Durante la Rivoluzione francese, gli appartenenti a un’associazione politica (club dei g.), così detta perché aveva sede nell’ex convento parigino dei domenicani (Jacobins) nella via Saint-Honoré. Sorto [...] -luglio 1794), ma con la reazione termidoriana persero gradualmente la loro influenza. Il 19 novembre 1794 fu decisa la chiusura del club.
In Italia, il termine giacobinismo è adoperato per designare il movimento rivoluzionario del triennio 1796-99. ...
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Patriota italiano (Corigliano Calabro 1777 - Vigliena 1799); avviato al sacerdozio, passò al giacobinismo. Nella difesa della Repubblica napoletana del 1799 tenne eroicamente, contro le bande sanfediste, [...] il fortino di Vigliena, che i difensori fecero saltare in aria piuttosto che arrendersi, seppellendo anche gli assedianti ...
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Poerio, Carlo
Patriota (Napoli 1803 - Firenze 1867). Figlio di Giuseppe, esponente del giacobinismo partenopeo, seguì, dopo la restaurazione, il padre in esilio in Toscana, in Francia e in Inghilterra. [...] Tornato a Napoli nel 1833, si dedicò con grande successo alla professione di avvocato. Fu più volte arrestato (1837, 1844, 1847), anche se sempre per brevi periodi, a causa delle sue posizioni liberali ...
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Generale e patriota (Napoli 1775 - ivi 1853); giovanissimo prestò servizio nell'esercito austriaco. Convertitosi al giacobinismo, ebbe parte notevole nella Repubblica romana (1798) e, con i fratelli Ferdinando, [...] Mario e Vincenzo, in quella napoletana (1799). Esule al trionfo della reazione, si arruolò nella legione italiana. Ritornato in patria, fu uno dei generali più in vista del "decennio" (1806-15), segnalandosi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Armando Saitta
Paolo Simoncelli
Saitta è stato uno dei maggiori esponenti del rinnovamento della storiografia italiana di questo dopoguerra. Si deve essenzialmente ai suoi studi il ripensamento del [...] solo come protagonista attivo (che continuava a dare fondamentali edizioni di testi). Nel 1964 usciva il secondo volume dei Giacobini italiani a cura di Cantimori e Renzo De Felice. Attorno a questa edizione si venne accendendo una discussione che ...
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Famiglia di patrioti di Celso, nel Cilento, fu coinvolta nelle lotte politiche fin dall'epoca della Rivoluzione francese. Gerardo (Celso, 1775 - Napoli 1854), simpatizzante del giacobinismo, fuggì all'estero [...] arrestato e morì in prigione. Giovanni Battista (n. 1766 - m. Napoli 1850) fu presto attivo propagandista di giacobinismo, ebbe cariche sotto la Repubblica Partenopea e fu perciò deportato (1800); commissario di polizia durante il decennio francese ...
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Patriota (Palo del Colle 1742 - ivi 1810). Ammiratore di A. Genovesi, ne raccolse e pubblicò il carteggio (1775); fu cultore di storia e di archeologia. Combatté il potere ecclesiastico ma, caduto in sospetto [...] di giacobinismo, fu arrestato dal governo borbonico (1796). Proclamata la Repubblica Napoletana, fece parte del governo provvisorio (1799). Riuscì a salvarsi in Francia durante la reazione, e, tornato in patria (1806), fu dai Napoleonidi ripristinato ...
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Gioia, Melchiorre
Scrittore politico (Piacenza 1767-Milano 1829). Ordinato sacerdote nel 1793, subì l’influenza del giansenismo e del sensismo del Condillac, avvicinandosi a posizioni filofrancesi e [...] . Arrestato per sospetto di giacobinismo, fu liberato per intervento di Bonaparte e si recò a Milano; ma il Trattato di Campoformio ne fece un deciso oppositore della politica francese. Abbandonato il sacerdozio, scrisse una serie di opuscoli ...
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Scrittore e avventuriero (Venezia 1755 - ivi 1816); insofferente del lavoro d'ufficio nella cancelleria veneziana, viaggiò per l'Europa (1775-79; 1789-90 a Vienna); poi, privo di mezzi, si adattò a fare [...] il confidente degl'inquisitori di stato ma, resosi sospetto di giacobinismo, fu relegato a Corfù (1794-97). Nominato console della Cisalpina ad Ancona, non poté raggiungere la sua sede; arrestato nel 1800 dagli Austriaci (della prigione a Sebenico e ...
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Rivoluzionario e generale francese (Parigi 1759 - Anjouan 1802); dapprima artigiano, si distinse (1789) per lo zelo democratico e per la rapida carriera militare. Fece la campagna vandeana; fatto arrestare [...] di Babeuf, ma venne assolto. Esecutore in parte del colpo di stato del 18 fruttidoro V, inviso a Napoleone per il suo persistente giacobinismo, benché innocente fu (1801) deportato al tempo del processo per l'attentato organizzato da G. Cadoudal. ...
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giacobinismo
s. m. [dal fr. jacobinisme]. – 1. Appartenenza all’associazione dei giacobini; il partito, l’ideologia dei giacobini e il modo radicale con cui essi si espressero negli atti della rivoluzione francese, e, con riferimento all’Italia,...
giacobino
s. m. (f. -a) e agg. [dal fr. jacobin, der. del lat. tardo Iacobus «Giacomo»]. – 1. Appartenente a un’associazione politica, sorta a Parigi nel 1789, con sede in rue Saint-Honoré nell’ex convento dei domenicani (chiamati popolarmente...