L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] ricerca del peregrino, dell’inusitato, del meraviglioso» (Brevini 1999: 678). Al maggiore prosatore in dialetto, il napoletano GiovanBattistaBasile, si deve infatti Lo cunto de li cunti, per Croce (1974: XXXIX) «il più bel libro italiano barocco ...
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L’anagramma (dal gr. aná «sopra» e grámma «lettera») è la condizione per cui due (o più) parole o due (o più) altre sequenze linguistiche sono costituite dallo stesso insieme di lettere (più raramente, [...] messi in scena da molti altri autori. Per dare un’idea della loro varietà, si possono citare GiovanBattistaBasile, Voltaire, Jonathan Swift, Renato Fucini, Vladimir Nabokov, Carlo Emilio Gadda, Guido Ceronetti.
Nel Cinquecento l’arte anagrammatica ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] partì la sanzione dell’italiano nella prassi giuridica ad opera di GiovanBattista De Luca, i cui trattati (Il dottor volgare, 1673; favolistico, con Lo cunto de li cunti del napoletano Basile (1634), e la Posilicheata («raccolta narrata a Posillipo ...
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