Capo ghibellino (m. castello di Agazzano 1521), del ramo dei Douglas Scotti di Vigoleno. Fattosi ghibellino in odio al rinnovato dominio (1512-15) della Chiesa, minacciò Piacenza e la Val Nure; dal castello [...] di Statto cercò più volte di impadronirsi della città. Fu ucciso dai Piacentini quando fu restaurata la signoria del pontefice ...
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Nobile piacentino (m. 1298). Ghibellino, parteggiò per Manfredi, col quale s'imparentò sposando Isabella d'Aragona; e poi per Corradino, opponendosi ai guelfi di Piacenza. ...
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Capo del partito ghibellino in Genova (sec. 13º); fautore di Federico II di Svevia, tentò con una congiura (1228) di assicurare al suo partito la supremazia nella vita cittadina. Ma essendosi fondato in [...] prevalenza sugli artieri e sui popolani, perse tutto l'appoggio dei nobili. La congiura fallì; tuttavia nel 1230 il De M. godeva ancora di tanta autorità da essere mandato ambasciatore a Federico II ...
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Ghibellino senese (m. Colle 1269); di grande autorità presso tutti i ghibellini toscani, raggiunse l'apice della potenza al tempo della battaglia di Montaperti (1260), dopo la quale, al convegno di Empoli, [...] propose il disegno di radere al suolo Firenze. Nel 1261 fu podestà di Montepulciano. Nella battaglia di Colle (1269), il ghibellinismo senese veniva abbattuto e S. periva nella mischia. È ricordato da Dante (Purg. XI, 109-142) come colui che, superbo ...
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Ghibellino fiorentino (m. 1264). Capeggiò la sua parte fin dal 1239, contribuì validamente (1260) alla vittoria ghibellina di Montaperti. Si levò fieramente contro la proposta dei confederati ghibellini, [...] a Empoli, di radere al suolo Firenze. Dante, nell'Inferno (c. X), lo pone tra i dannati per il suo peccato di eresia; difatti l'inquisitore fra Salomone da Lucca, nel 1283, aveva postumamente condannato ...
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Ghibellino (sec. 13º); di grande famiglia parmense, dopo aver retto molte podesterie in varie città italiane, divenne capo dei ghibellini della sua città concentrando (1253) la triplice podesteria del [...] comune, del popolo e dei mercanti per cinque anni, e facendosi poi dichiarare signore della città. Ma fu deposto (1259) dal popolo, irritato dalla sua sempre maggiore imposizione di tasse ...
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Pelavicino, Oberto II, marchese
Capo ghibellino (m. Gisalecchio, Pontremoli, 1269). Figlio di un Pelavicino (m. 1217) nipote di Oberto I, di una famiglia che aveva feudi nel Piacentino, nel Parmigiano [...] e nel Cremonese (➔ Pallavicini); fu un capo del partito ghibellino in Lombardia e in Emilia. Con Federico II (1238) combatté contro Brescia, l’anno dopo era vicario imperiale di Lunigiana, nel 1243 (già col titolo di marchese) fu a capo del vicariato ...
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Trovatore e uomo politico genovese (sec. 13º), fu podestà ghibellino di varie città in Italia e in Provenza, dal 1228 al 1243; Manfredi lo nominò (1258) vicario generale della Marca d'Ancona, del ducato [...] di Spoleto e di Romagna. Affogò nel passaggio del Nera, a capo di un esercito contro i guelfi, nel 1264. Lasciò in italiano due canzoni d'amore e una tenzone, in provenzale un sirventese in onore di Manfredi ...
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DE MARI, Andreolo
Jean A. Cancellieri
Figlio di Ansaldo, ghibellino genovese che fu nominato grande ammiraglio della flotta imperiale in Sicilia all'inizio del 1241; al comando di alcune navi di questa [...] economico-finanziario dell'anno 1576), in Atti della Soc. ligure di storia patria LIV (1930), p. 19; V. Vitale, Guelfi e ghibellini a Genova nel Duecento, in Riv. stor. ital., LX (1948), pp. 537, 540;Id., IlComune del podestà a Genova, Milano-Napoli ...
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ghibellino
agg. e s. m. [dal medio ted. Wībelingen, der. di Wībeling (ted. mod. Waibling), nome di un castello di Franconia]. – 1. agg. e s. m. Nel medioevo, in Germania, aderente al partito che sosteneva gli Hohenstaufen signori di Waibling...
ghibellinismo
s. m. [der. di ghibellino]. – Complesso di principî, azioni, atteggiamenti ideali, ecc. proprî degli antichi ghibellini o di più moderne correnti politiche che s’ispiravano a quelle concezioni; in genere, atteggiamento spirituale...