TORINI (Turini), Agnolo
Nicolò Maldina
Nacque a Firenze nel secondo decennio del XIV secolo. In alcuni codici è attestato con l’aggiunta Bencivennis, che potrebbe essere il nome del padre. Il decennio [...] il 16 giugno 1359 Torini si dice sposato da più di vent’anni. Sulla base del fatto che nel testamento di GiovanniBoccaccio (1374) è indicato come tutore dei propri eredi minorenni, Humans-Tromps (1957, p. 6) ha proposto di fissare la nascita al ...
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Tacito, Publio Cornelio
Maria Agata Pincelli
Storico latino, vissuto tra il 1° e il 2° sec. d.C. Non se ne conosce il luogo di nascita (forse la Gallia Narbonese), né l’origine familiare. Visse a lungo [...] 68.2, scritto a Montecassino nell’11° sec. e trasportato alla fine del 14° sec. a Firenze, dove fu utilizzato da GiovanniBoccaccio e ricopiato nella nuova scrittura umanistica. I libri I-VI degli Annales furono gli ultimi a tornare in circolazione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Franco Cardini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La condizione femminile, al di là degli stereotipi trasmessi e ribaditi tradizionalmente, [...] per la loro esemplarità l’impalcatura sulla quale tale città si regge. Muovendo dal De mulieribus clarisdi GiovanniBoccaccio, Christine riscrive alcuni ritratti di donne, scelte e valorizzate non per la loro eccezionalità, come invece aveva ...
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BALSAMO CRIVELLI, Riccardo
Alberto Asor-Rosa
Nato a Settimo Milanese il 20 ag. 1874 da una famiglia di piccola nobiltà, trascorse una giovinezza scapata e avventurosa, ma non priva di passioni e di [...] con molta fatica, ma anche con intimo piacere, il materiale già raccolto.
Boccaccino narra la giovinezza di GiovanniBoccaccio a Napoli, da quando lo scrittore del Trecento, ancora fanciullo, aveva dovuto lasciare la casa paterna per contrasti ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Donatella Melini
Il contributo è tratto daStoria della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
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Agli albori della musicologia italiana uno dei primi e più sensibili studiosi del [...] l’intensa suggestione di due madrigali intonati dallo stesso Palestrina sui rispettivi testi di Orazio Capilupi e di GiovanniBoccaccio (seconda stanza della ballata che conclude la terza giornata del Decameron).
Il Princeps musicae
Oltre a sancire ...
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Il digramma (dal gr. di «doppio» + grámma «lettera») è una combinazione di due grafemi che serve a rappresentare, in determinati contesti, un unico suono della lingua. L’italiano ha i seguenti digrammi: [...] scriventi colti o comuni, quanto nei testi a stampa. Se si scorrono gli autografi di ➔ Francesco Petrarca e, soprattutto, di ➔ GiovanniBoccaccio è possibile incontrare grafie quali ch (+ a, o, u), ngn, lgl, gl e abusi di i diacritiche in nessi che ...
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La terza rima è il metro della Divina Commedia. Se ne attribuisce concordemente l’invenzione a ➔ Dante, perciò è anche detta terzina dantesca. Con l’➔ottava rima, è il metro narrativo principe della tradizione [...] di Fazio degli Uberti e i Trionfi di ➔ Francesco Petrarca, così come la Commedia delle ninfe fiorentine (Ameto) di ➔ GiovanniBoccaccio (un panorama sintetico ma efficace della fortuna della terza rima in Baldelli 1976: 592-593).
Ben presto invalse l ...
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Per hapax (legomenon) (lett. «detto una sola volta», gr. hápax legómenon) s’intende generalmente una parola che occorre una sola volta nell’intero corpus scritto di una lingua, nel lavoro di un singolo [...] della presenza di molti hapax danteschi nel Decameron, che farebbe pensare a riprese non casuali da parte di ➔ GiovanniBoccaccio (Hollander 1997), o l’esempio, celeberrimo, del verbo trasumanar, hapax nella Commedia (Par. I, 70) ripreso da ➔ Pier ...
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peste
Francesca Vannozzi
L’antico flagello portato dai topi
La cosiddetta morte nera, inevitabile, repentina, di massa, che per contagio sterminava nei secoli passati persone di qualsiasi ceto sociale, [...] un’impronta indelebile, tanto che famose pestilenze hanno fatto da sfondo a opere letterarie come il Decameron di GiovanniBoccaccio e I promessi sposi di Alessandro Manzoni
Pestilenza, effluvio mortifero
La peste, malattia contagiosa di cui oggi è ...
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L’ottava rima (o semplicemente ottava) costituisce, con la ➔ terza rima, la forma ‘discorsiva’ (cioè non lirica) più diffusa della tradizione italiana, tipica in particolare della poesia narrativa (Beltrami [...] ).
L’origine dell’ottava rima è controversa. I primi testi datati nei quali fu adottata sono il Filostrato di ➔ GiovanniBoccaccio (1336) e l’anonimo Cantare di Fiorio e Biancifiore (trascritto dopo il 1343).
Gli studiosi si sono divisi tra quanti ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...