microbico
Stephen J. Giovannoni
Ulrich Stingl
A causa di alcune delle sue caratteristiche ‒ in particolare il basso contenuto di nutrienti prevalente sulla superficie [...] profondità (II), ma non ha identificato la nicchia di un terzo subclade (IB). Più di recente, la nicchia del gene SAR11 subclade IB è apparsa in uno studio della transizione dalle condizioni di primavera-fioritura a quelle di estate-stratificazione ...
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Ricevere e donare il sangue
Le trasfusioni hanno una grande importanza nelle situazioni di emergenza (a seguito di una improvvisa e imponente perdita di sangue) o nelle malattie gravi. Il sangue che viene [...] del nome della scimmia Rhesus rhesus, in cui questa sostanza è stata identificata.
Il fattore Rh è dovuto all’attività di un gene D, dominante, per cui individui DD e Dd sono Rh-positivi (Rh+) mentre quelli dd sono Rh-negativi (Rh–). Quando la madre ...
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trasduzione In biologia molecolare e cellulare, t. del segnale: la capacità di una cellula di convertire uno stimolo esterno in una particolare risposta cellulare (➔ recettore).
In genetica, processo di [...] ospite, la seconda dai fagi temperati. La t. generalizzata si compie in 2 fasi e può coinvolgere qualsiasi gene della cellula ospite; nella prima fase, i fagi infettano il batterio e modificano il macchinario metabolico della cellula, inducendo ...
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zooblotting In genetica molecolare, metodo utilizzato per stabilire l’omologia delle sequenze clonate del DNA umano con quelle di specie animali diverse; si realizza tramite l’uso del southern blotting [...] specie differenti significa che le prime sono state rigorosamente conservate nel corso dell’evoluzione in quanto appartengono a un gene la cui funzione è fondamentale. Per es., alcuni geni di mammifero, con una funzione di importanza cruciale per lo ...
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-gene
– Secondo elemento, atono, di parole composte della terminologia scientifica o tecnica. È variante, ormai disusata, di -geno (di cui ha lo stesso sign.) o si trova in vocaboli derivati dal francese (dove la forma corrispondente è -gène...
gene
gène s. m. [dal ted. Gen, termine coniato (1909) dal botanico e genetista dan. W. L. Johannsen, traendolo dal tema del gr. γένεσις «origine, generazione»]. – In genetica e biologia molecolare, tratto di acido desossiribonucleico (DNA)...