Figlio (Dessau 1676 - ivi 1747) del principe Giovanni Giorgio II, entrò nel servizio militare prussiano. Si legò di stretta amicizia con Eugenio di Savoia in occasione di un suo viaggio in Italia; nel [...] 1698 assunse il governo dell'Anhalt. Si dimostrò ottimo generale nella guerra di successione spagnola e coronò la sua carriera con la vittoria di Kesselsdorf (1745) nella seconda guerra di Slesia. Riformò ...
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Retore cristiano (sec. 4º), nativo di Alessandria. Stabilitosi come insegnante di grammatica dapprima a Berito e poi a Laodicea, ivi si convertì al cristianesimo e fu ordinato sacerdote; padre di A. di [...] a entrambi la tragedia Cristo sofferente (Χριστὸς πάσχων). Fedele all'ortodossia nicena, ospitò (346) s. Atanasio, incorrendo, col figlio, nella scomunica da parte del vescovo di Laodicea Giorgio, ariano. Non ebbe parte nell'eresia del figlio. ...
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Architetto e lapicida (n. Alzey, Palatinato; notizie dal 1439 al 1482). Le opere principali sono le navate della chiesa di S. Michele a Hall (1439-42), il coro e la navata della chiesa di S. Giorgio a [...] Nördlingen (1422-61) e la chiesa di S. Giorgio a Dinkelsbühl (1448), opere da considerarsi tra le più importanti dell'architettura religiosa del sec. 15º nella Germania meridionale. Nikolaus Eseler il Giovane, suo figlio, architetto principale del ...
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lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura presi, senza altro dire lasciarono la fune,...
Meloneide s. f. (iron.) Le gesta di Giorgia Meloni. ◆ Suscita anzitutto immagini da straziare il più arido dei cuori. Peccato che a fine mese si debbano necessariamente consegnare le liste elettorali agli uffici competenti, e che dunque debba...