GRAMMATICA (γραμματική, grammatica)
Gino FUNAIOLI
Alfredo SCHIAFFINI
Antichità classica. - Fino al Medioevo grammatica non significò strettamente quella disciplina che noi così chiamiamo; all'idea [...] inglese Gaufredo di Vinsauf (sec. XII-XIII) e quelle, numerosissime, di Giovanni di Garlandia (nato verso il 1180 e morto dopo il 1252), il Fiorentini, e che a base del proprio edificio pone il Boccaccio.
Se nel corso del sec. XVI la grammatica è, ...
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. Uomini che cercano ventura per il mondo, ogni tempo ne ha prodotti: ma il secolo classico degli avventurieri è il Settecento; e ne abbiamo un riflesso anche nella nostra letteratura di quel secolo: da [...] tra i molti meno noti, che pur sarebbe utile conoscere.
Giovanni Girolamo Arconati Lamberti, milanese, apostatò a Ginevra, visse dal del Voltaire, al quale tutte le sere leggeva il Boccaccio e l'Ariosto. Nel 1759 ottenne, per raccomandazione dello ...
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Famiglia di librai, editori, tipografi, la cui attività si svolse fra gli anni 1583-1712, principalmente a Leida e ad Amsterdam. Quindici furono i membri della famiglia che per oltre un secolo mantennero [...] gli autori italiani da essi stampati si ricordano Bentivoglio, Boccaccio, Boccalini, Galilei, G. B. Guarini, Tasso. alla biblioteca di Winterthur (Svizzera). La ricca collezione di Giovanni Orlov a Pietrogrado è scomparsa dopo la guerra; in Francia ...
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FRESCOBALDI
Bernardino BARBADORO
Attilio MORI
Mario PELAEZ
. Famiglia fiorentina, detta anche dei Rinieri da Callerotta, del Palagio e da Montecastelli in Valdipesa, ebbe il suo apogeo nel Duecento [...] pochi sonetti. Dino, se è vera la testimonianza del Boccaccio, avrebbe mandato a Dante, ospite dei Malaspina nel la lirica di Monte Andrea, rimatore fiorentino del sec. XIII, Firenze 1920. Su Giovanni: S. Debenedetti, op. cit., p. 24, n. 1; L'elenco ...
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. In Napoli una biblioteca di corte era stata già iniziata nel 1280, con incrementi notevoli specialmente negli anni dal 1310 al 1341, ma di essa ben poco rimane per l'infelice sorte che nel 1421 ebbero [...] Peyro, nominati da Alfonso I, Baldassarre Scariglia, Giovanni Albino e Francesco Pucci, patrizio e canonico fiorentino il Decameron, la Teseide, il Filocolo e altre opere latine del Boccaccio e del Petrarca, le Rine di quest'ultimo, il Fior di virtù ...
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Letterato, nato a Firenze il 15 marzo 1518, morto nella sua villa di Gangalandi il 28 ottobre 1587. Uomo alla buona, disposto a prendere il mondo come veniva, affezionato alla sua città, visse vita tranquilla. [...] accolto dalla sua bella, è anzi il suo capolavoro, quantunque non sia poi originalissimo nell'invenzione, che ricorda varie novelle del Boccaccio (III, 6; VI, 8; VII, 7) e, nella fine, la Mandragola del Machiavelli. Il C., anche quando imita Plauto e ...
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. Famiglia fiorentina, delle più notevoli tra le magnatizie, le cui origini sono avvolte nella leggenda: il Villani accenna, più che a tradizioni guerriere, a un passato mercantesco. Alla fine del secolo [...] e notevoli uffici: Salice, Mainardo, l'amico del Boccaccio, e Amerigo giunsero alla dignità di ciambellano e di giustiziere d'Albuquerque.
Anche le lettere registrano alcuni nomi dei loro: Giovanni (v. sotto) narrò le vicende fiorentine dal 1423 al ...
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. Il cursus è una cadenza o clausola ritmica, molto ricercata nella prosa "regulata" latina del Medioevo, cadenza o clausola che chiude armoniosamente i periodi e membri di periodo, e che comprende almeno [...] cursus, con norme fisse, e della quale si giudica iniziatore Giovanni da Gaeta (poi pontefice col nome di Gelasio II); finché : finora l'indagine si è volta a Guido Faba e al Boccaccio, ma può estendersi con risultati sicuri anche a Guittone d'Arezzo ...
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. È l'ultima delle grandi biblioteche romane uscite integre dalle case principesche in cui s'erano formate e fa parte oggi, come la Ottoboniana, la Barberiniana ed altre, della Vaticana. Era stata raccolta, [...] pure dell'XI, la Summa Dictaminum di Pier delle Vigne, la Cronaca di Giovanni Vllani del XIV (con 225 miniature), un libro d'ore di scuola , Plinio) e italiani (254 codd.: Dante, Petrarca, Boccaccio, Iacopone da Todi, Villani, ecc.). Gli scritti di ...
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Pittori romani. Di Luigi, nato circa il 1750, accademico di San Luca, si sa solo che fu uomo modesto e pio, intimo del Canova, e che dipinse pel Quirinale un quadro a olio, Orazio Coclite, e uno a tempera, [...] nostra storia artistica e letteraria: Dante e Beatrice, Boccaccio e Fiammetta, Tasso ed Eleonora, Ariosto e Alessandra conte Lenzoni, gli affreschi nel suo palazzo. E per San Giovanni in Laterano dipinse il quadro dell'altar maggiore, ora, nel ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...