Grammatico del sec. II, padre di Erodiano, nato e vissuto il più del tempo ad Alessandria, fugacemente anche a Roma sotto M. Aurelio: il suo soprannome sembra voler dire ch'ebbe carattere difficile ed aspro. È il primo ed unico costruttore d'una sintassi greca a sé; la quale non a caso ci è rimasta, sia pure interpolata e incompiuta, come quella che dettò legge attraverso i tempi, per tutta l'età antica ...
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Uomo di alto grado sociale, secondo la soprascritta ai suoi Exempla elocutionum del codice perduto di Bobbio, di cui ci resta la trascrizione dell'umanista Parrasio (vir clarissimus, orator, comes primi ordinis). Gli Exempla dedicò ai fratelli Olibrio e Probino, come si deduce da un catalogo di biblioteca del codice Berlinese Santen. 66, sec. IX, che giovanissimi (in pueritia, S. Girolamo, epist. 130,3) ...
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. Grammatico romano, forse però non di nascita, a quanto sembra indicare il suo nome e quello insieme dello sconosciuto Atanasio a cui la sua Ars è diretta. Appartiene certamente alla seconda metà del sec. IV. La sua Ars grammatica, in tre libri, ha una disposizione diversa dalle solite, suggerita da criterî pedagogici: le parti del discorso sono per lui il fondamento della lingua, e aprono perciò ...
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Filologo vissuto nell'ultimo periodo repubblicano e nel primo imperiale, documenta col suo indirizzo quanto ancor salda fosse sotto Augusto la tradizione di una grande scuola, quella di Aristarco (v.). Critica del testo ed esegesi costituiscono la sfera della sua attività. E in un libro, variamente citato, Περὶ τῶν σημείων τοῦ ‛Ομήρου o Περὶ τ. σ. τῶν τῆς 'Ιλιὰδος καὶ 'Οδυσσεὶας, illustrava i segni ...
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È detto anche 'Αθηναῖος, come quegli che in Atene esplicò fervida attività di maestro in concorrenza con Frontone d'Emesa e in perfetta comunanza di spiriti con Filostrato II, l'autore delle Vite dei sofisti (E. Rohde, in Gött. Gel. Anz., 1884, p. 35 = Kleine Schriften, I, p. 341, 1), negli anni della massima sua fioritura, sotto gli imperatori Massimino Trace e Gordiano III (235-238 e 238-244). Allievo ...
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Va sotto questo nome ed ha avuto fortuna per secoli un libriccino dal titolo Ephemeris belli Troiani, che narra tutta intera la guerra di Troia fino al ritorno dei Greci in patria e alla morte di Ulisse. Secondo una lettera del traduttore latino L. Settimio e il prologo che segue dell'autore, questi sarebbe di Cnosso, compagno dell'omerico Idomeneo, e avrebbe scritto in fenicio la sua narrazione, la ...
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Retore di Alabanda, città della Caria, come il suo omonimo Apollonio Molone, e al pari di lui allievo di Menecle, il più autorevole rappresentante dell'eloquenza asiana del tempo. La sua attività si svolse a Rodi, dove fondò una scuola reputatissima di retorica (Strab., XIV, 655, 661), non più tardi del 121 a. C., nel quale anno con lui si abboccò nell'isola Q. Mucio Scevola, l'interlocutore del dialogo ...
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Padre di Teone d'Alessandria, (il critico dei poeti alessandrini sotto Augusto e Tiberio), visse nell'ultimo secolo a. C.; più giovane d'età che Ammonio, l'allievo e successore d'Aristarco, come ci dicono gli scolî ad Aristofane (Vespe, 1239). Fu chiamato o si chiamò da sé Αριστοϕάνειος secondo Ateneo: titolo che comparisce anche alterato in Υευδαριστοϕάνειος per essere forse Artemidoro solo indirettamente ...
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Peripatetico: lo stesso, pare, che nel 281-80 a. C. andò ambasciatore della sua città nativa, Eraclea, presso Seleuco Nicatore. È una delle figure che meglio rappresenta, al principio del sec. III, quel reagire del mondo ionico contro la cultura ateniese che conduce allo studio di opere e di forme letterarie preattiche e avvia al sorgere della scienza filologica per la necessità che di qui nacque di ...
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Un retore che sembra essere del sec. III d. C., detto probabilmente Romano per distinguerlo da un retore greco omonimo a lui contemporaneo, come da un Aquila Galato allievo del sofista Cresto di Bisanzio, il discepolo di Erode Attico (101-177/78), o da un altro Aquila che conosciamo dagli scolî ad Ermogene di Tarso, il maestro di M. Aurelio (121-180), posteriore ad Ermogene. Di Aquila ci è giunto un ...
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