RIBBECK, Otto
Filologo, nato a Erfurt il 23 luglio 1827, morto a Lipsia il 18 luglio 1898, professore a Berna, Basilea, Kiel, Heidelberg, Lipsia. Discepolo di A. Ritschl, ne ereditò l'interesse per la [...] critica del Miles gloriosus, e gl'importanti Beiträge zur Lehre von den lateinischen Partikeln. Si occupò anche del testo di Giovenale (ed. del 1859; Der echte und unechte Juvenal, 1865) e delle epistole oraziane, e fu a lungo redattore, prima col ...
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TORRINI, Bartolomeo
Andrea Merlotti
– Nacque a Lantosca, nella contea di Nizza, il 2 luglio 1635, figlio del medico Giulio (v. la voce in questo Dizionario) e di Francesca Thaon.
Secondogenito, fu destinato [...] VIII, Torino 1909, pp. 94, 133 s.; C. Morra, «Parnassus triceps». Ornamento di tesi, in N. Carboneri - A. Griseri, Giovenale Boetto architetto e incisore, Fossano 1966, p. 79 e fig. 190; M. Amietta Dellacorna, I lettori dell’Università di Torino dal ...
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Nato a Venezia nel 1508, morto ivi nel 1568, fu mediocre, ma fecondissimo poligrafo. Nobiluomo veneziano decaduto, studiò a Padova e passò poi, oppresso dal bisogno, al servizio del Giolito, per il quale [...] . Rime di lui si trovano nelle infinite Raccolte del tempo. Nelle satire e nei capitoli imitò, assai fiaccamente peraltro, Orazio, Giovenale e il Berni. Compilò frettolose biografie di Carlo V, di Ferdinando I, ecc., volgarizzò in prosa e in verso ...
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MARMORALE, Vincenzo (Enzo V.)
Filologo e critico, nato a Paduli (Benevento) il 13 aprile 1901, prof. dal 1942 di lingua e letteratura latina all'università di Catania, poi di Genova, attualmente (dal [...] 1947; La questione petroniana, Bari 1948) si ricorda l'ediz. di Arusiano Messio, Exempla elocutionum, Napoli 1939; e inoltre: Giovenale, Napoli 1938, 2ª ediz. Bari 1950; Persio, Firenze 1941, 2ª ediz. rifatta Firenze 1956; Cato maior, Catania 1944, 2 ...
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Leone I, santo
Elena Cavalcanti
La scarna notizia del Liber pontificalis ne assegna le origini alla Tuscia e dice chiamarsi Quinziano il padre. Null'altro si sa della famiglia e del luogo di nascita; [...] ritorno alla sua sede, da una folla agitata di monaci e di popolo, e invitato a ritirare il suo assenso a Calcedonia. Giovenale veniva trattato da traditore e rinnegato, e, pur essendo ben lontano dall'essere tra i sostenitori di L., il quale a sua ...
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NOMI, Federigo
Luigi Fassò
Sacerdote, letterato e poeta, nato il 31 gennaio 1633 in Anghiari. Maestro di umanità in Arezzo, dove si acquistò presto buon nome pubblicando nel 1666 un volume di Poesie [...] per il Liber satyrarum sexdecim, che diede in luce solo nel 1703, proponendosi esplicitamente d'imitare non già Orazio, bensì Giovenale. Egli però, meglio che dalle sue satire latine, non immeritamente lodate dal Magliabechi, dal Leibniz e dal Gronow ...
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MINUZIANO, Alessandro
Tammaro De Marinis
Nato nell'anno 1450 a S. Severo di Puglia, morto nel 1522 a Milano, dove fu editore e in seguito tipografo.
Il suo nome è legato alla pubblicazione della prima [...] il 12 novembre 1500 "industria et impensa Alexandri Minutiani" e con gli stessi tipi si conoscono un De oratore di Cicerone, Giovenale e Persio, uno scritto del Merula sull'antichità della famiglia Visconti, una Oratione di S. Ambrosio in versi e un ...
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Moralium dogma philosophorum
Philippe Delhaye
Viene così designato un compendio di morale del XII secolo il cui titolo, differenziandosi nelle diverse redazioni manoscritte, è opportuno citare, al fine [...] dal cui vinse l'ira di If VII 116; e inoltre un verso di Giovenale (Sat. II 11-12) che avrebbe suggerito alcuni tratti della figurazione di Gerione e citazioni dai classici latini (Cicerone, Orazio, Giovenale, ecc.) che formano sì l'ossatura del ...
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Quintiliano, M. Fabio
Giorgio Brugnoli
Retore latino (Calahorra 30 - m. dopo 96 d.C.), teorizzatore ed esponente ufficiale della cultura dell'età dei Flavi. Alunno di Remmio Palemone, Domizio Afro e [...] classe dominante che sorreggeva la dinastia Flavia e di cui Q. fu quindi precettore (almeno di Plinio il Giovane, di Giovenale, di Tacito e di Suetonio, nonché dei rampolli imperiali) ricercato e vezzeggiato. Q. teorizzò la sua posizione culturale e ...
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satira Composizione poetica che rivela e colpisce con lo scherno o con il ridicolo concezioni, passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni a tutta l’umanità, o caratteristici di una categoria di persone [...] Quintiliano poté a buon diritto affermare che la s. era genere letterario tutto latino (satura tota nostra est). Persio, Giovenale e soprattutto Orazio furono a loro volta i modelli tenuti presenti dai satirici di tutti i tempi, ai quali bisogna ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, il piatto di primizie offerto ritualmente...
studentato s. m. Alloggio in cui abitano gli studenti fuori sede, in genere durante il periodo universitario. ◆ Da Prati a Centocelle, e poi Eur, Primavalle, San Giovanni, Garbatella. Sempre a Roma occupate anche tutte le sedi della facoltà...