Sopranista (Montolmo, Macerata, 1781 - Sambruson, Dolo, 1861). Debuttò nel 1796, divenendo rapidamente celebre in Italia e nel resto d'Europa come interprete di opere di Paisiello, Cimarosa, ecc. Ammirato da Rossini, del quale interpretò in prima esecuzione Aureliano in Palmira (1813), è considerato l'ultimo grande evirato cantore ...
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Asportazione delle ghiandole genitali maschili, sia volontaria, a scopo sanitario o ascetico, sia imposta da regime autocratico sessuale poligamico o da fini artistici. Gli effetti sono molto diversi a [...] ), Gaspare Pacchiarotti e molti altri furono celeberrimi "musici"; tra gli ultimi ricordiamo Girolamo Crescentini e GiovanniBattistaVelluti, come, tra quelli addetti alla Cappella Sistina, Domenico Mustafà. Ormai l'uso è totalmente scomparso ...
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ROSSINI, Gioachino Antonio
Reto Müller
ROSSINI, Gioachino Antonio. – Nacque a Pesaro il 29 febbraio 1792, da Giuseppe e da Anna Guidarini (l’atto di battesimo reca il nome «Giovacchino Antonio»; Rossini [...] Gian-Francesco Romanelli, 26 dicembre 1813) ebbe esito controverso.
È priva di fondamento la diceria secondo cui GiovanniBattistaVelluti (l’unico castrato per cui Rossini scrisse un’opera) avesse reso irriconoscibile la propria parte gravandola di ...
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MORLACCHI, Francesco
Biancamaria Brumana
MORLACCHI, Francesco (Giuseppe, Baldassarre). – Nacque a Perugia il 14 giugno 1784 da Alessandro (1760-1818) e da Virginia Terenzi (1766-1834).
La presenza della [...] e l’interpretazione magistrale che ne diedero i cantanti, in particolare il tenore Gaetano Crivelli e il soprano GiovanniBattistaVelluti (nel ruolo di Tebaldo), che fece furore nell’aria dell’atto II «Caro suono lusinghier». Dopo le entusiastiche ...
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TACCHINARDI, Nicola
Paola Ciarlantini
TACCHINARDI, Nicola (Niccolò Costantino Fedele). – Nacque a Livorno il 2 settembre 1772, da Francesco, proprietario e insegnante di una scuola di scherma, e da [...] Tritto (Ulisse); ma l’abilità di Tacchinardi come falsettista gli permise anche di sostituire brevemente il soprano GiovanniBattistaVelluti, indisposto (Pirro). Fu occupato come primo tenore all’Argentina fino al 1810, con puntate alla Pergola di ...
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NICOLINI, Giuseppe
Sara Elisa Stangalino
– Nacque a Piacenza il 29 gennaio 1762, sesto figlio del pesarese Omobono Carletti detto Nicolini (1727-1803) e di Felicita Gandini.
Fu avviato allo studio della [...] Curiazi di Cimarosa: il ruolo eponimo – al fianco del contralto Maria Marcolini e del tenore Nicola Tacchinardi – spettò a GiovanniBattistaVelluti, l’ultimo dei grandi castrati, che dell’opera fece un suo cavallo di battaglia in Italia e all’estero ...
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SIBONI, Giuseppe Vincenzo Antonio
Saverio Lamacchia
SIBONI, Giuseppe Vincenzo Antonio. – Nacque a Forlì il 27 gennaio 1780 da Francesco, agiato borghese della città, e da Domenica Maria Grandi, ultimo [...] stagione: il 26 dicembre creò Raul di Crequi di Romanelli e Giovanni Simone Mayr, il 3 febbraio 1810 Arminia di Angelo Anelli e cantare opere in italiano (anche al fianco del castrato GiovanniBattistaVelluti, con il quale s’era esibito alla Scala) e ...
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PISARONI, Benedetta Maria Rosmunda
Marco Beghelli
PISARONI (Pisaroni-Carrara, Pesaroni), Benedetta Maria Rosmunda (Rosmunda). – Nacque a Piacenza il 16 maggio 1793, unica figlia di Giambattista (piccolo [...] (fra cui la disparità fra note gravi virilmente bronzee e acuti chiari e nasali): seguirono Luigi Marchesi, Gaspare Pacchierotti e GiovanniBattistaVelluti; questi favorì il suo debutto professionale come eroina eponima nella Ginevra di Scozia di ...
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Pittore, nato a Lucca il 25 gennaio 1708, da giovinetto esercitò con bravura l'oreficeria nella bottega paterna. Il suo compare e protettore Alessandro Guinigi e i pittori Brugeri e Lombardi, suoi maestri, [...] a Parma, in S. Antonio, la Predicazione di S. GiovanniBattista; a Forlì, quadri e bozzetti presso i conti Merenda; a , da Nattier a Van Loy; e basta guardare i rasi e i velluti e le loro pieghe brillanti e la stessa liscia dolcezza delle carni rosee ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] politica italiana, sulla base di volontà o ambizioni o velleità o interessi di principi e loro diplomatici e agenti: ma animali (S. Antonio Abate); delle messi (Assunzione; S. GiovanniBattista); delle acque, del pane (S. Nicola); delle uova, del ...
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