L’iperbato (dal gr. yperbatón «trasposto», in lat. transgressio «superamento») è una figura retorica che consiste nell’inserire tra due o più parole collegate sintatticamente uno o più segmenti di discorso, [...] una nuova vitalità dell’iperbato, in particolare con ➔ Giovanni Pascoli, nei cui testi la figura si presenta sia retorica di schietta natura poetica e di grande tradizione letteraria.
Cicerone, Marco Tullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, in ...
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I deonomastici (o deonimici; La Stella 1982; Schweickard 2002-) sono lessemi formati a partire da nomi propri. Possono essere di vari tipi secondo la base di derivazione (anche detta eponimo): si chiamano [...] Mortimer Pullman) o nell’econimo zampirone (dal dottor Giovanni Battista Zampironi, inventore negli anni Trenta del Novecento del attribuite a una persona reale o fittizia (ercole, cicerone, dongiovanni). Infine, in alcuni casi si può anche ...
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Con il termine anacoluto (dal lat. tardo anacoluthon, gr. anakólouthon (skhēma), composto da an- privativo e akólouthos «seguace») si indica generalmente la frattura di una sequenza sintattica mediante [...] agli scrittori latini della classicità (Tito Livio, Cicerone, Catone), che ne facevano uso per ragioni tutta la vostra
o quelli, altrettanto noti, delle novelle e dei romanzi di ➔ Giovanni Verga:
(19) il primo che va in giro di notte gli faremo la ...
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Il plurale maiestatis (espressione lat.: «plurale di maestà») indica l’uso della prima persona del plurale (anziché del singolare) del verbo e dei corrispondenti aggettivi e pronomi personali e possessivi, [...] e nobis consulibus, in numerose orazioni di Cicerone.
Divenuta successivamente di prerogativa imperiale, la costruzione
L’impiego in discorsi ufficiali dei pontefici fu abbandonato da Giovanni Paolo I in occasione dell’elezione (1978), allorché si ...
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L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato [...] . a.C. di autore ignoto, il cosiddetto Pseudo-Cicerone) essa è definita come quella figura che combina idee natale», v. 143).
Si inaugura così una tradizione, ripresa da ➔ Giovanni Pascoli (“Lampo”, in Myricae: «bianca bianca nel tacito tumulto / una ...
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Il dativo etico (lat. dativus ethicus) indica la partecipazione o il coinvolgimento emotivo di una persona rispetto a un’azione o a una circostanza indicata dal predicato; è sempre espresso da un pronome [...] moralmente coinvolta nell’azione: così, per es., nelle frasi di Cicerone:
(1) quid mihi Tulliola agit?
«che cosa mi combina attivo (Serianni 1988: 85):
(5) ed ecco che ti salta fuori Giovanni
(6) vi si è di nuovo rotta la macchina o avete trovato una ...
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MAIUSCOLE, USO DELLE
L’uso delle maiuscole è obbligatorio in una serie di casi.
• All’inizio di testo o di una sua parte (capitolo, paragrafo ecc.)
Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno [...] , i soprannomi, gli appellativi per antonomasia, i nomi propri di animali
Francesco, Chiara, l’Avvocato (= Giovanni Agnelli), l’Arpinate (= Cicerone, originario di Arpino), il cane Argo
• Con i nomi di luogo geografico, sia reale, sia inventato ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] di Guglielmo di Tiro, nella storia normanna di Orderico Vitale. Di formazione tutta francese è Giovanni di Salisbury, che rielabora l’ideale ciceroniano del congiungimento di eloquentia e scientia all’interno di un classico e cristiano ideale di ...
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Neologismo
Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Origine del termine
Formato sulla base dell'aggettivo greco néos ("nuovo") e del sostantivo lógos ("parola, espressione"), il termine neologismo designa [...] l'autonomia e la purezza della cultura latina, ricordò le parole e i significati nuovi introdotti in latino proprio da Cicerone. Ma un atteggiamento ostile ai n. pervase ancora l'Umanesimo e, a partire dal Cinquecento, caratterizzò anche le tendenze ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] del diritto per essere fondato sul principio di equità e Giovanni Boccaccio a ritrarre con ironia i medici in talune novelle strutturale e argomentativo assunse lo schema del De oratore di Cicerone, avendo in comune la presenza di tre personaggi di ...
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chiamare
v. tr. [lat. clamare «gridare, proclamare»]. – 1. ant. Gridare: la verace Scrittura divina chiama contra queste false meretrici [le ricchezze materiali] (Dante); con grande voce diceva e chiamava: venite, venite, non temete (Fior....