Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] tre corone fiorentine (➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio) e alla supremazia economica e culturale raggiunta in quell’ standardizzazione dell’italiano è l’opera di ➔ Pietro Bembo, Prose della volgar lingua, pubblicata a Venezia nel ...
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L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] di corte e popolo cittadino.
Tra le Prose di Bembo (1525) e il Vocabolario della Crusca (1612), si & Marcato 2006).
Grazie al contatto con la letteratura italiana, Giovanni Meli, trasponendo la poetica dell’Arcadia in siciliano, in una lirica ...
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BECCUTI, Francesco, detto il Coppetta
Claudio Mutini
Nacque a Perugia il venerdì santo del 1509 (come egli stesso dichiara nel sonetto "Oggi s'io ben raccolgo il giorno e l'ora") da Giovanni e da Vincenza [...] dove il poeta conobbe Bernardo Cappello (e forse il Bembo), amò la cortigiana Ortensia, protagonista di due capitoli del Coppetta che nelle felicissime nozze del nob. cav. e conte Giovanni de'Bernini colla nob. dama Isotta Buri la prima volta escono ...
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STROZZI, Barbara
Beth L. Glixon
STROZZI, Barbara. – Nacque a Venezia da Isabella Garzoni (detta la Griega o la Greghetta) e fu battezzata il 6 agosto 1619 nella parrocchia di S. Sofia.
Adottata dallo [...] in vita in Venezia (Glixon, 1997, pp. 319 s.); Giovanni Paolo Widmann, nato nel 1605, era morto il 26 maggio Fontijn, “Sotto la disciplina del signor Cavalli”: works by S. and Bembo, in Fiori musicali: Liber amicorum Alexander Silbiger, a cura di C. ...
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CITTADINI, Celso
Gianfranco Formichetti
Nacque il 1º apr. 1553 a Roma da nobile famiglia che vantava tra i propri avi Cecco Angiolieri; il padre Francesco era procuratore della corte romana dove si [...] perfetta sintonia con il rilancio petrarchesco che il Bembo aveva vivificato, compose una serie di madrigali e dall'autorità di Dante, Petrarca, Boccaccio, Castelvetro, Giovanni e Matteo Villani. In questo lungo capitolo conclusivo vengono ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] , le Prose della volgar lingua, di ➔ Pietro Bembo, del 1525) e lessicografiche (la prima edizione del Pisa, Pacini, 2 voll., vol. 1º, pp. 495-517.
Nencioni, Giovanni (1976), Parlato-parlato, parlato-scritto, parlato-recitato, «Strumenti critici» 10, ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] omogeneità della lingua viene data dall’attività dei grammatici. Giovanni Francesco Fortunio dai Fragmenta – e dai Trionfi – stabilità e uniformità della lingua. L’edizione delle Rime di Bembo nel 1530 (e anche quella delle Rime di Sannazaro, raccolte ...
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TOLOMEI, Claudio
Francesco Lucioli
TOLOMEI, Claudio. – Nacque ad Asciano (Siena) tra la fine del 1491 e l’inizio del 1492 da Pieranselmo di Gabrioccio e da Cornelia Sozzini. Ebbe sette fratelli, con [...] già stampata insieme a testi di Lodovico Guicciardini e Giovanni Botero in Tre discorsi appartenenti alla grandezza delle città a cura di G. Milanesi, VII, Firenze 1906, pp. 681 s.; P. Bembo, Lettere, a cura di E. Travi, I-IV, Bologna 1987-1993, ad ...
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GAMBARA, Veronica
Franco Pignatti
, Veronica. - Nacque a Pralboino, presso Brescia, feudo della famiglia Gambara, nella notte tra il 29 e il 30 nov. 1485, dal conte Gianfrancesco e da Alda Pio, della [...] (mera ipotesi è che abbia avuto come precettore Giovanni Britannico, insegnante di grammatica a Brescia nei primi anni in Amadigi XXXV, 4 e XLIV, 70). Nella corrispondenza con il Bembo, dopo la lettera del 1504, subentra un vuoto fino al 1523 per ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] Antonio Ateneo Carlino, Lodovico Dolce, Pierfrancesco Giambullari e Matteo di San Martino; ma non per Giovanni Francesco Fortunio, ➔ Pietro Bembo (che la colloca tra gli avverbi), Alberto Acarisio e Giacomo Gabriele. L’interiezione viene inclusa ...
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inorare
v. tr. [comp. di in-1 e oro, sul modello del lat. inaurare: v. inaurare], ant. – Ricoprire d’oro, ornare di fregi d’oro; dorare. ◆ Part. pass. inorato, anche come agg., dorato: il Senato fece porre una statua di rame inorata nella...
principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. di una nuova vita; dare p., avviare, intraprendere...