Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] ospite di Guido Novello da Polenta, dove porta a termine il Paradiso e intrattiene con il maestro bolognese GiovannidelVirgilio la corrispondenza poetica latina delle Egloghe. Muore a Ravenna nel luglio, o agosto, 1321.
Dante merita pienamente il ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] Mussato, direttamente o indirettamente, possono considerarsi gli storici Ferreto de’ Ferreti e Giovanni da Cermenate, il poeta GiovannidelVirgilio che cercò di indurre Dante alla poesia latina. Dante vi si cimentò, avendo già scritto in l. trattati ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] esempio più illustre è forse quello delVirgilio nel Medio Evo di D. Comparetti, già del 1872, a cui molti altri hanno , di altre tradizioni ancora da definirsi.
Un secolo dopo Giovanni di Garlandia sottolinea altre differenze fra le due tecniche: " ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] contiene postille del Monti (e di Giovanni Gherardini) aspramente polemiche; cfr. anche la lettera del Monti al 'Italia, XXXI (1928), t. II, pp. 565-71 (ripubbl. in Da Virgilio al futurismo, Milano 1931, pp. 253-66); C. Angelini, Il centenario di ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] dal fatto che nel dialogo compare, come portavoce delle idee dell’autore, Giovanni Rucellai, comandante di Castel Sant’Angelo, fortezza papale in Roma), sia la traduzione del De vulgari eloquentia di Dante. In larga parte la teoria di Trissino si ...
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Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] Virgilio c.d. Augusteo: Roma, BAV, lat. 3256; Berlino, Staatsbibl., 2°, 416) delle iniziali di grande formato, ornate con motivi figurativi, colorate e poste fuori della giustezza del , Bibl. Capitolare, Epistolario di Giovanni da Gaibana, c. 66v); 3 ...
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L’area umbro-marchigiana, anche a causa della sua conformazione geografica, è stata interessata da vicende storiche piuttosto complesse, sebbene la geografia non le abbia assegnato confini naturali rigidamente [...] a ovest, il corso del fiume Chiascio a est e quello del Tevere a est e a «lingua norcina rustica»; Virgilio Verucci, inventore (nel Cortelazzo et al. 2002, pp. 485-514.
Moretti, Giovanni (1987), Umbria, in Profilo dei dialetti italiani, a cura ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] quelli comparsi nell’opera di autori come Esopo, Marziale, Ovidio e Virgilio, la raccolta di Simposio e la sua diffusione ad opera di riferita a questa variante licenziosa del gioco. Si tratta di un cenno che ➔ Giovanni Boccaccio fa, nel Corbaccio, ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] registri: da quello intimistico, di matrice pascoliana, di Virgilio Giotti e per certi aspetti di Biagio Marin, a quello fortuna del provenzale, negli anni 1381-1383, è la Leandreride di Giovanni Girolamo Nadal. Ma già l’espansione del toscano e ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] classici latini (Virgilio, Ovidio, del 1532, con le varianti delle edizioni del 1516 e del 1521, a cura di S. Debenedetti & C. Segre, Bologna, Commissione per i testi di lingua (prime edd.: Ferrara, Giovanni Mazocchi, 1516; Ferrara, Giovanni ...
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mito
s. m. [dal gr. μῦϑος «parola, discorso, racconto, favola, leggenda»]. – 1. Narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta, con valore spesso religioso e comunque simbolico, di gesta compiute da figure divine o da antenati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...