Scultore (sec. 1º a. C.), nato nella Magna Grecia; greco, ebbe la cittadinanza romana (89 a. C.) con la legge Plauzia-Papiria, e visse a Roma, dove si conservavano varie opere sue. Fece una statua crisoelefantina [...] di Giove per il tempio innalzato da Metello; altre sculture erano, secondo Plinio, nel portico di Ottavia. Secondo Cicerone, P. cesellò in argento, probabilmente su un vaso, l'aneddoto dell'attore Roscio fanciullo, trovato dalla nutrice nella culla ...
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ROMULIANUS (Romulianus)
P. Moreno
Bronzista romano, forse originario della Pannonia, attivo nella seconda metà del II sec. d. C.
La firma: Romulianus arti(fex) fec[i]t, si legge sul lato posteriore d'una [...] Dolicheno a Brigetio, e destinata a sostenere una statuetta del dio, o il gruppo cultuale di Giove con l'aquila ed il toro. Un elemento utile per stabilire l'età del modesto scultore, è la dedica iscritta sulla faccia anteriore della base, di un ...
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TULLO OSTILIO (Tullus Hostilius)
M. Floriani Squarciapino
Terzo re di Roma (673 a. C.) è presentato dalla tradizione essenzialmente come un guerriero: a lui si deve la distruzione di Alba; guerreggiò [...] , Sabini, Latini. Secondo la tradizione sarebbe stato fulminato da Giove per aver sbagliato un rito sacrificale (642 a. C.).
re, che le fonti ricordano dinanzi al tempio di Giove Capitolimo. Tali ritratti di pura fantasia dovettero essere dedicati a ...
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DANAE (Δανάη)
G. Cressedi*
Figlia di Acrisio, re di Argo, e di Euridice (v.). Il padre sa dall'oracolo che il figlio di D. lo avrebbe ucciso e fa costruire una stanza di bronzo dove chiude D. con la [...] , però, riesce a penetrarvi sotto forma di pioggia d'oro. Dal connubio di D. e Giove nasce Perseo (v.). Acrisio si accorge del fanciullo e fa chiudere la madre ed il figlio in un'arca che abbandona alle onde. L'arca approda a Serifo e D. è accolta ...
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RUBRIUS, Dossenus L
Red.
Il nome di R. D. appare sulle emissioni di monete repubblicane di Roma assegnate con una certa precisione all'87-86 a. C.
Nei denarî, il dritto rappresenta le tre principali [...] divinità del Campidoglio, Giove, Giunone e Minerva e il rovescio un carro trionfale. Sui quinari, l'altare di Esculapio circondato da un serpente è associato alla testa di Nettuno. Il nome è variamente interpretato come appartenente ad un magistrato ...
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(lat. Capitolium) Il più piccolo dei 7 colli di Roma. Consta di due sommità: sulla prima, l’antica arx con il tempio di Giunone Moneta, ora è la chiesa di S. Maria in Aracoeli; sulla seconda, ora occupata [...] dal palazzo dei Conservatori, sorgeva il tempio di Giove (con tre celle dedicate a Giove Capitolino, Giunone e Minerva), fondato da Tarquinio Prisco e ricostruito varie volte, per ultimo da Domiziano. Fra le due sommità sorgeva il Tabularium (l’ ...
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VEIOVE (Vēdiovis, Vēiovis)
A. M. Colini
Antichissima divinità romana di origine italica od etrusca, il cui carattere originario è incerto (esso già sfuggiva agli antichi: Cic., De nat. deor., ii, 62). [...] non si conoscono riproduzioni: esiste invece, un tipo analogo ma recante il fulmine, riprodotto su specchi etruschi ov'è denominato Giove (tinia), in una serie di bronzetti italici del IV-III sec. a. C. e in una splendida statuetta tardo etrusca ...
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HELIOPOLIS (῾Ηλιόπολις, Heliopolis)
F. Castagnoli
2°. - Città della Siria, nella valle tra il Libano e l'Antilibano, a 1170 m s. m., oggi Baalbek.
Il nome attuale (documentato solo dal 400 d. C.) è forse [...] (che riproducono un tempio a otto o dieci colonne con la scritta I. O. M. H.): il culto si estendeva alla triade Giove, Venere, Mercurio (non chiare le testimonianze per un presunto dio Ghennaios).
A S del grande tempio, e ugualmente orientato (e in ...
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Nome italianizzato dello scultore Pierre Francheville o Franqueville (Cambrai 1553 circa - Parigi 1615 circa). Dal 1574 in Italia, fu allievo e collaboratore del Giambologna; scolpì, tra l'altro, la Primavera [...] per il ponte di S. Trìnita a Firenze, le grandi statue di Giove e di Giano per il palazzo Grimaldi (Palazzo Bianco) a Genova (1585). Veduta la statua dell'Orfeo (Louvre), Enrico IV richiamò F. in Francia, affidandogli la decorazione dello zoccolo per ...
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DOLICHENO (Dolichenus)
C. Pietrangeli
Nome con il quale i Romani designavano il dio locale di Dolichè nella Commagene il cui culto, sviluppatosi in epoca relativamente tarda, fu importato in Occidente [...] sinistro sollevato e appoggiato ad uno scettro con il fulmine nella d. e un'aquila ai piedi, come una comune immagine di Giove.
Nelle figurazioni a rilievo o a tutto tondo, il dio è spesso accompagnato dalla Giunone Dolichena sul cervide, e da altre ...
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giovamento
giovaménto s. m. [dal lat. tardo iuvamentum, der. di iuvare «giovare»]. – L’atto, il fatto di giovare; e più comunem., utilità, beneficio, vantaggio che si ottiene da qualche rimedio: dare, recare, ottenere, trarre, trovare g.;...
giovare
v. intr. e tr. [lat. iŭvare] (io gióvo, ecc.). – 1. a. intr. (aus. avere; con sogg. di cosa anche essere) Recare utilità, beneficio, essere vantaggioso: il moto giova alla salute; sono rimedî che giovano poco; a nulla mi è giovato...