MALVASIA, Carlo Cesare
Maria Elena Massimi
Nacque a Bologna nel 1616, dal conte Anton Galeazzo (1577-1669) e dalla moglie legittima Caterina Lucchini, "femmina di bassa condizione" (Fantuzzi, pp. 149 [...] glorie della Toscana premessa alle Notizie del 1681, rivendicò, contro il parere del M., il primato di Cimabue e di Giotto nella rinascita pittorica dopo i secoli di "barbarie".
Nel 1681, afflitto da problemi di salute, il M. rinunciò spontaneamente ...
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GIULIANO di Giovanni da Poggibonsi
Maura Picciau
Non si conoscono il luogo e la data di nascita di questo artista, attivo nel XV secolo, figlio di un Giovanni originario di Poggibonsi.
L'identità di [...] l'impossibilità di ricondurre esattamente il numero di statue provenienti dalla cattedrale fiorentina e dal campanile di Giotto ai documenti pubblicati dal Poggi. Lanyi riconobbe nella coppia di piccole figure di profeta provenienti dalla porta ...
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BENOZZO di Lese (Benozzo Gozzoli)
Emma Micheletti
Nato a Firenze intorno al 1420, figlio di Lese (Alessio) di Sandro, fu chiamato Benozzo Gozzoli per la prima volta dal Vasari nella seconda edizione [...] a un modo di narrare spoglio, mentre con ogni probabilità rivive in lui l'eco delle severe storie francescane che Giotto aveva dipinto quasi due secoli prima nella basilica superiore della vicina Assisi. Il disegno è puro, nitido nello scandire, con ...
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MANZONE, Giuseppe
Francesca Lombardi
Nacque ad Asti il 17 giugno 1887 da Giovanni, calzolaio, e da Giuseppa Bay. Scoperta precocemente la propria vocazione artistica, forse anche grazie all'amicizia [...] , in direzione di un realismo più concentrato, severo, asciutto può essere difatti ricondotto alla suggestione esercitata da Giotto e dai maestri rinascimentali, specie fiamminghi e tedeschi, che lo stimolarono alla "rinuncia degli effetti facili e ...
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DREI (de Rei, Rei)
Carla Benocci
Famiglia originaria "forse di Carrara" (Bertolotti, 1884) o di Firenze (Arch. d. Rev. Fabbr. di S. Pietro, I piano, serie 2, pacco 7, c. 329; Ibid., Arch. della Confraternita [...] , 1931, p. 177); nel 1629 (16 febbraio, 7 settembre, 19 dicembre) fu pagato per il lavoro di sistemazione del mosaico di Giotto (ibid., p. 169), e in quegli anni (1628-30) lavorava alle nicchie delle statue dell'area centrale della basilica di S ...
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DALMASIO di Iacopo degli Scannabecchi
D. Benati
(o pseudo-Dalmasio)
Nome convenzionalmente attribuito dalla critica all'autore di un gruppo di dipinti su tavola e ad affresco, che erano stati precedentemente [...] convincente la proposta (Laclotte, 1978) di riconoscere la mano dello pseudo-D. nella predella del polittico eseguito da Giotto per la chiesa bolognese di S. Maria degli Angeli forse sul principio degli anni trenta (Bologna, Pinacoteca Naz.), la ...
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DE DOMINICI, Bernardo
Ferdinando Bologna
Figlio del pittore, musico e collezionista Raimondo e di Camilla Tartaglione, nacque a Napoli il 13 dic. 1683; fu nipote "ex frate" di suor Maria, scultrice, [...] una produzione artistica ben anteriore al "risorgimento" dell'arte che Vasari vorrebbe situare a Firenze e far decorrere da Cimabue e Giotto, il D. esce a citare - ed è il primo a farlo, fra gli storici dell'arte - quello stesso passo dell'Apologia ...
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ROMA - Musei e collezioni
P. Rossi
G. Cornini
Il panorama delle collezioni medievali romane è estremamente variegato e frammentato, per la presenza puntiforme di materiale in quasi tutte le raccolte [...] °, dai maestri Niccolò e Giovanni, e quella - in deposito dalla Reverenda Fabbrica di S. Pietro - del trittico commissionato a Giotto per l'altare maggiore della basilica di S. Pietro (trittico Stefaneschi), dipinto verso il 1320 e conservato fino al ...
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GESTI
J. C. Schmitt
In una prospettiva storica rinnovata sotto l'influsso dell'antropologia sociale e culturale, della 'archeologia del diritto' e degli studi riguardanti la comunicazione non verbale, [...] della raffigurazione dei g., individuare l'impronta specifica di una determinata bottega o di un singolo artista, come nel caso di Giotto - per il quale sin dal Rinascimento si riconosceva l'attitudine a rendere nella pittura dei volti e dei g. la ...
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BUCCI, Anselmo
Giuseppe Marchiori
Figlio di Achille Muzio, nacque a Fossombrone il 23 maggio 1887. Fece gli studi classici al liceo Marco Foscarini di Venezia; studiò poi disegno a Este, alla scuola [...] , che, a Milano, organizzò conferenze, dibattiti e mostre, con l'intento di favorire un orientamento neoclassico, malgrado i riferimenti a Giotto e a Masaccio.
Il suo impegno maggiore fu nel quadro I pittori, una tela compiuta tra il 1921 e il 1924 ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
o, O
‹ò› s. f. o m. (radd. sint.). – Quattordicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dal segno usato dai Greci per indicare in origine la vocale o, breve o lunga, prima che si differenziassero nella scrittura (dal sec. 7°...