Diplomatico e umanista (Exeter 1545 - Oxford 1613); studiò a Ginevra, dove era fuggito con i genitori, calvinisti, durante il regno di Maria la Cattolica. Nel 1565-1569 insegnò greco a Oxford: successivamente [...] si dedicò allo studio dell'ebraico. Inviato dalla regina Elisabetta in frequenti missioni sul continente, fu ministro d'Inghilterra all'Aia tra il 1589 e il 1596, e vi si adoperò per contenere la preponderanza ...
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Scrittore ungherese (Budapest 1878 - New York 1952). Studiò a Ginevra, fu giornalista a Budapest e corrispondente di guerra durante la prima guerra mondiale. Esordì come scrittore di racconti nel 1900, [...] ma si conquistò una vera popolarità in patria solo con la commedia Ördög ("Diavolo", 1907). Nel romanzo A Pál-utcai fiùk ("I ragazzi della via Pál", 1907), una delle sue migliori opere, raffigura con acutezza ...
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BOCCANEGRA, Giovanni
Giovanna Balbi
Figlio di Iacopo e di Ginevra Saraceni, fu fratello del primo doge di Genova, Simone, di cui condivise le alterne fortune durante la prima metà del sec. XIV. Nato [...] in una famiglia di origine popolare, che si era notevolmente arricchita con il commercio, egli sposò una giovane nobile, Fresca Doria, e si dedicò all'attività commerciale, finché, con l'avvento al dogato ...
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FIESCHI, Giacomo
Giovanni Nuti
Figlio di Simone e di Ginevra Gentili, nacque nella prima metà del sec. XIV dal ramo di Savignone della potente famiglia ligure. Sappiamo che abbracciò la vita ecclesiastica, [...] ma non conosciamo, per il silenzio delle fonti note, nulla della sua attività e della sua carriera anteriormente al 1382, quando - ignoriamo in quale mese e in quale giorno - divenne arcivescovo di Genova, ...
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CASTELLANI, Castellano
Claudio Mutini
Figlio di Pierozzo e di Ginevra di Pancrazio d'Empoli, nacque a Firenze nel 1461. La famiglia apparteneva a un ramo collaterale - ed economicamente debole - dei [...] Castellani di Altafronte: preclusa dai più alti uffici cittadini, aveva potuto ottenere soltanto il priorato in due occasioni, con un Pierozzo nel 1390 e con Luca di Buonaggiunta nel 1418.
Nel catasto ...
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Filosofo, medico e riformatore religioso (Vilanova de Sixena, Aragona, 1511 - Ginevra 1553). Studente di diritto a Tolosa, si volse ben presto agli studî biblici, patristici e filosofici, venendo così [...] negò il suo benestare, si rifiutò di restituire il manoscritto e scrisse a G. Farel dichiarando che se S. fosse passato da Ginevra avrebbe fatto di tutto perché non ne uscisse vivo. Ricomposta l'opera con gli appunti in suo possesso, S. la pubblicò ...
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FREGOSO (Campofregoso), Agostino
Giustina Olgiati
Figlio di Ludovico e di Ginevra Gattilusio di Palamede signore di Enos, nacque durante l'esilio del padre, dopo la deposizione del doge Tommaso Fregoso, [...] Genova, seppure per poco. La deposizione di Ludovico nel 1450, a opera di Pietro Fregoso, spinse alla ribellione la stessa Ginevra Gattilusio, che si impadronì per qualche tempo del castello di Lerici. Probabilmente il F. non si allontanò, almeno per ...
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Pittore (Torino 1824 - ivi 1870). Allievo di A. Calame a Ginevra, attivo a Roma e Parigi, si dedicò soprattutto al paesaggio, ispirandosi ai pittori francesi di Barbizon (La vita campestre, Torino, Galleria [...] civica d'arte moderna) ...
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Pittore italiano (Pinerolo 1836 - ivi 1904). Studiò a Torino, a Ginevra e a Parigi; a Firenze fu in contatto con i macchiaioli, e svolse la sua opera di paesista nell'ambito della scuola di Rivara. ...
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Giornalista e scrittore spagnolo (Bárcena de Pie de Concha 1886 - Ginevra 1959), autore di saggi storici, numerosissimi articoli, e di due romanzi: Las columnas de Hércules (1921) e El archipiélago maravilloso [...] (1923). Dopo la sua morte sono state pubblicate Historia de España e El pensamiento español contemporáneo ...
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ginevrino
agg. e s. m. – 1. agg. Della città o del cantone svizzero di Ginevra, appartenente o relativo a Ginevra (fr. Genève, ted. Genf); in partic., scuola g., la scuola linguistica che fa capo al glottologo Ferdinand de Saussure (1857-1913),...
ostàggio s. m. [dal fr. ant. hostage (mod. otage), che è prob. un lat. tardo *hospitatĭcum, der. di hospes -pĭtis «ospite»]. – 1. Cittadino di uno stato nemico che un belligerante tiene in proprio potere e contro il quale minaccia di prendere...