MANZONI (Manzi), Antonio (detto il Pellegrino)
Antonio Rigon
Nacque a Padova, agli inizi della signoria di Ezzelino da Romano (1237-56), da Marsilio di Andrea Clarioto e da Dolcemia. I Manzoni, ricchi [...] -26). Sembra che intorno al 1380 il notaio Antonio da Pozzonovo abbia scritto un Liber miraculorum.
Nel 1303-05 Giotto raffigurò il M. nella scena del Giudizio universale della cappella degli Scrovegni. Con molta probabilità, anche nella decorazione ...
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LANDO (Orlando) di Pietro
Simona Moretti
Nacque da un certo Pietro, forse a Siena o comunque in territorio senese, in una data imprecisata, fatta risalire ipoteticamente intorno al 1280 (Leone de Castris, [...] il disegno architettonico cosiddetto "pergamena senese" (Siena, Museo dell'Opera del duomo, n. 154), dopo un'iniziale assegnazione a Giotto con riferimento al campanile di S. Maria del Fiore, è stato attribuito a L. e identificato come progetto per ...
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LIPPO di Benivieni
Simona Moretti
Non si conoscono il luogo e la data di nascita di L., che doveva essere già adulto e affermato nel 1296, quando, documentato per la prima volta, associò alla sua bottega [...] e pistoiese; fino a quando Volpe restituì al pittore la sua formazione fiorentina, ormai univocamente accettata. Coetaneo di Giotto, si mosse però con autonomia rispetto alla sua "scuola", divenendo così punto di riferimento per i "dissidenti" dagli ...
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DEL BENE, Francesco
Sandra Marsini
Figlio di Bene di Bencivenni e di monna Cara Bardi, nacque probabilmente intorno all'ultimo quarto del sec. XIII, ignoriamo se a Firenze, dove la famiglia risiedeva [...] d'oro, che il D. legò per testamento alla beneficenza, somma che fu distribuita dai suoi esecutori testamentari - Giotto Fantoni, della Compagnia dei Peruzzi, e Cino del Migliore, direttore contabile della Compagnia dei Bardi - fra conventi, ospedali ...
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PERNICE, Angelo
Giuseppe De Santis
PERNICE, Angelo. – Nacque a Catania il 21 novembre del 1873 da Francesco e Carmela Guerrera; sposò Laura Calosi, senza avere figli.
Compì gli studi nella sua città [...] ad opera del Comune, permise il ritorno dell’elemento latino e segnò l'inizio del Rinascimento, che non nacque con Giotto o Dante, ma con la fondazione delle prime chiese romaniche, simboli dell'unità cittadina. Lo sviluppo del Comune venne anche ...
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CATERINO (Catarino)
Francesca D'Arcais
Personalità secondaria della pittura veneziana della fine del sec. XIV, menzionato per la prima volta nel 1362 (Thieme-Becker), C. è ricordato con il pittore Donato [...] Peristil, VII-IX (1965-66), pp. 57-61; F. D'Arcais, Per il catal. di C., in Arte veneta, XXVII (1965), pp. 142-44;L. Grossato, in Da Giotto a Montegna (catal.), Venezia 1974, scheda 49;U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 185(s. v. Catarino). ...
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FALZAGALLONI, Stefano
Anna Maria Fioravanti Baraldi
È molto incerta la fisionomia del F., pittore ferrarese, cui G. Baruffaldi dedica un intero capitolo delle sue Vite (1675); l'unico elemento sicuro [...] Mattaliano, Indice ragionato delle "Vite de' pittori e scultori ferraresi" di G. Baruffaldi, Ferrara 1983, III, p. 130; C. L. Ragghiantì, Pittura fra Giotto e Pisanello, Ferrara 1987, pp. 91-94; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon..., XI, p. 239. ...
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PAGANO, Giuseppe
Giovanni Duranti
PAGANO (Pogatschnig), Giuseppe. – Nacque a Parenzo (oggi Poreč), piccolo agglomerato urbano della costa istriana, il 20 agosto 1896, da Antonio Pogatschnig e Giovanna [...] condito per la bocca amara del buon borghese» (Panorama dell’architettura italiana, in L’Almanacco degli artisti. Il vero Giotto, Roma 1932, p. 112); al contrario, Giò Ponti gli dedicò un numero monografico di Domus (giugno 1930), sottolineando tutti ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] l’affricata palatale sonora in luogo della occlusiva velare toscana nei costanti aggiacciar «agghiacciare» e giaccio «ghiaccio», e un giotto «ghiotto»; l’incertezza tra ci e z nella grafia dell’affricata in cio «zio», acciuffato «azzuffato», scoccesi ...
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LASINIO, Carlo
Valeria Di Piazza
Figlio di Gian Paolo, giureconsulto, nacque a Treviso il 15 febbr. 1759. Secondo quanto riferisce Federici, suo primo biografo, dopo aver studiato pittura all'Accademia [...] e il trasporto di alcune opere raccolte nel Camposanto, tra cui alcune di importanza eccezionale come le tavole di Cimabue e di Giotto, il polittico di Taddeo di Bartolo, che furono inviate a Parigi su richiesta di D. Vivant Denon per far parte del ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
o, O
‹ò› s. f. o m. (radd. sint.). – Quattordicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dal segno usato dai Greci per indicare in origine la vocale o, breve o lunga, prima che si differenziassero nella scrittura (dal sec. 7°...