Questione di merito che nel processo civile, in ragione della sua astratta idoneità a definire il giudizio, consente al giudice di anticipare il passaggio alla fase decisoria.
Nel processo civile il giudice [...] .c.). Tuttavia, anche in presenza di fatti in relazione ai quali l’assunzione di mezzi di prova sarebbe necessaria, il giudice può senz’altro evitare di procedere all’istruzione se ritiene che il giudizio debba essere chiuso per ragioni di rito, cioè ...
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Riforme del processo civile nel d.l. n. 69/2013
Antonio Carratta
Pasquale D’Ascola
Il contributo esamina le novità normative contenute nel d.l. 21.6.2013, n. 69 (cd. decreto del fare), convertito [...] le cause pendenti all’entrata in vigore delle riforme del rito (l. 26.11.1990, n. 353 e l. 20.12.1995, n. 534) e del “giudice unico” (l. delega 16.7.1997, n. 254 e d.lgs. 19.2.1998, n. 51). Sono note le ricadute in termini di impugnazioni avverso ...
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Diritto
In un rapporto giuridico, chi è estraneo o privo di interessi in comune con una delle due o più parti in causa.
Terzietà del giudice
Elementi essenziali del «giusto processo», costituzionalmente [...] in una posizione di assoluta indifferenza e di effettiva equidistanza dalle parti contendenti. Per essere t. e imparziale il giudice non deve: avere un interesse nella causa; essere parente fino al quarto grado, convivente o commensale abituale di ...
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Aforisma («il tribunale è a conoscenza delle leggi») di formazione medievale, che esprime sinteticamente il principio per il quale il giudice, la cui conoscenza delle norme di legge è presupposta, è tenuto [...] dalle parti. Trova il suo fondamento normativo nell’art. 113 c.p.c., che sancisce la regola in base alla quale il giudice deve applicare le norme di diritto al fine di decidere la controversia, salvo i casi in cui la legge consente la decisione ...
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Principio della non contestazione e art. 115 c.p.c.
Antonio Carratta
La l. n. 69/2009, modificando il co. 1 dell’art. 115 c.p.c., ha codificato nel nostro sistema processuale il cd. principio della [...] non contestato. In altri termini, la non contestazione non è uno strumento probatorio, in quanto non è in grado di offrire al giudice alcun elemento di conoscenza dei fatti allegati, ma rileva solo sul piano dell’art. 2697 c.c. ovvero sul piano della ...
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Romolo Donzelli
Abstract
Viene esaminata la nuova azione collettiva risarcitoria di classe prevista dall’art. 140 bis del codice del consumo, con specifico riferimento ai soggetti del giudizio, al [...] c. cons., sull’ammissibilità della domanda il tribunale si pronuncia con ordinanza. Se il vaglio ha esito negativo, con il provvedimento il giudice regola le spese, anche ai sensi dell’art. 96 c.p.c. ed ordina la più opportuna pubblicità a cura e ...
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Nel diritto, quel provvedimento che decide una controversia.
Il provvedimento decisorio per eccellenza è la sentenza di merito con la quale il giudice definisce la controversia innanzi a lui proposta (art. [...] il decreto ingiuntivo.
Al fine di conferire natura decisoria al provvedimento è necessario che attraverso la sua emanazione il giudice non si sia limitato a regolamentare lo svolgimento del giudizio, dal momento che in tali casi quest’ultimo avrebbe ...
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Giuseppe Trisorio Liuzzi
Abstract
Il procedimento di convalida di sfratto è un procedimento sommario che il locatore può utilizzare per ottenere in tempi brevi un titolo esecutivo per conseguire il rilascio [...] controversa e concedere al convenuto un termine non superiore a venti giorni (art. 666). Se il convenuto paga la somma, il giudice non può emanare l’ordinanza di rilascio ed il giudizio prosegue per il merito ex art. 667; se il pagamento non avviene ...
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Riti sommari. Rito speciale per le controversie in tema di licenziamenti
Giovanni Amoroso
Riti sommariRito speciale per le controversie in tema di licenziamenti
Il contributo analizza le disposizioni [...] dell’art. 416 c.p.c. quanto alla memoria di costituzione e dell’art. 421 c.p.c. quanto ai poteri d’ufficio del giudice, implica che l’opposizione è modellata sulla disciplina dell’ordinario ricorso in primo grado (artt. 413-432 c.p.c.), sicché è a ...
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Achille Saletti
Teresa Salvioni
Abstract
Delineata la nozione di estinzione del processo, ne vengono illustrate le fattispecie tipizzate dal codice di rito, vale a dire la rinuncia agli atti del [...] , I, IV ed., Torino, 1957, 514): le ipotesi che vengono in rilievo sono quella dell’omessa o tardiva chiamata del terzo per ordine del giudice, ai sensi degli artt. 107 e 270 c.p.c. (Cass., 5.9.2008, n. 22419; Cass., 28.1.1999, n. 739); o quella ...
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giudice
giùdice (letter. ant. iùdice) s. m. [lat. iūdex -dĭcis, propr. «colui che dice il diritto», comp. di ius «diritto» e tema di dicĕre «dire»]. – 1. a. Nel sign. più ampio, chi giudica in atto, o ha l’ufficio, l’autorità, la competenza...
giudicabile
giudicàbile agg. [dal lat. tardo iudicabĭlis]. – Che si può o si deve giudicare: imputato, controversia g. dal tribunale ordinario, da un tribunale speciale. Usato assol. e come sost., persona sottoposta a giudizio penale, sinon....