È il noto metallo prezioso, o nobile, usato nella monetazione, nella fabbricazione di oggetti d'uso, ma soprattutto ornamentali o artistici. Il nome, in quasi tutte le lingue, sembra che si riferisca al [...] la De varia commensuración para la sculptura y architectura di Juan de Arfe (Siviglia 1585) e il Promptuarium artis argentariae diGiovanni Giardini (Roma 1750).
Molti artisti fecero anche libri di modelli per argenterie, incisi in rame, specialmente ...
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ORGANO (fr. orgue; sp. órgano; ted. Orgel; ingl. organ)
Renato LUNELLI
Emilio LAVAGNINO
Strumento musicale ad aria, di varia mole, i cui timbri e la cui estensione della gamma, nella loro possibilità [...] un riverbero di erudizione, come avvenne con la descrizione d'Isidoro diSiviglia, che riporta i passi di S. di un organo relativamente sviluppato. Così si spiega la richiesta di papa Giovanni VIII (872-880) al vescovo di Frisinga, dell'invio di ...
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TOMBA (gr. τάϕος, τύμβος, μνῆμα; lat. sepulcrum, locum, tumulus)
Goffredo BENDINELLI
Piero BAROCELLI
Luigi CREMA
Ernst KUHNEL
Vocabolo tecnicamente di ampio significato, indicando nell'uso comune [...] od ornati. Il più bello di questi monumenti fu quello di Paolo II, di Mino da Fiesole e Giovanni Dalmata, che era alto quasi dieci diSiviglia, quello di Cristoforo Colombo, opera di A. Melida, in cui si vedono quattro grandi figure policrome, di ...
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GOTICA, ARTE
Marcel AUBERT
Pietro TOESCA
. Sorta in Francia verso la metà del secolo XII, l'arte gotica si propagò e si svolse per tutta Europa, eccettuate le regioni bizantine, da allora fino alla [...] XV e nel principio del XVI, nelle cattedrali di Pamplona, di Oviedo, diSiviglia, di Segovia e di Salamanca il gotico fiorito dà prova d'una Carlo V e Giovannadi Borbone, nel museo del Louvre; statue di Claus Sluter per la Certosa di Champmol) un ...
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Il fenomeno dell'indigenza è, si può dire, coevo alla società umana; e, malgrado le generose utopie dei filantropi, forse ineliminabile. Cause individuali e sociali concorrono a determinarlo: sono cause [...] ebbe notevole importanza l'ospedale di S. Giorgio a Siviglia (1703). E anche stabilimenti per invalidi e vecchi: così a Louvain ne sorsero cinque dal 1551 al 1757, all'Aja il più ampio fu quello dovuto a Giovanni de Bruin van Binten-Weck, dietro ...
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Nell'antichità greco-romana. - Gli attori del teatro greco non furono mai in numero superiore a tre. L'introduzione del primo attore viene dalla tradizione attribuita a Tespi: con questa introduzione il [...] un battiloro diSiviglia, il quale aveva abbandonato la sua antica professione per dirigere una compagnia di comici vagabondi vera grande compagnia tedesca stesse per formarsi, quando Giovanni Giorgio III di Sassonia lo accolse a Dresda alla sua corte ...
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Il greco χορός, propriamente designante la danza o l'insieme dei danzanti e poi il canto da cui le danze erano accompagnate, significò in qualche caso anche il luogo dove le danze stesse avvenivano. Parallelamente, [...] Giovanni Vion di Samoens e da Giovannidi Chetro e quelli del Priorato di S. Orso ad Aosta; quelli della chiesa di S. Giovanni in Asti (opera del pavese Baldino di figure di profeti e di sibille; nella Spagna, la silleria della cattedrale diSiviglia ...
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È una mostra pubblica, spesso periodica, dei prodotti del lavoro umano in un dato campo, per una data regione o di un periodo determinato; talvolta con premî ai migliori espositori.
Esposizioni di belle [...] anch'essa, come quelle di Francia, ebbe le sue scissioni, prima con la In Arte libertas, fondata da Giovanni Costa circa il 1880 ibero-americana, artistica e storica, diSiviglia e quella internazionale di Barcellona (inaugurate rispettivamente il 16 ...
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Nacque in Alcalá de Henares da Rodrigo Cervantes e da Leonor de Cortinas nel 1547, forse nel giorno dedicato al santo del suo nome (29 settembre), e vi fu battezzato, il 9 ottobre seguente, nella chiesa [...] settembre) con la flotta diGiovanni d'Austria, e prese parte (squadra Barbarigo) alla battaglia di Lepanto (7 ottobre dichoso: fray Cristóbal de Lugo, il santo passato dai trivî diSiviglia alle vie del cielo. Non l'esaltarono però i rapimenti ...
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È un cerchietto di metallo, di solito prezioso, o anche di altra sostanza, che si porta nelle dita delle mani per motivo di ornamento od altro. È conosciuto ed usato dalla più lontana antichità; sembra [...] ricorda l'anello come simbolo dell'autorità religiosa. Ma Isidoro diSiviglia mostra l'incertezza dell'uso, dicendo che al nuovo vescovo si così Alessio I imperatore di Costantinopoli, giunto a morte, consegna l'anello al figlio Giovanni II. Così, ...
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tenóre s. m. [lat. tĕnor -ōris «continuazione, corso ininterrotto; altezza della voce», der. di tenere «tenere»]. – 1. Modo di contenersi, comportamento: seguitando di questo t., dove andrà a finire?; la volubile varietà de la fortuna non dura...
serenata
s. f. [der. di serenare; nelle accezioni del n. 2, incrociato con sera]. – 1. Musica, cui s’accompagna spesso anche il canto, che si esegue di sera o di notte sotto le finestre di una donna per manifestarle i proprî sentimenti: fare...