Tirannide
Giovanni Giorgini
La tirannide antica
La tirannide è una forma di gestione del potere e quindi una realtà della politica, ma il concetto di tirannide non è l'immediato rispecchiamento di questa [...] monarchi finché possono adottano dolosamente il titolo di re" (VI, 3). Cicerone (106-43 a.C.) è il tramite tra la cultura greca e orizzonte morale che caratterizza il Polycraticus (1159) di Giovanni di Salisbury spiega l'uso ampio del termine tirannia ...
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Pio III
Matteo Sanfilippo
Secondo la tradizione Francesco Tedeschini (Todeschini)-Piccolomini nacque in Siena il 9 maggio 1439, figlio quartogenito (ma i primi due erano presto scomparsi) di Nanni di [...] papa d'investire dei vicariati di Senigallia e Mondavio il nipote Giovanni della Rovere in occasione dell'annuncio delle nozze di quest'ultimo nonché le sue edizioni di opere di Plutarco, Cicerone, Svetonio e Quintiliano), Antonio Lolli (Vita sancte ...
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ALBERICO di Roma
Girolamo Arnaldi
Nato da Alberico di Spoleto e da Marozia, figlia di Teofilatto "senator Romanorum" e della senatrice Teodora, A. è generalmente menzionato come Alberico II, ma tale [...] dei documenti; comunque, secondo l'uso antico (a favore del quale s'era pronunciato con grande calore Giovanni VIII, allegando, fra l'altro, l'autorità di Cicerone e del Codex Theodosianus), la durata della sua carica era limitata ad un anno.
Ad un ...
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D'ANDREA, Francesco
Aldo Mazzacane
Nacque a Ravello (presso Amalfi), dove la madre si era ritirata in seguito a difficoltà economiche, il 24 febbr. 1625 da Diego, avvocato in Napoli, di buoni natali [...] degli scolopi di Chieti, dove ebbe modo di leggere Cicerone e Campanella, pervenuta infine l'attesa nomina del nuovo , come Tommaso Cornelio, Lucantonio Porzio, Leonardo Di Capua, Giovanni Caramuel e molti altri, dette vita, al primo nucleo degli ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Sacchi, Bartolomeo detto il Platina
Francesco Tateo
Bartolomeo Sacchi, detto il Platina
Sia nell’ambito dell’Umanesimo romano, sia in quello dell’intero Umanesimo italiano ed europeo, il Platina assume [...] di topoi ben riconoscibili della trattatistica antica e moderna. Il Cicerone delle opere morali, l’Aristotele dell’Etica, il Platone di perfetto, ma il tuo amore no», scriveva in un epigramma Giovanni Antonio Campano, anche lui al seguito di Pio II) ...
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ESTE, Leonello (Lionello) d'
Giampiero Brunelli
Nacque a Ferrara il 21 sett. 1407 dal marchese Niccolò (III) e da Stella dei Tolomei dell'Assassino (appartenente ad un ramo della famiglia Tolomei), [...] . Studiava gli antichi autori soprattutto latini, come Cicerone, Virgilio, Terenzio, Seneca, Sallustio, Livio, di R. Sabbadini, I-III, Venezia 1915-1919, ad Indices; Carteggio di Giovanni Aurispa, a cura di R. Sabbadini, Roma 1931, ad Indicem; G. B ...
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BONA Sforza, regina di Polonia
Henryc Barycz
Figlia di Gian Galeazzo Sforza, duca di Milano, e di Isabella d'Aragona, figlia del re di Napoli Alfonso II, nacque il 2 febbr. 1494 nel castello di Vigevano. [...] , conosce quattro libri di Virgilio, molte lettere di Cicerone, diversi epigrammi, sa a memoria il Petrarca, scrive 1514, a Castel Capuano, alla corte "delle regine tristi" Giovanna III e Giovanna IV; ammirata e cantata dai poeti (G. Borgia, Vazquez ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Gerolamo Tiraboschi
Francesco Mores
Tiraboschi e la Storia della letteratura italiana: per buona parte della cultura storica italiana (e per la parte della cultura storica fuori d’Italia che è distrattamente [...] esordio appartiene il riferimento notissimo al De oratore di Cicerone e alla storia come magistra vitae, come ciceroniane autorità e la scorta di quel santissimo Patriarca di Costantinopoli [Giovanni Crisostomo]. Nelle altre cose, per cui l’Opere del ...
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CASTIGLIONCHIO, Lapo da
Marco Palma
Nacque nei primi decenni del sec. XIV, con ogni probabilità a Firenze, da Lapo di Albertuccio e da Bilia Ferrantini.
La sua famiglia, anche se non magnatizia, apparteneva [...] studiare legge a Bologna, dove fu allievo di Giovanni Calderini: con questa scelta, cui non dovette delle note del Vat. Pal. lat. 1820 cfr. però G. Billanovich, Petrarca e Cicerone, cit. sotto); P. de Nolliac, Pétrarque et l'humanisme, Paris 1907, 1, ...
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CASSINIS, Giovanni Battista
Luciano Martone
Primo dei sette figli del notaio Orazio e di Orsola Avogadro di Quarenga, nacque in Masserano (Vercelli) il 25 febbr. 1806. Compiuti gli studi giuridici nell'università [...] anche se ispirata dall'ammirazione per le "opere" di Cicerone, non oltrepassò mai i limiti di un indirizzo giuridico venne rieletto deputato soltanto nella quarta e al posto di Giovanni Chiarle, eletto nel collegio di Dogliani e dimessosi per ...
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chiamare
v. tr. [lat. clamare «gridare, proclamare»]. – 1. ant. Gridare: la verace Scrittura divina chiama contra queste false meretrici [le ricchezze materiali] (Dante); con grande voce diceva e chiamava: venite, venite, non temete (Fior....