Il senso etimologico non dice più nulla del contenuto moderno, attuale della parola; così come il borghese di oggi è altra cosa del burgensis o bourgeois che troviamo mentovati negli atti e diplomi del [...] il peccato. Svaniscono così i precetti fondamentali del cristianesimo.
Per riprendere quest'uomo che si svia, gesuiti e giansenisti lavorano a tutt'uomo, con due programmi diversissimi, ma sostanzialmente volti a dare alle esigenze del nuovo ceto ...
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. Origine. - Nata circa a metà del sec. XVI, e durata fino all'inizio del XIX, la commedia dell'arte si chiamò commedia buffonesca, istrionica, di maschere, all'improvviso, a soggetto; e, in molti paesi [...] quella che fra il sec. XVI e il XVIII fu, nonostante gli sforzi di cattolici e di protestanti, di gesuiti e di giansenisti, la decadenza spirituale delle alte classi sociali: delle classi, cioè, le quali le fornivano i migliori spettatori. E se chi ...
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Costantino tra Francia e Italia
Il dibattito storiografico dei secoli XVII e XVIII
Federica Meloni
«Il peculiare problema tra Chiesa e Stato è la più grande perturbazione che abbia mai tratto il pensiero [...] in cui si andava definendo il gruppo dei ‘solitari’: nel 1640 a Lovanio e nel 1641 a Parigi, usciva postumo l’Augustinus di Giansenio, nel 1642 fu ristampata la Théologie familière di Saint-Cyran, l’anno successivo fu dato alle stampe il Traité de la ...
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Le eredita/1: i rosminiani
Paolo Marangon
Antonio Rosmini (Rovereto 1797-Stresa 1855) si presenta come una personalità geniale e poliedrica, il cui influsso nell’Ottocento e nel Novecento si estende [...] la strada alla celebrazione dei riti in lingua volgare e accomunare Rosmini agli eretici del secolo precedente, i giansenisti; in secondo luogo il desiderio del Roveretano di introdurre nuovamente le elezioni vescovili a clero e popolo, proposta ...
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Alessandro Manzoni: Opere – Introduzione
Riccardo Bacchelli
Una recente, da sperarsi non ultima, fortuna editoriale dei Promessi sposi all’estero, il successo inglese, propiziato bensì da una nuova [...] al Manzoni, e non propriamente alla sua poetica, non al suo sentimento, non che alla sua teologia, gli amici giansenisti avrebber potuto imputare d’inclinare al pelagianesimo!
Ciò che conduce a salvezza e a quel tantino di consolazione la tribolata ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giambattista Vico
Andrea Battistini
Vissuto tra Sei e Settecento, Vico si formò nel clima di aspirazioni riformistiche creatosi nel Regno di Napoli e, anche se non ebbe mai una posizione politicamente [...] non già un semplice e impassibile spettatore, come pretendevano per esempio l’«apatia» degli stoici e il rigorismo dei giansenisti, ma un attore che, conscio della continua metamorfosi della realtà, voleva intervenire attivamente, senza sacrificare o ...
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DE LUCA, Giovanni Battista
Aldo Mazzacane
Nacque a Venosa (prov. di Potenza) nel 1614, da Antonio ed Angela Giacullo. Nella famiglia si era già definita una propensione per la vita religiosa, l'attività [...] e pressioni ideologiche, insieme con i dibattiti di teologia e di diritto canonico, che chiamavano a raccolta gallicani, giansenisti e teorici del primato romano.
Legatissimo ai gesuiti e a Cristina di Svezia, di cui frequentò assiduamente l ...
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etica
Termine introdotto da Aristotele per designare le sue trattazioni di filosofia della pratica; indica quella parte della filosofia che si occupa del costume, ossia del comportamento umano. Salvo [...] modello meccanicistico proprio della scienza moderna. All’orientamento meccanicistico e neoepicureo reagirono in Francia Pascal e i giansenisti, rinnovando l’e. cristiana pensata da Agostino. In Inghilterra, Bacone lasciò l’e. fuori dalla sua riforma ...
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BICHI, Alessandro
Gaspare De Caro
Nacque a Siena il 30 sett. 1596, da Vincenzo e da Faustina Piccolomini, ambedue appartenenti alla più antica aristocrazia senese. Nonostante la sua condizione di primogenito, [...] . Sebbene il pontefice fosse tuttaltro che inclinato verso il Retz, specialmente a causa delle sue relazioni con i giansenisti, respinse la richiesta della corte francese di dimettere dall'arcivescovato di Parigi questo "prélat aussi séditieux", come ...
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BIANCHINI, Giuseppe
Salvatore Rotta
Nacque a Verona il 9 sett. 1704 da Chiara Gaetani, bresciana, e da Giambattista, fratello di Francesco. Quest'ultimo si addossò la cura della sua educazione.
Il B. [...] in profondità dalle idee giansenistiche largamente diffuse nell'ambiente della Chiesa Nuova. I suoi rapporti con i più segnalati giansenisti dell'epoca (fra gli altri Passionei, De Gros, Bottari, delle Lanze, Foggini) sono in realtà rapporti tutti di ...
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giansenismo
s. m. [dal fr. jansénisme, der. di Jansenius, latinizz. della forma oland. del cognome Jansen]. – Movimento teologico fondato da C. Giansenio (1585-1638), vescovo di Lovanio, diffuso spec. in Francia nei secoli 17° e 18° e condannato...
giansenista
s. m. e f. e agg. [dal fr. janséniste; v. la voce prec.] (pl. m. -i). – Seguace di Giansenio, aderente al giansenismo: i g. francesi, italiani, dei Paesi Bassi. Anche agg., di Giansenio o del giansenismo: la concezione g. della...