DELLA CASA, Giovanni
Claudio Mutini
Nacque il 28 giugno 1503 da Pandolfo e Lisabetta di Giovanfrancesco Tornabuoni, probabilmente in Mugello, dove la famiglia possedeva beni ("Monsignor Della Casa - [...] conti di Collalto in Nervesa, Torino 1903; F. C. Church, I Riformatori italiani, 1, Firenze 1935, pp. 98 ss., 213 ss.; L. von Pastor, Monsignore, in Nel giardino di Candido, Firenze 1950, pp. 77-84 (è sostanzialmente l'introduz. all'ediz. dell'opera ...
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CATERINA da Siena, santa
Eugenio Dupré Theseider
Nacque a Siena, nel "popolo" di S. Pellegrino, della contrada dell'Oca, nei pressi di Fontebranda, in una numerosa e modesta, ma non povera, famiglia [...] lettera di C. ai tre cardinali italiani (lett. 310) - che, pur non prendendo parte all'elezione di Clemente VII, non avevano complesse figure: la "bottiga",il "cellaio",la vigna e il giardino. La più caratterizzata è la "bottiga" (bottega), che, come ...
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Alessandro VII
Mario Rosa
Tomaso Montanari
Fabio Chigi nacque a Siena il 13 febbraio 1599, da Flavio, discendente del "magnifico" Agostino, e da Laura Marsili. Trascorsi a Siena in un fecondo fervore [...] Modena, creando così più solida base all'influenza francese in Italia; si e ai SS. Apostoli, il giardino alle Quattro Fontane, e in Aggiunte al "Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari e bibliofili italiani" di Carlo Frati, I, Firenze 1957, pp. ...
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CHIOSTRO
P.F. Pistilli
Con il termine c. si indica nell'architettura monastica e in quella canonicale lo spazio a corte che si trova chiuso tra l'edificio di culto e l'organismo residenziale, fornito [...] spazio interno adibito a giardino - dove è posizionato un Volturno, uno dei complessi monastici italiani meglio indagati dal punto di vista 950), diventando in seguito la tendenza dominante.Inoltre, almeno all'inizio del sec. 9°, si ebbe a volte la ...
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CASTELVETRO, Ludovico
Valerio Marchetti
Giorgio Patrizi
Nacque a Modena nel 1505 circa. Era figlio di Giacomo, ricco mercante dell'arte della lana e banchiere, e di Bartolomea Della Porta.
Fece i suoi [...] e si occupò delle "opposizioni" all'Orlandofurioso dell'Ariosto. Trascorse poi pubblico sermone e nel giardino dei von Salis venne 79 s.; F. Donadi, Un commento inedito del C., in Lettere italiane, XXII(1970), pp. 554-81; G. Della Volpe, Le poetiche ...
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Abbazia
Marina Righetti Tosti-Croce
Il termine a., che deriva dal lat. tardo abbatia (da abbas, -atis 'abate'), indica sia un monastero sui iuris, cioè autonomo, sufficiente a se stesso, che possiede [...] sulla sinistra dalla zona riservata all'abitazione del medico e al giardino medicinale, poi dal blocco costituito il caso di Arnolfo a Santa Maria del Fiore, in Storia dell'arte italiana, 12, Momenti di architettura, Torino 1983, pp. 5-45;
D. ...
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INNOCENZO VIII, papa
Marco Pellegrini
Giovan Battista Cibo nacque a Genova nel 1432 da Aronne (Arano) e da Teodorina De Mari.
Dopo avere seguito il padre, giusdicente, in varie città d'Italia, il Cibo [...] all'intervento di Lorenzo. D'altro canto, il legame di sangue avrebbe ridotto I. VIII alla subalternità a quella "politica dell'equilibrio" per mezzo della quale il Magnifico mirava a potenziare il proprio ruolo di arbitro tra le potenze italiane ...
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LUDOVISI, Ludovico. - Nacque a Bologna il 27 ott. 1595, primogenito del conte Orazio (poi duca di Fiano) e di Lavinia Albergati, esponenti di due tra le principali famiglie del patriziato senatorio della [...] Ludovico fornì un contributo di grande rilievo all'elaborazione dei fini e dei metodi dell'istituzione un'ambientazione di giardino, in cui C. Varese, Teatro, prosa, poesia, in Storia della letteratura italiana, a cura di E. Cecchi - N. Sapegno, V, ...
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ESTE, Ippolito d'
Lucy Byatt
Nacque a Ferrara il 20 marzo (novembre?) 1479, terzogenito del duca Ercole I d'Este e di Eleonora d'Aragona. All'età di tre anni gli venne conferita in commendam l'abbazia [...] nuovo periodo di ingerenza francese nella politica italiana. Ludovico il Moro, perso l' tanto è vero che il duca Ercole era presente all'ingresso di Luigi XII a Milano il 6 Pietro: in maggio una parte del giardino e in giugno lo stesso palazzo furono ...
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Anacoreta
C. Lapostolle
L'a. è 'colui che si pone fisicamente lontano dal mondo' (il verbo gr. ἀναχωϱεῖν significa 'starsene appartati'); il termine corrisponde a quello di 'eremita', più frequente [...] come quello di Barlaam e Iosafat concedono all'a. uno spazio che gli offre alla tentazione del mitico 'giardino'.
I manoscritti delle Vite Barlaam et Josaphat, Paris 1937.
G. Achenbach, An early italian Tabernacle, GBA 15, 1944, pp. 129-151.
M. ...
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giardino
s. m. [dal fr. jardin, ant. gart, jart, dal germ. *gart o *gardo (cfr. ted. Garten, ingl. garden)]. – 1. Terreno, per lo più cinto di muro, steccato o cancellata, coltivato a piante ornamentali e fiorifere, destinato a ricreazione...
italiano
agg. e s. m. (f. -a). – 1. agg. a. Dell’Italia: il popolo i.; lingua, storia, letteratura i.; la civiltà, la cultura i.; le coste, le regioni, le città, le province i.; la Repubblica I., sia quella proclamata da Napoleone nel 1802...