GIOVANNIda Bamberga
Laura Antonucci
Figlio di Niccolò, era originario di Bamberga in Germania; non conosciamo la sua data di nascita.
Come molti altri stampatori di origine tedesca, G. venne in Italia, [...] città di Roma, Siena, Napoli, Bologna, Padova, Pavia e Ferrara. Il ricavato, tolte le spese e gli eventuali debiti, sarebbe le edizioni sono state ascritte alla produzione di poco posteriore di Giovannida Augusta (Accurti, 1930, n. 45; Id., 1936, p ...
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GIOVANNIda Carpi
Franco Lucio Schiavetto
Nacque a Carpi, presso Modena, in una data a noi sconosciuta ma da collocarsi presumibilmente nel primo quarto del XV secolo.
Non è altrimenti documentato un [...] manoscritto sono anche copiate una lettera di condoglianze inviata da Ferdinando d'Aragona per la morte di Borso d'Este, e una lettera del doge Cristoforo Moro al suo ambasciatore in FerraraGiovanni Canal, registrata e sottoscritta in data 26 giugno ...
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GIOVANNIda Prato
Franco Bacchelli
Nacque a Prato da Pietro dei Milanesi, in una famiglia di commercianti e negozianti, nei primi anni del XV secolo. Recatosi a studiare diritto a Bologna, tra il 1420 [...] rinnovò la vecchia polemica antiumanistica contro la lettura dei libri pagani, sostenuta già daGiovanni Banchini e, proprio pochi anni prima, dal francescano Agostino daFerrara. Ma se questi avevano condannato tutti i classici, G. inveì solo contro ...
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GIOVANNIda Pistoia
Cristina Reggioli
Cittadino fiorentino, notaio di professione e letterato nel tempo libero, figlio di Benedetto di ser Giovannida Pistoia nacque, verosimilmente in questa città, [...] dei servi Buscanetto e Massimilla. La gioia, che dà il titolo alla commedia e intorno alla quale ruota gran ., 159, 163 s., 233; G. Negri, Istoria degli scrittori fiorentini, Ferrara 1712, p. 288; F.A. Zaccaria, Bibliotheca Pistoriensis, Torino 1752, ...
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GIOVANNI Cieco da Parma
Anna Laura Saso
Nato a Parma (e non a Firenze come sostennero Rua, Flamini e Rossi), fu poeta improvvisatore e cantastorie attivo nella seconda metà del XV secolo.
Assai scarse [...] cui quelle degli Estensi e dei Gonzaga. Insieme con un altro cieco canterino, noto come il Cieco daFerrara (Francesco Cieco daFerrara), fu ospite del duca Ercole I d'Este, come testimoniano documenti dell'Archivio ferrarese relativi a elargizioni ...
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GIOVANNIda Baiso (o Abaisi)
R. Grandi
Intagliatore e maestro lignario modenese, originario di Baiso (prov. di Reggio Emilia) e figlio del muratore reggiano Benedetto. Attivo lungamente tra Ferrara e [...] presero nome, Reggio Emilia [1959], pp. 54-64; A. Ghidiglia Quintavalle, s.v. Baiso, Giovannida, in DBI, V, 1963, pp. 300-301; N. Rondelli, Jacopo della Quercia a Ferrara 1403-1408, Bullettino senese di storia patria, s. III, 23, 1964, pp. 131-142 ...
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Giovanni Maria Mastai Ferretti (Senigallia 1792 - Roma 1878). Il suo pontificato (1846-78) è stato uno dei più lunghi della storia della Chiesa: furono decenni particolarmente densi di avvenimenti che [...] papa. Il 3 sett. 2000 P. IX è stato beatificato daGiovanni Paolo II.
Vita e attività
Sacerdote (1819), uditore di consiglio dei ministri. Allarmata dalle riforme papali, l'Austria occupò Ferrara (luglio 1847), ma la protesta di P. IX ebbe il ...
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Figlio (1390-1448) di Manuele II, cui successe (1425) in un momento particolarmente critico, con l'Impero ridotto in brandelli e stretto da ogni parte dai Turchi. Agì secondo due direzioni: sollecitare [...] la capitale. Per ottenere l'aiuto della cristianità occidentale promosse l'unione della Chiesa greca con quella di Roma nei Concilî di Ferrara e poi di Firenze. A Firenze (1439) fu proclamata l'unione delle due Chiese e bandita una crociata contro i ...
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Con questo nome si suol designare il concilio aperto a Ferrara l'8 gennaio 1438 e che, trasferito l'anno seguente a Firenze, proclamò (6 luglio 1439) la unione fra la chiesa greca e quella latina. L'unione [...] nuove censure contro i Basileesi. Il 20 febbraio giunse a Ferrara il cardinale Giuliano Cesarini, ch'era stato legato papale a Basilea. Il 4 marzo giunse da Venezia l'imperatore Giovanni VIII ed il 7 anche il patriarca Giuseppe.
Dopo superate ...
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GIOVANNI Climaco (‛Ιωάννης ὁ τῆς κλίμακος "della scala" che fu tradotto con Climacus)
Silvio Giuseppe Mercati
Scrittore ascetico bizantino, nato verso il 579: monaco sul monte Sinai sotto la direzione [...] L'opera ebbe subito grande favore: fu commentata daGiovanni di Raithu, da Elia Cretense, ecc.; fu tradotta in siriaco, (in Collez. di opere inedite e rare, vol. 37); di A. Ferrara, Napoli 1866.
Bibl.: K. Krumbacher, Geschichte der byzant. Lit., 2ª ...
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nano
agg. e s. m. (f. -a) [lat. nanus, gr. νᾶνος]. – 1. agg. a. Di individuo (o specie) animale o vegetale che ha statura fortemente ridotta rispetto a quella media della specie (o del genere), sia come condizione casuale e anormale (v. nanismo),...
translinguismo s. m. Negli studi letterari e traduttologici, il fenomeno riguardante autrici e autori che scrivono in più d'una lingua o in una lingua diversa da quella materna. ♦ Cos’è il translinguismo? Forse un attraversamento tra i linguaggi...