rubino
Valeria Bertolucci Pizzorusso
Ricorre soltanto due volte nell'opera dantesca e limitatamente al Paradiso. Al caldo splendore del r. e del topazio (pietre preziose di cui i lapidari vantavano [...] talvolta la funzione di rappresentare con maggiore concretezza l'ineffabile luce degli spiriti glorianti. Di quelli che nel cielo di Giove si dispongono in figura di una grande aquila imperiale si dice che parea ciascuna rubinetto in cui / raggio di ...
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duce
Bruno Basile
. Il termine, dal latino dux, propriamente " capitano di eserciti ", " generale ", compare con buona frequenza nella Commedia, e mai nelle opere minori, se si eccettua una presenza [...] più vicino all'etimo, per indicare " chi ha potere e signoria ", la voce appare in Pd XX 8, ove l'aquila del cielo di Giove è definita 'l segno del mondo e de' suoi duci, e in XXI 26, ove il caro duce / sotto cui giacque ogne malizia morta ...
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consonante
Lucia Onder
. Participio presente di ‛ consonare '; con valore di sostantivo, è l'elemento che ‛ consuona ' con le vocali: il termine s'incontra al plurale, contrapposto appunto a ‛ vocali [...] ' (che sono anima e legame d'ogni parola, Cv IV VI 3), in Pd XVIII 89 Mostrarsi dunque in cinque volte sette / vocali e consonanti: sono le 35 lettere che nel cielo di Giove formano le parole del primo versetto del libro della Sapienza. ...
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Astronomo (Bratislava 1754 - Parigi 1832); ufficiale nell'esercito austriaco, fu chiamato (1783) dal duca Ernesto II di Sassonia a dirigere l'Osservatorio di Gotha. Intorno al 1800 fu, insieme a J. H. [...] il "pianeta mancante", che, secondo la legge di Titius e Bode, avrebbe dovuto trovarsi fra le orbite di Marte e di Giove. Successivamente (1815) fu chiamato a Napoli dal re G. Murat perché vi dirigesse l'Osservatorio di Capodimonte, posto che egli ...
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MENTORE
Paolino Mingazzini
. Toreuta assai famoso, anzi, per i Romani, il più famoso dell'antichità. Non sappiamo con precisione l'epoca in cui visse: sembra prima della metà del sec. IV a. C., poiché, [...] distrutti nel 356 nell'incendio dell'Artemisio di Efeso; altri suoi vasi perirono in un incendio del tempio di Giove Capitolino. Cicerone, Properzio, Plinio, Luciano ricordano con grande onore le opere sue, le quali erano assai rare, specie quelle ...
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Vedi HERMODOROS dell'anno: 1961 - 1995
HERMODOROS (῾Ερμόδωρος)
M. B. Marzani
Architetto greco, di Salamina, attivo in Roma.
Da Cornelio Nepote (fr. 13 Halm, da Prisciano) sappiamo che egli aveva costruito [...] per incarico di Bruto Calleco, console nel 138 a. C.; Vitruvio (iii, 2, 5), dice che era opera sua il tempio di Giove Statore fatto costruire da Cecilio Metello Macedonico nel 146, dopo il suo trionfo. Da Vitruvio non si comprende se H. abbia fatto ...
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KIPRENSKIJ, Orest Adamovič
Miron MALKIEL-JIRMOUNSKI
Pittore e disegnatore russo, nato il 24 (12) marzo 1773 presso Oranienbaum (Pietroburgo), morto il 24 (12) ottobre 1836 a Roma. Studiò nell'Accademia [...] , Ugriumov e di G. Doyen, di cui le sue prime opere risentono l'influenza. Appartengono al suo primo periodo il quadro Giove e Mercurio da Filomena e Bauci e paesaggi (Stagno, 1801, Museo russo di Leningrado), ove già echeggia una nota romantica. Nel ...
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CLITUNNO, Tempietto del
C. Pietrangeli
Alle fonti del fiume Clitunno, territorio geograficamente pertinente al municipio di Spoleto, ma assegnato da Augusto alla colonia di Spello, sorgevano numerosi [...] il nome di Sacraria. Il più importante di questi era dedicato al dio Clitumnus (v.), divinità oracolare che venne identificata con Giove.
Unico erede dei sacelli classici che sorgevano sulle rive del fiume è il tempietto cristiano eretto in parte con ...
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Ultimo re di Roma (dal 534 al 509 a. C.); figlio o nipote di Tarquinio Prisco, sarebbe salito al regno alla morte di Servio Tullio. Stando alla tradizione antica, perseguitò i senatori e oppresse il popolo; [...] il primato sugli Etruschi e sugli Equi, abbellì Roma (tra l'altro, portando a termine la costruzione del tempio di Giove Capitolino). Fu cacciato in seguito all'offesa arrecata dal figlio Sesto a Lucrezia moglie di Collatino. I tentativi fatti da T ...
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acrotèrio Elemento decorativo o figurato che corona il vertice e gli angoli del frontone nei templi antichi. Diffuso in Grecia fin dal 7° sec. a.C. era generalmente in terracotta dipinta con ornati geometrici [...] o testa di Gorgone. In ambito etrusco-italico divenne elemento fittile figurato posto anche lungo la sima e lo spiovente. Celebri sono i gruppi acroteriali del tempio di Veio e del tempio di Giove Capitolino a Roma. ...
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giovamento
giovaménto s. m. [dal lat. tardo iuvamentum, der. di iuvare «giovare»]. – L’atto, il fatto di giovare; e più comunem., utilità, beneficio, vantaggio che si ottiene da qualche rimedio: dare, recare, ottenere, trarre, trovare g.;...
giovare
v. intr. e tr. [lat. iŭvare] (io gióvo, ecc.). – 1. a. intr. (aus. avere; con sogg. di cosa anche essere) Recare utilità, beneficio, essere vantaggioso: il moto giova alla salute; sono rimedî che giovano poco; a nulla mi è giovato...