La terza rima è il metro della Divina Commedia. Se ne attribuisce concordemente l’invenzione a ➔ Dante, perciò è anche detta terzina dantesca. Con l’➔ottava rima, è il metro narrativo principe della tradizione [...] ” o “I nuovi credenti” di ➔ Giacomo Leopardi, Il trionfo della libertà di ➔ Alessandro Manzoni, “Idillio maremmano” di ➔ GiosuèCarducci, Canzoni delle gesta d’Oltremare di ➔ Gabriele D’Annunzio. Il metro è stato rivisitato più volte da ➔ Giovanni ...
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Secondo la definizione tradizionale, i nomi concreti sono quelli indicanti «oggetti di natura fisicamente percettibile» (Sabatini & Coletti 2007: ad vocem, «nome»), come cane, mela, albero, casa, acqua, [...] senso di fama, concreto quando indica una persona celebre («via, non fo per dire, / ma oggi sono una celebrità»: GiosuèCarducci, “Davanti San Guido”, in Rime nuove), o a servitù, confrontando questi due estratti dalle Confessioni di un italiano, di ...
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Il settenario è un verso imparisillabo di sette sillabe ‘metriche’ (➔ metrica e lingua), con accento principale obbligato in sesta posizione (Beltrami 20024: 199-200; Menichetti 1993: 673; per l’uso dantesco, [...] tra gli altri, da Parini e da Vincenzo Monti.
Il settenario è ancora verso non infrequente nella poesia di ➔ GiosuèCarducci e di ➔ Giovanni Pascoli. Nella poesia antica il distico di settenari a rima baciata, equivalente del distico di hexasyllabes ...
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Bacci, Orazio
Enzo Esposito
, Critico letterario (Castelfiorentino in Valdelsa 1864 - Roma 1917). Discepolo di Pasquale Villari, ma avviato ad altri studi, fu dal 1896 professore nell'Istituto superiore [...] ; Il canto VI del Paradiso, ibid. 1904; La canzone di D. " Tre donne intorno al cor mi son venute " nell'esposizione di GiosuèCarducci, in " Giorn. d. " XIII (1905) 2-3; Il canto VII dell'Inferno, Firenze 1906; La vernaccia dell'abate di Clugny, in ...
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Critico letterario italiano (Bari 1886 - Trani 1914), di acuto ingegno e di ampia cultura: i suoi saggi furono raccolti dopo la sua morte da B. Croce (Poesia e letteratura, 1916) e da F. Antonicelli (Giosuè [...] Carducci e la letteratura della nuova Italia, 1939). ...
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LEOPARDI, Giacomo
Giovanni Ferretti
Vita. - La Rivoluzione francese s'era propagata in Italia, turbandone la vita tranquilla e lasciandovi i germi di un rinnovamento futuro: e le truppe di Bonaparte [...] filosofia e di bella letteratura), che fu curata, a spese dello stato, in sette volumi da una commissione presieduta da GiosueCarducci, e per quella di un volume di Scritti varî inediti dalle carte napoletane (1906). Altre cose giovanili erano state ...
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TORRACA, Francesco
Letterato, nato a Pietrapertosa (Potenza) il 28 febbraio 1853. Studiò lettere nell'università di Napoli, specialmente sentendo l'azione del Settembrini, ma più del De Sanctis; del [...] 1895 in poi a Firenze; Nuove rassegne (Livorno 1895); Studi per la lirica italiana nel Duecento (Bologna 1902); GiosueCarducci (Napoli 1907); La Divina Commedia commentata (Roma-Milano 1905, con varie ristampe); Scritti critici (Napoli 1907); Studi ...
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PINDARO (Πίνδαρος, Pindărus)
Augusto ROSTAGNI
Ferdinando NERI
Fu dagli antichi comunemente giudicato come il maggiore dei lirici greci; il primo nel canone dei "nove lirici" composto dai grammatici [...] nelle espressioni più elevate della lirica moderna, da Goethe a Wordsworth; e i Sepolcri del Foscolo apparvero a GiosueCarducci "la sola poesia lirica nel gran significato pindarico che abbia l'Italia". Il giovane Leopardi, come dimostrano alcuni ...
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SATIRA (in relazione all'etimologia, da satur, l'esatta ortografia sarebbe satura; satyra è forma tarda dovuta al raffronto con σάτυρα; satira è forma grecanica)
Augusto MANCINI
Ferdinando NERI
Antichità [...] e nazionale.
Lo spirito del Risorgimento agita d'ire generose la poesia politica fino ai Giambi ed epodi di GiosueCarducci.
Fra i romantici europei, emergono, aggressivi ed amari, il Byron (satira letteraria: English Bards and Scotch Reviewers: e di ...
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RIMA
Mario Pelaez
. È identità di suono di due parole dalla vocale accen- tata in poi (per es., mercede: fede) e serve ad accrescere la melodia dei versi, ricorrendo a intervalli determinati alla fine [...] forte battuta musicale di chiusura. Un più fiero colpo alla rima parve fosse dato, e ancora per influenza del classicismo, da GiosueCarducci con le Odi barbare, che ebbero imitatori numerosi; ma con tutto ciò la rima non ebbe a soffrirne molto, e ...
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carducciano
agg. e s. m. (f. -a). – 1. Del poeta Giosuè Carducci (1835-1907), relativo alla sua opera, o ispirato alla sua poetica: la concezione c. della poesia; stile, gusto carducciano. 2. Seguace, imitatore, studioso della poesia del Carducci:...