Critico e storico del cristianesimo, nato a Lubecca il 3 settembre 1865, morto a Giessen il 15 marzo 1920, professore a Gottinga dal 1896, a Giessen dal 1916. Si occupò dei problemi storici del cristianesimo [...] escatologiche. Nell'opera Die Religion des Judentums (1ª ed. 1903, 3ª ed., Tubinga 1926, postuma) con vastissima dottrina delineò la fisionomia del giudaismo contemporaneo a Gesù.
Ma poiché non tutto il cristianesimo gli appariva sviluppo serrato dal ...
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ḤANĪF
. Vocabolo di incerta origine (forse dal siriaco ḥanpa, in origine "pagano") ricorrente più volte nel Corano a designare coloro che, in epoca anteriore a Maometto, avrebbero seguito il vero e puro [...] monoteismo, ugualmente lontani dal giudaismo e dal cristianesimo; primo e più insigne di questi devoti monoteisti, Abramo (Cor., II, 129; III, 60), che Maometto considerò quale precursore ideale della sua religione. I commenti al Corano, e le storie ...
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SERAPIONE di Antiochia
Fu l'ottavo vescovo di Antiochia dopo gli Apostoli; vi occupò il seggio circa dal 190 al 209. Scrisse una lettera a un certo Domnino, che durante la persecuzione cristiana era [...] passato al giudaismo; una a Carico e Ponzio contro i montanisti; una alla comunità di Rosso (sulla costa del Mediterraneo, presso Antiochia) per premunirla contro gli errori dell'apocrifo Vangelo di Pietro. Eusebio sospetta che S. componesse altri ...
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Storico (n. in Lituania 1874 - m. Tel Aviv 1958), dal 1926 prof. all'univ. ebraica di Gerusalemme, scrisse in ebraico Gesù di Nazareth (1922), una storia della letteratura ebraica moderna (6 voll., 1930-50) [...] e una storia del giudaismo tra il primo e il secondo Tempio (5 voll., 1949). ...
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SION, Suore di Nostra Signora di
Luigi Giambene
Istituto religioso femminile, il cui vero nome è Congregazione di Nostra Signora di Sion, fondato a Parigi nel 1843 da Alphonse-Marie Ratisbonne (morto [...] nel 1884), convertito dal giudaismo col fratello Marie-Théodore (morto nel 1881), il quale aveva avuto da Gregorio XVI il permesso di adoperarsi per la conversione degli Ebrei. A tale scopo il primo fondò un gran convento di suore con orfanotrofio e ...
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al-Haram al-sharif
(ar. «il nobile santuario») Noto anche come la «spianata delle moschee», è il terzo santuario (haram) dell’islam dopo la Mecca e Medina. Sorge nella città vecchia di Gerusalemme, [...] sul colle noto al giudaismo come il «monte del tempio», sito probabile del Tempio di Erode. È una vasta piattaforma trapezoidale, circondata da mura su due lati, dove sorgono le due moschee al-Aqsa e la Cupola della roccia, insieme ad altri edifici ...
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Denominazione (propriamente «appartenente alla tribù di Giuda») con cui sono stati indicati gli Ebrei rimasti in Palestina dopo la distruzione del regno d’Israele (722 a.C.), quando l’intero popolo ebraico [...] i cui aderenti sostenevano la necessità, per tutti i credenti in Gesù Cristo, di osservare le prescrizioni legali del giudaismo; e quindi, per i pagani convertiti, di diventare prima ebrei mediante la circoncisione.
Si dice giudeo-italiana la lingua ...
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Poeta ebreo (Radi, Volinia, 1873 - Tel Aviv 1934); trasferitosi in Palestina nel 1924, vi divenne uno dei massimi esponenti della vita culturale ebraica. Ha scritto in ebraico e in yiddish poesie ricche [...] di pathos drammatico, in cui l'esaltazione del giudaismo messianico si intreccia con l'affermazione risoluta degli ideali sionisti. Oltre a racconti assai diffusi, B. è anche autore di saggi filologico-critici discussi. ...
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SA‛ADYĀH ben Yōsēf al-Fayyūmī
Umberto Cassuto
Dottore ebreo, nato nell'882 in Egitto, nel distretto del Fayyūm (o forse nel vicino villaggio Dilāṣ), morto nel 942 a Sūrā in Babilonia. Fu il massimo [...] fra i Gĕ'ōnīm, e la figura più notevole di tutto il periodo che da essi prende il nome. Nato quando il giudaismo, precedentemente racchiuso nella propria cerchia, si era da poco aperto agl'influssi della civiltà araba e per il tramite di essa a ...
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Ebraista, nato il 21 maggio 1868 a Ungvár (oggi Užhorod), dal 1896 al 1906 condirettore della Zeitschrift für hebräische Bibliographie, è dal 1912 rabbino maggiore di Praga. È uno dei più insigni rappresentanti [...] della scienza del giudaismo. A lui sono dovute eccellenti edizioni di poeti ebrei del Medioevo, fra cui quella, non ancor compiuta, di Giuda Levita, e l'altra, di cui è uscito finora il vol. I (1926), di Immanuele Romano. Insieme con K. Albrecht ...
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giudaismo
s. m. [dal lat. tardo iudaismus, gr. ἰουδαϊσμός]. – La religione del popolo ebraico e l’insieme della sua cultura, quali si definirono nel periodo che seguì all’esilio babilonese e alla restaurazione in Palestina.
sabio
sàbio s. m. (f. -a). – Denominazione, per lo più al plur., Sabî (arabo Ṣābi’a), dei seguaci di alcune sette religiose orientali, in partic. di quella considerata da Maometto come una comunità religiosa distinta dagli Ebrei e dai Cristiani,...