Con riferimento soprattutto al mondo antico e medievale, ufficio di magistrato, ossia carica pubblica, individuale o collegiale, solitamente a carattere elettivo e di durata limitata nel tempo. Nell’uso [...] affermando anche che essa è un ordine autonomo da ogni altro potere (art. 104, co. 1, Cost.), che il giudice è soggetto soltanto alla legge (art. 101, co. 2, Cost.), ma soprattutto prevedendo un Consiglio superiore della magistratura autonomo dal ...
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Giorgio Santacroce; Paolo Ravaglioli
Magistratura
«La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge» (Costituzione, art. 101)
La riforma giudiziaria
di Giorgio Santacroce
30 gennaio
All’apertura dell’anno giudiziario, il primo presidente della Cassazione Vincenzo ... ...
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Mario Cicala
Magistratura e magistrature
Nell'odierno diritto pubblico italiano con il termine magistratura viene indicato un ufficio oppure (più frequentemente) un complesso coordinato di pubblici uffici che esercitano attività giudiziaria in un determinato settore dell'ordinamento. Le proposte di ... ...
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Mario Tanferna
I custodi della legge
Il magistrato esercita in modo continuativo la funzione giurisdizionale dello Stato, quella dell’applicazione delle leggi, intervenendo quando esse vengono violate. Il termine magistratura descrive sia il ruolo del magistrato sia il corpo organizzato, cioè l’ordine ... ...
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Sergio Bartole
I temi generali della giurisdizione, nel diritto romano e nello Stato moderno, sono trattati nel XVII vol. dell'Enciclopedia Italiana sotto la voce giurisdizione (p. 368). L'analisi delle funzioni attribuite al potere giudiziario è invece svolta, nel contesto della più ampia trattazione ... ...
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Carlo Guarnieri
Introduzione
In tutte le società caratterizzate da un certo grado di differenziazione strutturale esistono ruoli specializzati cui viene affidato istituzionalmente il compito di risolvere in via autoritativa le controversie che nascono dall'applicazione delle norme riconosciute. I titolari ... ...
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(lat. magistratus)
Ugo Enrico PAOLI
Plinio FRACCARO
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Nella costituzione politica greca e romana il magistrato è il cittadino investito di un potere di comando e che agisce nell'interesse della pubblica cosa, senza distinguere se eserciti una funzione militare o civile, legislativa o esecutiva, ... ...
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Riforma della magistratura onoraria
Claudio Carlo Viazzi
La legge delega di riforma della magistratura onoraria (l. 28.4.2016, n. 57) contiene una serie di disposizioni che, delineando un’unica figura [...] ha compiuto un passo avanti ed al contempo uno indietro rispetto al precedente assetto in cui era la legge a prevedere il numero dei giudici di pace (n. 4700 in forza dell’art. 3 l. 21.11.1991, n. 374) mentre nessuna norma era prevista sul numero di ...
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Sostegno scolastico e riparto di giurisdizione
Alessandro Tomassetti
Le controversie aventi ad oggetto la declaratoria della consistenza dell’insegnamento di sostegno ed afferenti alla fase che precede [...] di un PEI completo e con indicazione del numero di ore risulterebbe in grado di radicare la giurisdizione del giudice ordinario mentre laddove il PEI manchi ovvero non contenga indicazioni in ordine al numero di ore, dovrà ritenersi sussistente ...
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Domenico Dalfino
Abstract
In materia di lavoro, l’esigenza di differenziazione della tutela processuale, riconducibile alla peculiare natura dei diritti fatti valere e alla debolezza economica di una [...] l’art. 6 R.d. 30.10.1933, n. 1611 (art. 413, co. 6, c.p.c.), che attribuisce, invece, la competenza al giudice del luogo dove ha sede l’ufficio dell’avvocatura dello Stato nel cui distretto si trova il tribunale che sarebbe competente secondo le ...
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Cinzia Gamba
Abstract
La presente voce esamina le presunzioni quali istituti che si ricollegano all'ambito delle prove nel processo civile e sono disciplinati dagli artt. 2727, 2728 e 2729 c.c. Vengono [...] risultato (ossia: la conseguenza) di quel ragionamento (Comoglio, F.P., op. cit., 659 ss.).
L’art. 2727 c.c. afferma che il giudice prende le mosse da un «fatto noto» (ossia da un enunciato relativo a un fatto che si assume come vero) per risalire ad ...
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Angelo Zampaglione
Abstract
Con il presente lavoro si analizza la struttura della sentenza penale così come delineata dall’art. 546 c.p.p. Si tratta di un tema reso attuale dalla l. 23.6.2017, n. 103, [...] di esperienza. Più precisamente, in perfetta armonia con quanto stabilito dagli artt. 192 e 546, lett. e), c.p.p., il giudice deve dar conto sia dei risultati acquisiti che dei criteri adottati. I primi non si riferiscono ad un quid esistente sul ...
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Giurista (Pisa 1110 circa - ivi 1193); avvocato e giudice, fu più volte ambasciatore della repubblica di Pisa a Costantinopoli. Conoscitore del greco, tradusse varie opere che giovarono notevolmente agli [...] studî filosofici, teologici, medici e giuridici; è sua l'interpretazione latina dei passi greci del Digesto ...
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Giurista (Napoli 1629 - ivi 1706). Fu avvocato e giudice della Gran corte della Vicaria. In tema di diritto pubblico scrisse: De officiis eorumque regimine (1669); e più tardi si dedicò alle controversie [...] di diritto mercantile nei due volumi Responsa legalia cum decisionibus (1702) ...
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Principio nel passato espresso dalla regola generale iudex iuxta alligata et provata iudicare debet e del quale oggi si assumono due diverse nozioni. Si parla di principio dispositivo in senso sostanziale [...] ’art. 99 c.p.c., per il quale «chi vuol far valere un diritto in giudizio deve proporre domanda al giudice competente».
In base a tale principio, è nella disponibilità del titolare del diritto sostanziale – tranne le ipotesi eccezionali della tutela ...
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Diritto
Provvedimento con il quale il pubblico ministero chiede al Giudice per le indagini preliminari, entro i termini di durata massima previsti per il compimento delle indagini, di archiviare la pratica [...] notizia di reato, richiesta di archiviazione ovvero di autorizzazione a proseguire le indagini. Se non rigetta l’istanza, il giudice può pronunciare decreto motivato e se ritiene che il reato sia da attribuire a persona già individuata, ordina che il ...
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giudice
giùdice (letter. ant. iùdice) s. m. [lat. iūdex -dĭcis, propr. «colui che dice il diritto», comp. di ius «diritto» e tema di dicĕre «dire»]. – 1. a. Nel sign. più ampio, chi giudica in atto, o ha l’ufficio, l’autorità, la competenza...
giudicabile
giudicàbile agg. [dal lat. tardo iudicabĭlis]. – Che si può o si deve giudicare: imputato, controversia g. dal tribunale ordinario, da un tribunale speciale. Usato assol. e come sost., persona sottoposta a giudizio penale, sinon....