MOGLIO, Pietro
Leonardo Quaquarelli
da (Petrus de Muglio, de Moglo, de Mulgio, de Mulio, de Emulio, Pietro della Retorica). – Proveniente da una famiglia originaria della prima collina bolognese (Moglio, [...] ), pp. 81-97; A. Foresti, P. da M. a Padova e la sua amicizia col Petrarca e col Boccaccio, in L’Archiginnasio, XV (1920), pp. 163-173; R. Sabbadini, Giovanni da Ravenna, insigne figura d’umanista (1343-1408), Como 1924, pp. 25-31, 100, 141-143, 210 ...
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DECEMBRIO, Angelo Camillo
Paolo Viti
Nato forse nel 1415 a Milano da Uberto, illustre umanista della corte milanese di Gian Galeazzo e di Gian Maria Visconti, e da Caterina Marrazzi, figlia di un famoso [...] greci e latini) gli furono carpiti in Provenza da Giovanni d'Armagnac e, con molta probabilità, non li riebbe pp. 561, 607; M. T. Casella, Nuovi appunti attorno al Boccaccio traduttore di Livio, in Italia medioevale e umanistica, IV (1961), pp ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Forse il primo a poter essere definito come un letterato nel senso moderno del termine, [...] a Roma per il giubileo, passa per Firenze dove conosce Boccaccio, a cui lo legherà una profonda amicizia intellettuale. L’anno a Parigi.
Nello stesso anno, dopo la morte del figlio Giovanni, abbandona Milano e si stabilisce a Venezia e poi a Padova ...
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trarre (traere; trare; indic. pres. II singol. traggi, III singol. tra' e tragge [Parodi, Lingua 257-258]; III plur. ind. imperf. traean; II singol. cong. pres. tragghe. Notevoli anche le forme con enclisi [...] Francesco] suso a la mercede / ch' el meritò; XVIII 135 [Giovanni Battista] per salti fu tratto al martiro. Un'ulteriore determinazione si t. nell'accezione di " togliere di dosso " (cfr. Boccaccio Dec. VIII 5 didasc. " Tre giovani traggono le brache ...
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DOMENICO di Silvestro (Domenico Silvestri)
Paolo Viti
Nacque a Firenze intorno al 1335 da una famiglia di origini modeste - forse il padre Silvestro (e dal patronimico derivò poi il cognome, Silvestri, [...] minori, in Italia medioevale e umanistica, V (1962), p. 120; Id., Giovanni del Virgilio, Pietro da Moglio, Francesco da Fiano, ibid., VI (1963), p. 220; G. Padoan, Petrarca, Boccaccio e la scoperta delle Canarie, ibid., VII (1964), pp. 265, 268 ...
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WERT, Giaches
Midori Sonoda
de. – Nacque intorno al 1535, presumibilmente a Gand, ove nel 1556 risiedevano i genitori, secondo un’attestazione di Wert stesso documentata dall’arciprete di S. Stefano [...] tramite quando nel 1568 il duca commissionò una messa a Giovanni Pierluigi da Palestrina.
Il 5 dicembre 1565 Alfonso II, Calandrino e Burlamacchia, perduta, forse ispirata alla novella di Boccaccio. Leone de’ Sommi funse da corago, Barbara Flaminia ...
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TRAPASSI, Pietro, detto Metastasio
Anna Laura Bellina
TRAPASSI, Pietro, detto Metastasio. – Nacque a Roma il 3 gennaio 1698 da Felice e dalla casalinga toscana Francesca Galastri, morta il 13 giugno [...] X), a Dione (Storia LXVI, 18-19, 2) e a Giovanni Zonara (Epitome XI, 18), i quali dipingono il carattere dell’imperatore
Metastasio apprezza Tibullo, Seneca, Petrarca più di Dante o Boccaccio, Ariosto meno di Tasso e Marino, e impiega un linguaggio ...
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Prosatori Latini del Quattrocento – Introduzione
Eugenio Garin
I
L'insidia implicita nel concetto stesso di genere letterario ha non di rado contribuito a falsare la prospettiva necessaria a ben collocare [...] Leon Battista Alberti, non grande imitatore del Boccaccio, raggiunge invece la sua piena efficacia quando privilegiato dominio alle «lettere oziose». Perfino un oscuro erudito come Giovanni Cassi d'Arezzo sa dirci che in tal modo nell'eloquenza ...
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MOMIGLIANO, Attilio
Enrico Ghidetti
MOMIGLIANO, Attilio. – Nacque a Ceva, in provincia di Cuneo, il 7 marzo 1883 da Felice e da Sofia Debenedetti. Frequentò la facoltà di lettere dell’Università di [...] del primo tempo del M., sono da aggiungere il Giovanni Verga narratore. Consensi e dissensi (Palermo 1923) e pp. 17-26; G. Ponte, Gli studi sul Pulci e sull’Ariosto (e sul Boccaccio e il Poliziano), pp. 27-48; G. Savarese, M. e il Settecento, pp ...
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nuovo (novo; per l'alternanza fra le due forme, cfr. Petrocchi, Introduzione 428)
Antonietta Bufanoaut>
Le accezioni fondamentali di questo aggettivo sono quelle di " diverso dal precedente "; " inusitato [...] lutto. Vestirsi di nuovo, ‛ con abito mai messo prima ', si ritrova in Giovanni Villani e altri antichi ", nota il Contini (e v. Barbi-Maggini, ad il Contini interpreta la locuzione in un passo del Boccaccio [dalla Vita di Dante]: " coloro li quali... ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...