MAESTRO ESPRESSIONISTA di S. CHIARA
L. Morozzi
Pittore anonimo, attivo in Umbria tra la fine del Duecento e la prima metà del Trecento, che deriva la propria denominazione dagli affreschi attribuitigli [...] anticipata per gli affreschi del transetto in S. Chiara, acquistano il dovuto rilievo di precoci testimonianze del dettato giottesco, assimilato e rimeditato dai pittori locali umbri, le prove offerte dal M. Espressionista nel Crocifisso di Assisi e ...
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Giotto: la nascita del linguaggio figurativo moderno dell’Occidente
Angelo Tartuferi
La formazione: Firenze, Roma, Assisi
Il luogo di nascita del fondatore della visione moderna occidentale in pittura [...] pp. 296-300.
17 Sulla Croce di San Felice in Piazza si veda il volume pubblicato in occasione del restauro, La croce giottesca di San Felice in Piazza. Storia e restauro, a cura di M. Scudieri, Venezia 1992; e inoltre: M. Boskovits, Il Crocifisso di ...
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GUARIENTO di Arpo
F. Flores d'Arcais
Pittore documentato dal 1338 al 1367, di origine padovana e forse, più precisamente, di Piove di Sacco (prov. Padova), dove possedeva parecchi beni. G. nacque verosimilmente [...] su una zoccolatura a marmorino con finte archeggiature di forte sapore prospettico, indice di un ulteriore riferimento al modello giottesco. Nella parte superiore, a raccordo tra le pareti e un soffitto ligneo, erano tavole con figure di angeli e ...
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Pittore, nato a Venezia forse prima del 1340, morto probabilmente in Toscana dopo il 1387. Per quanto dal Vasari sia detto scolaro di Agnolo Gaddi, che egli avrebbe seguito da Venezia in Firenze, e sia [...] (l'unica opera sicura del nostro pittore), vediamo che Antonio dovette prender contatto a Firenze con la scuola giottesca, ormai distaccatasi dai puri canoni del maestro, per accogllere elementi formali e cromatici della scuola senese; per dare ...
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STEFANO FIORENTINO
Pittore fiorentino, allievo di Giotto, attivo dall'ultimo decennio del Duecento alla prima metà del Trecento.L'artista è ricordato per la prima volta nel 1347, quando compare come [...] Fuorcivitas in Pistoia, Bullettino storico pistoiese 2, 1900, pp. 1-6; L. Coletti, I Primitivi, II, I senesi e i giotteschi, Novara 1946, pp. XXXVIII-XXXIX; R. Longhi, Stefano Fiorentino, Paragone 2, 1951, 13, pp. 18-40; P. Venturoli, Giotto, StArte ...
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PACINO di Buonaguida
F. Colalucci
Pittore e miniatore attivo a Firenze nella prima metà del 14° secolo.Scarsissimi sono i dati documentari relativi alla figura di P.: il più importante è un'iscrizione [...] (Frey, 1885, p. 331).Dopo alcuni tentativi di associare al nome di P. dipinti anonimi di cultura strettamente giottesca, la prima opera stabilmente inserita nel catalogo del pittore, accanto al polittico citato, è la pala raffigurante l'Albero ...
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TETTOIA (fr. hangar; sp. tinglado; ted. Scahuppen; ingl. shed)
Ernesto Leschiutta
Coperture in genere, sopra vasti spazî tendenzialmente aperti, destinate a proteggere in qualche modo persone e cose. [...] delle scuole romane dei secoli XI e XIII, nei musaici di S. Marco a Venezia e nei cicli di Giotto e dei giotteschi del sec. XIV. Il Medioevo ci presenta, sopra alcune urne tombali, sorte di baldacchini aventi la tipica forma delle tettoie con tetto ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Alessandra Acconci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’opera di Giotto segna un punto di non ritorno per tutta la pittura italiana. Già [...] in Giotto la fonte di aggiornamento ideale e a reputarlo il “padre” della nuova pittura. Il peso dell’eredità giottesca è misurabile, in maniera diversa, in tutta Italia, ma alcuni centri meglio di altri possono esemplificarne la dirompente portata ...
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ANTONIO di Francesco (o Veneziano).
E. Neri Lusanna
Pittore attivo nel sec. 14°, ricordato per la prima volta in un pagamento effettuato nel 1369 dall'Opera del duomo di Siena per aver dipinto la Madonna [...] U. Procacci, Gherardo Starnina, RivA 18, 1936, pp. 77-94:85; L. Coletti, I primitivi, II, I senesi e i giotteschi, Novara 1946, p. LVII ss.; F. Antal, Florentine Painting and its social background, London 1947, p. 205; R. Oertel, Frühe italienische ...
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PADOVA
M. Merotto Ghedini
(lat. Patavium)
Città del Veneto, capoluogo di provincia, P. è sita in bassa pianura alluvionale, compresa entro un'ansa fluviale, il cui alveo - oggi occupato dalle acque [...] vera e propria chiesa con annessa torre campanaria. Il piccolo edificio, detto anche cappella dell'Arena e noto per il ciclo giottesco, è un'aula suddivisa in due zone da due altari separati da iconostasi. L'altar maggiore, oggi al centro dell'abside ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...