La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] (D’Achille 2006): per la varietà milanese valgono come esempi significativi Dino Buzzati con Un caso clinico (1953), ma soprattutto GiovanniTestori con L’Arialda (1960) e La Maria Brasca (1960); per la varietà romana va ricordato Diego Fabbri con La ...
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L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] e Eduardo De Filippo), oppure a uno sperimentalismo variamente orientato in senso espressionistico (dai milanesi Dario Fo e GiovanniTestori alla siciliana Emma Dante).
Tra dialetto proprio e altrui, con intento parodico o mimetico, per ricerca di ...
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ITALIA (XIX, p. 693; App. I, p. 742; App. II, 11, p. 72)
Mario Cataudella
Giuseppe de Meo
Giovanni Spadolini
Ignazio Baldelli
Alessandra Briganti
Fortunato Bellonzi
Carlo Melograni
Confini. - Con [...] 'istituto linguistico s'ispirano in vario modo anche G. Testori (Il fabbricone e i più recenti La cattedrale e Passio delle quali è dato di cogliere le fonti in un ritorno a Giovanni Pisano, arriva a immagini tra le più icastiche dei deboli martoriati ...
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nàpoli s. m. e f. [dal nome della città di Napoli]. – 1. s. m., region., spreg. Designazione e appellativo ingiurioso, usato, specialmente in passato, per designare i napoletani o, più generalm., un meridionale immigrato nel Nord d’Italia: gente...
prestanza1
prestanza1 s. f. [dal lat. praestantia, der. di praestans -antis: v. prestante]. – 1. letter. Eccellenza, superiorità in campo morale o intellettuale: p. d’ingegno, di doti morali. Nell’uso ant., anche come titolo onorifico: la...