Letterato (Siracusa 1760 - ivi 1842); seguì nel 1798 il re Ferdinando IV in Sicilia, e ne divenne per breve tempo ministro della Guerra. Accademico della Crusca e grandemente stimato dai letterati suoi [...] contemporanei, spese la sua vita sui classici latini, alcuni dei quali (Odi di Orazio, Uffizi di Cicerone, Satire di Giovenale) tradusse con plauso; ammirò grandemente e imitò nei suoi versi V. Alfieri, G. Parini, U. Foscolo, G. Leopardi, che tentò ...
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Filologo (Erfurt 1827 - Lipsia 1898), fu prof. nelle univ. di Berna (1856-62), Basilea (1862), Kiel, Heidelberg (1872-77), Lipsia (dal 1877). Discepolo di A. Ritschl, si dedicò alla letteratura latina. [...] Pubblicò una Geschichte der römischen Dichtung (1887-92), varî contributi sulla grammatica latina (notevoli gli studî sulle particelle) e numerose edizioni critiche di autori latini (Virgilio, Giovenale, Orazio, i frammenti dei poeti scenici, ecc.). ...
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Scrittore inglese (Ashburton 1756 - Londra 1826). Fu direttore della Quarterly Review, dal primo numero (1809) fino al 1824, e probabilmente autore del famoso attacco contro l'Endymion di J. Keats, apparso [...] in quella rivista nel 1818, e di parecchi articoli contro i poeti romantici. Curò edizioni delle opere di Ph. Massinger (1805), Ben Jonson (1816), J. Ford (1827) e tradusse Giovenale. ...
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Storico italiano della letteratura latina (Catania 1878 - Roma 1957); prof. dal 1915, insegnò nelle università di Messina, Pisa e Padova di cui fu anche rettore (1943); socio nazionale dei Lincei (1946). [...] Magia), Ovidio (Ars Amatoria), Arnobio (Adversus nationes), particolarmente importanti le monografie su Marziale (1914), Seneca (1920), Giovenale (1921), Fedro (1923), Tacito (1924), Petronio (1940) e la Storia della letteratura latina (2 voll., 1925 ...
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DOTTI, Bartolomeo
Angelo Pellegrino
Nacque nel Bresciano, probabilmente nel 1651, da Pasquino e da Ottavia Vinacesi.
Fin da giovanissimo manifestò particolare inclinazione per la poesia e lo studio [...] istintivo talento al genere della satira, coltivò con lunga cura i poeti satirici romani da Orazio a Persio, a Giovenale, dando prova assai presto di notevole abilità gareggiando con altri giovani verseggiatori bresciani. Fu in uno di questi certami ...
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Benedettino (n. dopo 841 - m. 908 circa) nell'abbazia di S. Germano di Auxerre, ne diresse la scuola (876 circa), e passò poi a insegnare a Reims e Parigi; può considerarsi uno dei maggiori rappresentanti [...] strettamente legati al commento di grammatici della tarda antichità (Donato, Prisciano, Foca, Eutiche) e di scrittori latini (Giovenale, Prudenzio, Sedulio e Disticha Catonis). Di notevole importanza il suo commento al De nuptiis di Marciano Capella ...
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Scrittore, drammaturgo e marionettista italiano (Torino 1927 - Cetona 2018). Noto soprattutto per gli inconsueti elzeviri (su La Stampa di Torino), in cui rivendica i diritti della letteratura sulla cronaca [...] -1986, 1987), tra l'altro strettamente dipendenti da una attività di traduttore molto selettiva (Marziale, Catullo, Giovenale e, dalla Bibbia: Ecclesiaste, Cantico dei cantici, Giobbe, Isaia, Salmi). La stessa dimensione cupamente religiosa, propria ...
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È, nelle letterature classiche, una forma di novellistica sacra, e perciò un succedaneo, o, se si vuole, un precedente pagano, dell'agiografia cristiana. Il termine "aretalogo", estraneo al greco classico, [...] al profano il passo era breve. Più tardi il termine designa semplicemente il narratore di prodigi. Dal luogo citato di Giovenale e da un passo di Svetonio (Aug., 74) appare che gli aretalogi appartenevano a quella categoria di artisti di varietà ...
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satira Composizione poetica che rivela e colpisce con lo scherno o con il ridicolo concezioni, passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni a tutta l’umanità, o caratteristici di una categoria di persone [...] Quintiliano poté a buon diritto affermare che la s. era genere letterario tutto latino (satura tota nostra est). Persio, Giovenale e soprattutto Orazio furono a loro volta i modelli tenuti presenti dai satirici di tutti i tempi, ai quali bisogna ...
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VINCIGUERRA, Antonio
Manlio Torquato Dazzi
Uomo politico e letterato, nato a Venezia di famiglia originaria di Recanati, tra il 1440 e il 1446, morto nel Padovano il 9 dicembre 1502.
Nel 1458 donzello [...] , perduto, ma che da due liriche rimaste può giudicarsi giovanile e petrarchesco. Sotto l'influenza del Sommariva, traduttore di Giovenale, il V. s'esercitò tra i primi in Italia in lunghe satire moraleggianti (se ne conoscono 10), imitate in ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, il piatto di primizie offerto ritualmente...
studentato s. m. Alloggio in cui abitano gli studenti fuori sede, in genere durante il periodo universitario. ◆ Da Prati a Centocelle, e poi Eur, Primavalle, San Giovanni, Garbatella. Sempre a Roma occupate anche tutte le sedi della facoltà...