Patriota italiano (Corigliano Calabro 1777 - Vigliena 1799); avviato al sacerdozio, passò al giacobinismo. Nella difesa della Repubblica napoletana del 1799 tenne eroicamente, contro le bande sanfediste, [...] il fortino di Vigliena, che i difensori fecero saltare in aria piuttosto che arrendersi, seppellendo anche gli assedianti ...
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Poerio, Carlo
Patriota (Napoli 1803 - Firenze 1867). Figlio di Giuseppe, esponente del giacobinismo partenopeo, seguì, dopo la restaurazione, il padre in esilio in Toscana, in Francia e in Inghilterra. [...] Tornato a Napoli nel 1833, si dedicò con grande successo alla professione di avvocato. Fu più volte arrestato (1837, 1844, 1847), anche se sempre per brevi periodi, a causa delle sue posizioni liberali ...
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Generale e patriota (Napoli 1775 - ivi 1853); giovanissimo prestò servizio nell'esercito austriaco. Convertitosi al giacobinismo, ebbe parte notevole nella Repubblica romana (1798) e, con i fratelli Ferdinando, [...] Mario e Vincenzo, in quella napoletana (1799). Esule al trionfo della reazione, si arruolò nella legione italiana. Ritornato in patria, fu uno dei generali più in vista del "decennio" (1806-15), segnalandosi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Armando Saitta
Paolo Simoncelli
Saitta è stato uno dei maggiori esponenti del rinnovamento della storiografia italiana di questo dopoguerra. Si deve essenzialmente ai suoi studi il ripensamento del [...] solo come protagonista attivo (che continuava a dare fondamentali edizioni di testi). Nel 1964 usciva il secondo volume dei Giacobini italiani a cura di Cantimori e Renzo De Felice. Attorno a questa edizione si venne accendendo una discussione che ...
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Famiglia di patrioti di Celso, nel Cilento, fu coinvolta nelle lotte politiche fin dall'epoca della Rivoluzione francese. Gerardo (Celso, 1775 - Napoli 1854), simpatizzante del giacobinismo, fuggì all'estero [...] arrestato e morì in prigione. Giovanni Battista (n. 1766 - m. Napoli 1850) fu presto attivo propagandista di giacobinismo, ebbe cariche sotto la Repubblica Partenopea e fu perciò deportato (1800); commissario di polizia durante il decennio francese ...
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Scrittore politico (Piacenza 1767 - Milano 1829). Avviato alla carriera ecclesiastica presso il collegio Alberoni (nel 1793 fu ordinato sacerdote), subì l'influenza del giansenismo e del sensismo del Condillac, [...] propugnava una repubblica unitaria e indivisibile, da attuarsi però con mezzi pacifici e graduali. Arrestato frattanto per sospetto di giacobinismo, fu liberato per intervento di Bonaparte e si recò a Milano; ma il trattato di Campoformio ne fece un ...
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Patriota (Palo del Colle 1742 - ivi 1810). Ammiratore di A. Genovesi, ne raccolse e pubblicò il carteggio (1775); fu cultore di storia e di archeologia. Combatté il potere ecclesiastico ma, caduto in sospetto [...] di giacobinismo, fu arrestato dal governo borbonico (1796). Proclamata la Repubblica Napoletana, fece parte del governo provvisorio (1799). Riuscì a salvarsi in Francia durante la reazione, e, tornato in patria (1806), fu dai Napoleonidi ripristinato ...
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Scrittore e avventuriero (Venezia 1755 - ivi 1816); insofferente del lavoro d'ufficio nella cancelleria veneziana, viaggiò per l'Europa (1775-79; 1789-90 a Vienna); poi, privo di mezzi, si adattò a fare [...] il confidente degl'inquisitori di stato ma, resosi sospetto di giacobinismo, fu relegato a Corfù (1794-97). Nominato console della Cisalpina ad Ancona, non poté raggiungere la sua sede; arrestato nel 1800 dagli Austriaci (della prigione a Sebenico e ...
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Rivoluzionario e generale francese (Parigi 1759 - Anjouan 1802); dapprima artigiano, si distinse (1789) per lo zelo democratico e per la rapida carriera militare. Fece la campagna vandeana; fatto arrestare [...] di Babeuf, ma venne assolto. Esecutore in parte del colpo di stato del 18 fruttidoro V, inviso a Napoleone per il suo persistente giacobinismo, benché innocente fu (1801) deportato al tempo del processo per l'attentato organizzato da G. Cadoudal. ...
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Giurista (Sassari 1749 - Cagliari 1827); senatore sabaudo (1789) e presidente del tribunale di appello di Genova (1807), uno degli eminenti commercialisti del sec. 18º (Dizionario universale ragionato [...] Esule in varie città d'Italia e quindi in Francia (di cui assunse la cittadinanza) per sfuggire ad accuse di giacobinismo, amò fervidamente la sua Sardegna, della cui storia diede per primo un saggio (Essai sur l'histoire géographique, politique et ...
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giacobinismo
s. m. [dal fr. jacobinisme]. – 1. Appartenenza all’associazione dei giacobini; il partito, l’ideologia dei giacobini e il modo radicale con cui essi si espressero negli atti della rivoluzione francese, e, con riferimento all’Italia,...
giacobino
s. m. (f. -a) e agg. [dal fr. jacobin, der. del lat. tardo Iacobus «Giacomo»]. – 1. Appartenente a un’associazione politica, sorta a Parigi nel 1789, con sede in rue Saint-Honoré nell’ex convento dei domenicani (chiamati popolarmente...