DEL CORNO, Alberico
François Menant
Apparteneva a una famiglia della nobiltà feudale lodigiana, originaria della località omonima alla confluenza del Po e dell'Adda, che tuttavia prima dell'elezione [...] 1174-77). Si dimostrò ancora una volta un deciso avversario dell'esenzione dei monasteri, quando nel 1181 esercitò le funzioni di giudicedelegato del papa nella contfoversia fra il vescovo di Cremona e il priore cassinese di S. Benedetto di Crema, a ...
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CAPUANO, Giovanni (Iohannes Capuanus, Ioannes filius domini Ioannis Capuani)
Norbert Kamp
Apparteneva ad una famiglia del patriziato civico amalfitano che derivava la propria nobiltà da conti longobardi [...] chiese invano al C. una particella delle reliquie di s. Andrea traslate ad Amalfi nel 1208, lo nominò varie volte giudicedelegato per le liti ecclesiastiche nella Campania. Così il C. nel 1217 si occupò del contrasto sorto tra Gilberto vescovo di ...
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BARTOLOMEO
Alessandro Pratesi
Suddiacono del papa e cappellano uditore delle cause devolute alla S. Sede, salì sulla cattedra arcivescovile di Trani succedendo a Samaro, :il cui nome ricorre per l'ultima [...] Nicola di Bari che Stefano de Consilio,sacerdote della chiesa d'Ognássanti di Trani, fece alla presenza di lui, in quanto giudicedelegato.
I motivi e l'epoca della decadenza da tale ufficio (il termine ante quem è comunque il gennaio 1210) rimangono ...
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ALAGNO, Andrea d'
Michele Manfredi
Nipote di Cesario, nel 1284, come canonico di Amalfi, fu giudicedelegato dell'arcivescovo per dirimere una questione sorta fra certo Giacomo Grillus e il monastero [...] femminile di S. Maria di Amalfi. Dopo la morte, nel 1292, di Filippo Austaricchio, arcivescovo di Amalfi, fu chiamato a succedergli da Celestino V (alcuni canonici gli avevano preferito Pietro Piperno, ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] del 1958. L’8 gennaio del 1958 Urbano Cioccetti, assessore delegato (ossia vicesindaco) dal giugno 1956, fu eletto nuovo sindaco (dinanzi al magistrato) e in iudicio (dinanzi al giudice arbitro). Il crescente intervento dello Stato si manifesta nelle ...
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LEONE XIII, papa
Francesco Malgeri
Vincenzo Gioacchino Pecci nacque il 2 marzo 1810 a Carpineto Romano, alle pendici dei monti Lepini, a sud di Roma. Figlio dell'agiato proprietario terriero conte Ludovico [...] di Perugia dopo la breve esperienza vissuta nel 1841-42 quale delegato apostolico. Vi tornava con la carica di vescovo e, dal con la forza le agitazioni operaie, ma arbitro e giudice sereno, legislatore attento ai diritti e ai doveri di tutte ...
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INNOCENZO VI, papa
Pierre Gasnault
Étienne Aubert, figlio di Adhémar, appartenente alla piccola nobiltà di Pompadour, nacque nel villaggio di Monts, parrocchia di Beyssac (Corrèze), negli ultimi decenni [...] esercitò nuovamente questa funzione e nel 1330 divenne giudice di questo siniscalcato: in questa veste è Il 5 apr. 1355 il cardinale Pierre Bertrand de Colombiers, delegato dal papa, procedette all'incoronazione imperiale nella basilica di S. ...
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NICCOLÒ I, santo
François Bougard
Nato presumibilmente intorno all'820, N., come i suoi due predecessori, non apparteneva all'aristocrazia romana, pur non essendo di origini "modeste". Il Liber pontificalis, [...] su quest'aspetto temporale, ma soltanto a titolo di delega da parte di Roma. L'arcivescovo Giovanni VII epitome, e al servizio dell'idea che il papa, giudice superiore, non possa essere giudicato ["prima sedes a nemine judicatur"]) sono i più celebri ...
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Pio II
Marco Pellegrini
Enea Silvio Piccolomini nacque il 18 ottobre 1405 a Corsignano, in Val d'Orcia, primogenito dei diciotto figli di Silvio Piccolomini e Vittoria Forteguerri. Uno dei principali [...] la decisione della Dieta, lo stesso P. fu delegato a trattare direttamente con i rappresentanti diplomatici delle singole suo nuovo genero anche il Ducato di Amalfi e l'ufficio di giudice supremo del Regno di Napoli. Nel 1463 a tale patrimonio si ...
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Religione
Hans G. Kippenberg
1. Introduzione
La sociologia della religione non è nata come ramo particolare della scienza della religione, bensì in seno alla sociologia stessa (v. Tenbruck, 1991, p. [...] morale dall'esterno all'interiorità, erigendo l'individuo a giudice supremo delle proprie azioni.La tesi della religione come senso' del mondo, tanto più il 'senso' viene delegato al soggetto. Le religioni tradizionali diventano massime della condotta ...
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delegato
agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di delegare]. – 1. agg. Affidato per delega: funzioni d.; nel diritto costituzionale, legge d., o anche decreto d., il decreto legislativo emanato dal governo in base a delega del parlamento (v. delega,...
giudice
giùdice (letter. ant. iùdice) s. m. [lat. iūdex -dĭcis, propr. «colui che dice il diritto», comp. di ius «diritto» e tema di dicĕre «dire»]. – 1. a. Nel sign. più ampio, chi giudica in atto, o ha l’ufficio, l’autorità, la competenza...