Impulsi riformatori del mondo di fuori: dal Rinascimento all'Illuminismo
Vittorio Frajese
Al volgere del Quattrocento si parlava molto di riforma. La denuncia dei mali della società italiana e della [...] C. Grayson, Il ‘De iure’ di Leon Battista Alberti, in Tradizione classica e letteratura umanistica.
47 Lettera del signor conte Gian Rinaldo Carli al signor Girolamo 210.
94 Ibidem, pp. 288-289.
95 C. Beccaria, Dei delitti e delle pene, a cura di F ...
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Legislazione e codificazione
Carlo Ghisalberti
Dall’invasione longobarda del 568, con l’unità politica della penisola era venuta meno anche quella giuridica tramandata dal mondo romano. Se le leggi [...] fine del Seicento, consideravano al tramonto. Gian Vincenzo Gravina, pur imbevuto di venerazione per dei fratelli Verri, di Cesare Beccaria, di Giacomo Ugo Botton di modifica, proposta dal ministro Giovanni Battista Cassinis, che aveva tenuto presenti ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Il problema della pena di morte
Ettore Dezza
Alle origini della modernità penale: il Dei delitti e delle pene
Il Dei delitti e delle pene, pubblicato anonimo a Livorno nel 1764, esprime con perfetto [...] non reazionario come Giovanni Battista Gherardo d’Arco che, del pensiero penalistico dell’epoca, Gian Domenico Romagnosi. Nel 1791 il Massetto, Pietro e Alessandro Verri in aiuto di Cesare Beccaria: la risposta alle Note del Facchinei, in Pietro Verri ...
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DE SIMONI, Alberto
Livio Antonielli
Nacque a Bormio (ora prov. di Sondrio) il 3 giugno 1740 ultimo dei cinque figli di Giovanni Battista, medico assai stimato, e di Maria Teresa Alberti.
La famiglia [...] lo aveva spinto all'argomento la fama internazionale che C. Beccaria aveva potuto raggiungere con l'opera Dei delitti e delle il plenipotenziario Carlo Firmian ed entrò in amicizia con Gian Rinaldo Carli (del quale condivideva gli interessi su ...
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