PROSELITO (dal gr. προσήλυτς "sopraggiunto")
Alberto Pincherle
Questo termine è usato modernamente per indicare chi si aggrega volontariamente a una data religione, accettandone le credenze e i riti. [...] una categoria affine ai semi-convertiti, ma la cui esistenza è esclusa dagli studiosi più recenti e autorevoli.
L'atteggiamento del giudaismo verso i proseliti variò secondo le scuole e i tempi. La scuola di Shammai si mostrò più severa di quella di ...
Leggi Tutto
SIMMACO
Giuseppe Ricciotti
Autore di una delle antiche traduzioni greche della Bibbia, sorte dopo quella dei LXX (v. bibbia, VI, pp. 892-93). Ben poco si sa della sua vita. Secondo alcuni apparteneva [...] ebioniti (vedi), né ha autorevolezza la sola attestazione in contrario di Epifanio che S. fosse un samaritano passato al giudaismo. Si ritiene comunemente che egli fiorisse ai tempi di Settimio Severo (193-211); G. Mercati, fondandosi su una lezione ...
Leggi Tutto
GESENIUS, Wilhelm
Giorgio Levi Della Vida
Semitista, nato a Nordhausen il 3 febbraio 1786, morto a Halle il 23 ottobre 1842, professore di teologia a Halle dal 1810. È, accanto a H. Ewald (v.), il fondatore [...] scientifico dell'ebraico, fondato sulla comparazione con le altre lingue semitiche indipendentemente dalla tradizione grammaticale del giudaismo medievale.
La sua Hebräische Grammatik (Halle 1814) e il suo Hebrîisch-deutsches Handwörterbuch (voll. 2 ...
Leggi Tutto
Gesù Cristo
Emanuela Prinzivalli
Il fondatore del cristianesimo
Gesù Cristo era considerato un nome proprio già dagli storici romani del 2°secolo, ma in realtà esso è l'insieme di un comune nome ebraico [...] Dio si diffuse senza troppe difficoltà fra i credenti di estrazione pagana, i quali non avevano il dogma, centrale per il giudaismo, dell'unicità di Dio e quindi non sentivano il problema di conciliare la divinità di Gesù con l'unico Dio. Tuttavia ...
Leggi Tutto
Divinità idolatrica del monte Peor (= Phogor: cfr. Numer:, XXIII, 28) adorata dagl'Israeliti e, pare, con culto licenzioso (Num., XXV, 1 segg.; v. baal e balaam). Passato nel tardo giudaismo e nel cristianesimo, [...] a designare un essere diabolico, è spesso menzionato come tale, ed è, tra l'altro, il protagonista della novella Belfagor Arcidiavolo del Machiavelli ...
Leggi Tutto
Teologo svizzero (Morat 1808 - Zurigo 1888); è il più congeniale e fedele discepolo di F. Schleiermacher. In due opere di grande impostazione, Die Glaubenslehre der evangelisch-reformierten Kirche (1844-47) [...] da un secolo: confessione luterana e riformata devono integrarsi a vicenda; quella rappresenta la protesta contro il giudaismo, questa la protesta contro il paganesimo della religione cattolica. S. sviluppa il proprio sistema nella Christliche ...
Leggi Tutto
. Comunità religiosa giudaica, negli ultimi secoli avanti l'era cristiana e nel primo secolo dopo. La prima notizia che ne abbiamo risale all'incirca all'anno 150 a. C.; con la distruzione dello stato [...] l'oasi di Engaddi (‛Ēn-gĕdī) sul Mar Morto. Giuseppe Flavio li presenta come una delle sette o dei partiti del giudaismo, a fianco dei Farisei e dei Sadducei; ma in realtà essi costituivano piuttosto una specie di ordine monastico. Non contraevano ...
Leggi Tutto
Ebraista (Trieste 1800 - Padova 1865), poeta ed esegeta biblico. Professore dal 1829 al Collegio rabbinico di Padova. Notevole fu il suo interesse per la poesia medievale, di cui rese note le liriche di [...] ) e il Diwan Rabbi Yĕhūdāh ha-Lēwī ("Il divano di Rabbi Yehudah ha-Lewi", 1864). Pubblicò inoltre in italiano Il giudaismo illustrato (1848) e tradusse in italiano il Libro di Isaiah (1856), il Pentateuco e Hafṭārōt ("Passi profetici", 1860). Come ...
Leggi Tutto
ORTODOSSIA
. La parola greca ὀρϑοδοξία (da ὀρϑός "retto" e δόξα "opinione") deve la sua diffusione soprattutto a scrittori cristiani, a partire dal sec. IV: anche se termini analoghi si ritrovino presso [...] ; o, in quanto se ne discosti, eterodosso. Si comprende pertanto come si possa parlare di un'ortodossia dell'islamismo, del giudaismo rabbinico, ecc.; e come il termine sia stato dai moderni esteso anche fuori del campo propriamente religioso; e ...
Leggi Tutto
Uno dei trattati della Mishnāh (IV ordine, fine). A differenza di tutti gli altri trattati mishnici, i quali hanno un contenuto legale (rituale o giuridico), il trattato Ābōt ha un contenuto etico. È una [...] per la vita religiosa e per la vita sociale, riferiti nei primi quattro capitoli in nome di una serie di dottori o "padri" del giudaismo (da ciò il titolo di Ābōt "Padri", o Pirqē Ābōt "Capitoli dei Padri"), e nel quinto capitolo per la maggior parte ...
Leggi Tutto
giudaismo
s. m. [dal lat. tardo iudaismus, gr. ἰουδαϊσμός]. – La religione del popolo ebraico e l’insieme della sua cultura, quali si definirono nel periodo che seguì all’esilio babilonese e alla restaurazione in Palestina.
sabio
sàbio s. m. (f. -a). – Denominazione, per lo più al plur., Sabî (arabo Ṣābi’a), dei seguaci di alcune sette religiose orientali, in partic. di quella considerata da Maometto come una comunità religiosa distinta dagli Ebrei e dai Cristiani,...