MAESTRO di FIGLINE
V. Santoleri
Pittore anonimo, attivo in Toscana e in Umbria nella prima metà del sec. 14°, identificato in un primo tempo (Offner, 1927) con il nome convenzionale di Maestro della [...] Affreschi del Maestro di Figline, Proporzioni 1, 1943, pp. 68-79; Pittura italiana del Duecento e Trecento. Catalogo della mostra giottesca di Firenze del 1937, a cura di G. Sinibaldi, G. Brunetti, Firenze 1943, pp. 553, 563; R. Longhi, Giudizio sul ...
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Pittore fiorentino attivo nella prima metà del sec. 14º, la cui personalità è stata definita solo nel 20º secolo. Ricordato da L. Ghiberti come uno dei più significativi allievi di Giotto ma confuso da [...] che hanno fatto pensare anche a probabili contatti con A. Lorenzetti e che sono state determinanti nella formazione dei giotteschi della seconda metà del secolo. A M. sono concordemente assegnati l'affresco con l'Incoronazione della Vergine (ora nel ...
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GIOTTO
A. Tomei
Pittore e architetto fiorentino, nato, secondo la tradizione, a Vespignano nel Mugello intorno al 1267, attivo tra la fine del Duecento e la prima metà del Trecento.Artista-simbolo dell'intero [...] ; F. Todini, Un'opera romana di Giotto, Studi di storia dell'arte 3, 1992, pp. 9-54; M. Boskovits, Restaurata la croce giottesca di San Felice in Piazza, AC 81, 1993, pp. 133-137; A. Conti, Giotto e la pittura italiana nella prima metà del Trecento ...
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MAESTRO della S. CECILIA
V. Santoleri
Pittore anonimo, attivo a Firenze nel primo quarto del sec. 14°, così denominato dal dossale con S. Cecilia (Firenze, Uffizi), databile intorno al 1304 e proveniente [...] ritenuto dell'ultimo quarto del sec. 13°, ma già alla fine dell'Ottocento ne fu sottolineato il carattere tipicamente giottesco (Crowe, Cavalcaselle, 1864; Rossi, 1908). Il dipinto presenta al centro la santa inserita nella salda architettura di un ...
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Pittore (m. forse a Siena nella pestilenza del 1348). Attivo soprattutto a Siena e ad Assisi, risentì dell'arte di Duccio da Boninsegna e assimilò le suggestioni volumetrico-spaziali di Giotto, aggiungendovi [...] valutazione critica della sua arte è stata condizionata dalle poche e controverse date e notizie che lo riguardano: l'esperienza giottesca, posta da quasi tutti i critici all'inizio della sua formazione, è vista invece da alcuni come una componente ...
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SESTO al Reghena
Pietro TOESCA
Presso al sesto miliario da Concordia Sagittaria fu istituito nella seconda metà del sec. VIII un monastero benedettino che poi ebbe un'epoca di grande sviluppo (sec. [...] in luce, non senza danni, molti affreschi del sec. XIV. Questi appartengono in gran parte a scuola romagnola, con forti riflessi giotteschi. Nell'atrio dinnanzi alla chiesa restano altri affreschi del sec. XIV (dal detto "dei tre vivi e dei tre morti ...
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GIOVANNI da Milano (Giovanni di Iacopo di Guido da Caversaccio, presso Como; perciò fu detto anche G. da Como)
Pietro Toesca
Pittore. Nel 1350 era a Firenze; nel 1363 è segnato nell'Arte dei medici e [...] chiaroscurare, appreso dalle opere di Simone Martini. E negli affreschi di S. Croce si distinse profondamente dai contemporanei giotteschi per colorire nutrito, per salda corporeità, per senso di spazio - affatto sviato sugli esempi di Taddeo Gaddi ...
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pellicano
Il termine ricorre in Pd XXV 113 Questi [s. Giovanni] è colui che giacque sopra 'l petto / del nostro pellicano. Si legge in s. Agostino a proposito del salmo 101, 7 " similis factus sum pellicano [...] , scrittore dell'età carolingia, e dei bestiari medievali (cfr. G. Fallani nel suo commento, dove ricorda la presenza del motivo del p. nei pittori giotteschi e nell'inno Adoro te devote di Tommaso); la troviamo anche in Brunetto Latini Tresor V 30. ...
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GADDI
Anna Maria Ciaranfi
. Famiglia di pittori fiorentini. Capostipite ne fu, secondo il Vasari, Gaddo (notizie dal 1312 al 1333?) che avrebbe eseguito opere di mosaico e su tavola, quasi tutte perdute, [...] pittura rapida e di luminosità improvvise, appare poi (e questo nella zona più bassa) un'alterazione degli elementi stilistici giotteschi, per cui le figure e le architetture non hanno più forte sostanza plastica. Altre sue opere sono una tavola per ...
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GIUSTO de' Menabuoi
F. Flores d'Arcais
Pittore di origine fiorentina, noto a partire dal 1363 e morto prima del 1391.Le opere di G. firmate e datate sono: la Madonna Schiff, del 1363 (Pisa, Mus. Naz. [...] sua collocazione in una scuola o in una corrente. Per primo Longhi (1928-1929; 1940) indicava nei c.d. dissidenti giotteschi, un gruppo di artisti fiorentini attivi a Milano dopo la peste del 1348, le origini figurative di G., tesi questa ripresa ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...