LORENZO da Bologna
Silvia Moretti
Nacque molto probabilmente a Bologna dal muratore Simone che, negli anni Cinquanta del Quattrocento, potrebbe aver lavorato al castello di Rubiera e alla costruzione [...] bottega; i suoi compagni di lavoro provenivano dalla Lombardia, daMantova e da Ferrara; e se è accertata la società fondata con Pietro Antonio Abbati, presente con lui in molti cantieri (a S. Giovanni di Verdara, a S. Benedetto Novello nel 1495, al ...
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GHISOLFI (Ghisolfo), Bernardino (Bernardo)
Nicoletta Onida
Figlio di Ghisolfo, cittadino mantovano, nacque, come si desume dal testamento (Arch. di Stato di Mantova, Registri notarili, 1517, cc. 753v-754r), [...] , pp. 273, 287 n. 9, 376 n. 9; E. Marani, Il palazzo di S. Sebastiano in Mantova, in Quadrante padano, I (1980), 1, pp. 10-12; G. Rodella, Giovannida Padova. Un ingegnere gonzaghesco nell'età dell'umanesimo, Milano 1988, pp. 106 n. 179, 142 n. 194 ...
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PANTALEONI, Giovanni Michele
Roberto Paolo Novello
de’. – Ignota è la data di nascita di quest’artista, originario, come risulta da diversi documenti d’archivio, di Serravalle Scrivia nel Tortonese.
Attivo [...] importante bottega in cui comparivano, fra gli altri, il figlio Antonio, l’intagliatore Giovanni Piccardo e Giovan Pietro de Bazaloni daMantova. Quest’ultimo fu autore di una grave scorrettezza, allontanandosi dal lavoro e trattenendo per sé i soldi ...
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JACOBELLO e PIERPAOLO dalle Masegne
W. Wolters
Scultori e architetti veneziani attivi tra la fine del sec. 14° e il principio del successivo.J. e Pierpaolo fratres de Veneciis sono menzionati per la [...] Pierpaolo viveva all'epoca nella casa del giurista Giovannida Legnano, il cui monumento funebre (conservato frammentario , pp. 797-842; P. Torelli, Jacobello e Pietro Paolo dalle Masegne a Mantova, RassA 13, 1913, pp. 67-71; I. Supino, La pala d' ...
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CHERUBINI, Giovanni
Gaetano Panazza
Nacque a Gottolengo (Brescia) il 16 sett. 1805 da Giambattista e da Maria Chiodi; studiò a Brescia, discepolo apprezzato dell'architetto R. Vantini e dell'architetto [...] , succedendo al Vergani nella duplice veste di insegnante e di principale, architetto della città. DaMantova inviò a Brescia il progetto per la trasformazione del convento di S. Domenico a sede degli Ospedali civili (disegni, presso l'Archivio ...
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DALLE VEZE (Dalle Vieze), Cesare
Marina Venier
Figlio di Andrea, fu attivo a Ferrara nell'ultimo decennio del sec. XV e nella prima metà del XVI, come copista, miniatore, e anche legatore (Hermann, [...] di essi, Giovanni Battista, fu cartolaro e bidello dell'università di Ferrara, sposato a certa Giacoma del fu Tomeo Pelipario (Cittadella, 1868).
Il D. fu forse miglior miniatore che copista; infatti Isabella d'Este, daMantova, scriveva ad Alfonso ...
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BELBELLO, Luchino
Renata Cipriani
Dai documenti pubblicati per la prima volta dal Carta, poi con qualche aggiunta dal Pacchioni, quindi da Samek Ludovici (1954) si apprende che questo miniatore originario [...] Gonzaga sostituisce al B. per il completamento di un messale (Mantova, Capitolo della cattedrale) un "zovene" allievo di Andrea Mantegna. Quattrocento, specie con quella che fa capo a Giovannida Modena. Il carattere tipicamente "padano" e lombardo ...
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BIANCHI, Gaetano
Silvia Meloni Trkulja
Nato a Firenze nel febbraio 1819, fu dapprima apprendista nella cartoleria Pistoj; si iscrisse poi all'Accademia di Belle Arti, dove nel 1842 e nel 1843 partecipò [...] municipale di Udine, prima del 1880; al palazzo ducale di Mantova; contatti con Alfredo d'Andrade, costruttore del borgo medioevale al importanti: nel 1885 restaurò le lunette di Giovannida San Giovanni a Monsummano (maggio; firmati), il fregio del ...
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CONTESTABILI (Contestabile), Niccolò
Silvia Meloni Trkulja
Figlio di Antonio, paesista e quadraturista, e di Caterina Albarini, fu battezzato a Pontremoli il 20 ag. 1759. Passò a Firenze nel 1778 e [...] Due Muse di palazzo Damiani, o alcune figure di Giovannida San Giovanni (salone terreno di pal. Pitti) nell'Apollocon Pan e con paesaggi al pianterreno del palazzo Guadagni (poi Strozzi di Mantova) in piazza del duomo a Firenze, dove la volontà di ...
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manierismo
Caterina Volpi
Lo stile raffinato e stravagante che segnò la fine del Rinascimento
L’armonia dell’arte rinascimentale, con la regolarità geometrica delle forme, i colori limpidi e chiari, [...] dai Gonzaga a Mantova. Qui l’artista eseguì il suo capolavoro: l’architettura e la decorazione ad affresco del Palazzo Te.Perin del Vaga si sposta invece a Genova, dove decora il palazzo di Andrea Doria, mentre Giovannida Udine ritorna nella ...
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v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19° ha...