Fu così denominata dai Greci, che identificarono Baal con Elios, il Sole, la città siriana nota ancora oggi come Bá′albek (v.). La sua origine e la sua storia più antica, sono oscure. Fu dichiarata colonia [...] un atrio, nonché da ampî propilei ai quali si giungeva dal basso per mezzo di una gradinata monumentale.
Il tempio maggiore, detto di Giove (metri 80 × 48), si eleva su un podio alto dal suolo metri 13,50; era periptero, ma delle 54 colonne che lo ...
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. Presso i Romani, il nome camillus, in origine sinonimo di fanciullo di condizione libera, denotò per lungo tempo il fanciullo che assisteva il sacerdote, di cui era generalmente figlio, nei sacrifizî [...] , impuberi e aver vivi tutti e due i genitori. Il nome si conservò più tardi solo nel rituale del flamine di Giove e della flaminica. Non abbiamo nessuna rappresentazione di veri camilli, ma nell'aspetto e nel vestito dovevano somigliare ai fanciulli ...
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La Rivoluzione scientifica: modelli di conoscenza. Cosmologie
Antonella Del Prete
Cosmologie
Il Seicento si apre con il rogo di Giordano Bruno, accusato dal tribunale dell'Inquisizione di Roma di molti [...] vederli con l'aiuto del telescopio. L'unica ipotesi possibile è che questa funzione l'abbiano comunque, ma per gli abitanti di Giove.
A questo punto però, si pone, per Kepler un problema molto serio: se si ammette che un altro dei pianeti del nostro ...
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Fialte
Giorgio Padoan
Efialte (ma D. usa la forma corrente al suo tempo, Fialte), nato a un parto con Oto, fu figlio di Nettuno e Ifimedia moglie del titano Aloeo. I due fratelli (noti col nome patronimico [...] finché il dio non fu liberato da Mercurio a ciò incaricato da Giove.
Per volere dell'empio Aloeo (cfr. Phars. VI 410-412 scalata al cielo; entrambi furono perciò colpiti dalle folgori di Giove. Virgilio li pone dunque nel Tartaro, assieme ai titani: ...
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(lat. Quirinus) Divinità romana, eponimo fittizio dei Romani (➔ Quiriti); secondo alcuni in origine dio di Curi, località dove era insediata la tribù sabina che si fuse poi con gli abitanti del Palatino, [...] (ma secondo alcuni almeno dal 3° sec. a.C.), con Marte, del quale avrebbe rappresentato l’aspetto pacifico. Con Giove e Marte, costituiva inoltre una triade che rappresentava l’unione, sul colle capitolino, del Palatino e del Quirinale, colle dove ...
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ORLÁNDOS, Anastásios
Doro Levi
Architetto e archeologo, nato ad Atene il 26 dicembre 1887. Entrò nell'amministrazione delle antichità nel 1917 e nel 1920 divenne professore di architettura e stili architettonici [...] (Il frontone del tempio di Posidone al Sunio), Atene 1915; ‛Ο ἐν Στράτῳ τῆς 'Ακαρνανίας ναὸς τοῦ Διός (Il Tempio di Giove a Strato di Acarnania), ivi 1916; ‛Ο ἐν 'Ελευσῖνι ναὸς τῆς Προπυλαίας 'Αρτέμιδος (Il Tempio di Artemide Propilea in Eleusi), ivi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
L’astrologia
Ornella Pompeo Faracovi
Astrologia e cultura umanistica
La riscoperta della cultura antica, tratto caratterizzante dell’età dell’Umanesimo, si verificò anche sul terreno degli studi di [...] Pietro d’Abano, che attinge il tema della congiunzione tra Giove e la Testa del Drago come momento favorevole alla preghiera, 22 ottobre 1484. In tal modo, la congiunzione Saturno-Giove (in rapporto alla quale Paolo di Middelburg, vescovo di ...
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Nell’antichità classica, processione di vario tipo ma sempre collegata a una cerimonia sacrale. Presso i Greci si svolgeva in occasione di funerali, di nozze, e soprattutto di sacrifici, quando ci si recava [...] p. funebre, avevano particolare risalto la p. triumphalis, cioè la processione che accompagnava il generale vittorioso al tempio di Giove capitolino (➔ trionfo), e la p. circensis, cioè la processione che scendeva dal Campidoglio al Circo Massimo in ...
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VENERE (Venus, etr. Turan)
J. Charbonneaux
Le origini della V. romana sono oscure e discusse; ma l'evoluzione della sua personalità e la storia del suo culto hanno un interesse psicologico e politico [...] tav. CCXV, 1 (Berlino); CCLII, 1, 3 (Marzabotto). Manici di strigili etruschi: id., op. cit., tav. CCCVIII 3, 4 (Palestrina). V. con Giove e Marte: M. Borda, in Bull. Com., 73, 1953, p. 201 s. V. pompeiana: G. K. Boyce, in Memoirs of American Academy ...
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Tiresia
Manlio Pastore Stocchi
Mitico indovino di Tebe, appare nella tradizione antica - già attestata nell'Odissea (X 492 ss., XI 90 ss.) - come un " profeta glorioso ", cieco e saggio, testimone e [...] il medesimo gesto, aveva recuperato la natura di maschio. T. diede torto a Giunone e la dea, per vendetta, lo rese cieco; Giove a sua volta lo compensò con il dono della profezia (Met. III 316-338).
T. è fra gl'indovini puniti nella quarta bolgia ...
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giovamento
giovaménto s. m. [dal lat. tardo iuvamentum, der. di iuvare «giovare»]. – L’atto, il fatto di giovare; e più comunem., utilità, beneficio, vantaggio che si ottiene da qualche rimedio: dare, recare, ottenere, trarre, trovare g.;...
giovare
v. intr. e tr. [lat. iŭvare] (io gióvo, ecc.). – 1. a. intr. (aus. avere; con sogg. di cosa anche essere) Recare utilità, beneficio, essere vantaggioso: il moto giova alla salute; sono rimedî che giovano poco; a nulla mi è giovato...