Celebre letterato ebreo, talmudista e cabalista (Gerusalemme 1727 - Livorno 1806); lasciò il libro Il nome dei grandi, che è un repertorio bibliografico della letteratura ebraica. ...
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Rabbino e filosofo (Griva, Lettonia, 1865 - Gerusalemme 1935); trasferitosi in Palestina, vi divenne (1921) il primo rabbino capo, carica che mantenne fino alla morte. Guida spirituale del sionismo di [...] ispirazione religiosa, si distinse per l'atteggiamento di apertura e tolleranza nei confronti dei non osservanti. Fu scrittore fecondo, profondamente ispirato dalla tradizione mistica ...
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Ebraista e storico delle religioni (Berlino 1897 - Gerusalemme 1982); in Israele dal 1923, prof. all'univ. ebraica di Gerusalemme (1933-65), presidente dell'Accademia israeliana delle scienze (1968-74), [...] è stato tra i massimi studiosi della cabala, dei movimenti mistici ebraici e del movimento sabbatiano (v. Shabbĕtay Ṣĕbī). Tra le opere: Alchemie und Kabbala (1927); Bibliographia kabbalistica (1927); ...
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Nella Bibbia, re cananeo di Salem, probabilmente Gerusalemme. Sacerdote di Ēl ῾elyōn («dio altissimo»), offrì pane e vino ad Abramo e lo benedisse. ...
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Cabalista (n. 1543 - m. 1620), rabbino di Gerusalemme (detto Calabrese per l'origine della sua famiglia); fu discepolo di Yiṣḥāq Luria, le cui dottrine di tendenza ascetica e mistica espose specialmente [...] nella sua opera dal titolo ῾Ēṣ ḥayyīm ("Albero di vita") ...
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Uno dei sette scelti dalla comunità apostolica di Gerusalemme "per il servizio delle mense", ma che di fatto svolgevano opera di evangelisti, e solo successivamente identificati come diaconi; ha il titolo [...] gli Atti riferiscono anche la sua autodifesa. Giudicato reo, fu lapidato (36 o 37 d. C.) a furore di popolo fuori di Gerusalemme (il giovane Saulo, poi s. Paolo, custodiva le vesti dei lapidatori). Il suo culto ebbe larga diffusione dal sec. 4º; nel ...
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(ebr. ha-Mōriyyāh) Nome biblico del colle di Gerusalemme sul quale Salomone edificò il tempio. Nella Genesi, lo stesso nome è dato al monte sul quale Abramo era in procinto di sacrificare Isacco. ...
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Rabbino (n. metà del sec. 15º circa - m. Gerusalemme primi sec. 16º), vissuto a Città di Castello e poi (dal 1488) in Palestina. Scrisse in ebraico un commento alla Mishnāh, ampiamente basato su quello [...] di Rashī al Talmūd; inoltre un commento all'opera di Rashī sul Pentateuco, lettere di notevole interesse storico-geografico e poesie liturgiche sinagogali ...
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Gran Maestro dell'ordine di S. Giovanni di Gerusalemme (n. in Provenza 1270 circa - m. 1346), eletto a succedere all'abdicatario Folco di Villaret (1319), solo nel 1336 raggiunse Rodi, riuscendo, con prudente [...] governo, a riassestare le finanze dell'Ordine. Conquistò (1344) Smirne; poco dopo riportò contro il re del Marocco una grande vittoria ...
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TEMPLARI
G. Curzi
Ordine, detto anche Ordine del Tempio, pauperes commilitones Christi, milites/militia Templi Salomonis/Iherosolimitani, costituitosi in Terra Santa nel gennaio 1120, quando alcuni [...] in parte reimpiegati in arredi della moschea al-Aqṣā, in parte esposti sulla Spianata o in altre sedi museali di Gerusalemme. Tra essi sono stati rinvenuti due frammenti di un'iscrizione che menziona la militia Templi; non è possibile ricostruirne il ...
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eliminazione mirata
loc. s.le f. Soppressione programmata di un avversario preventivamente identificato. ◆ è certo che le vittime degli shaid, le vittime delle «eliminazioni mirate» di [Ariel] Sharon, le ha uccise l’odio. E l’odio, in Palestina,...
gerosolimitano
geroṡolimitano (non com. geroṡolomitano, ant. ieroṡolimitano) agg. [der. del nome lat. di Gerusalemme, Hierosoly̆ma]. – Di Gerusalemme: ordine g., ordine militare e religioso di s. Giovanni di Gerusalemme, detto poi dei Cavalieri...