DEL ZIO, Floriano
Maria Rascaglia
Nacque a Melfi (Potenza) il 2 apr. 1831 da Tolomeo, che aveva uno studio notarile in città, e da Anna Maria Mandile di antica e facoltosa famiglia.
Un fratello del [...] in quell'anno a Parigi. Il problema che a suo giudizio non veniva sufficientemente trattato era quello delle "pluralità de' mondi conciliazione morale, ed è come il simbolo della comunione universale del sapere fra le nazioni sorelle" (ibid.). L' ...
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PEREGRINI, Matteo
Erminia Ardissino
PEREGRINI (Pellegrini), Matteo. – Nacque a Liano, frazione di Castel San Pietro sull’Appennino bolognese, probabilmente intorno al 1595.
I biografi antichi, infatti, [...] (Viterbo 1634), in cui ribadì il proprio ottimistico giudizio sulla corte e sul servizio del saggio, tenendo però una non specificata Accademia romana. Si dimostra, contro l’opinione universale, che la soggezione regia e sociale è buona e necessaria, ...
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DALLARI, Gino
Franco Tamassia
Nacque a Modena il 25 dic. 1872 da Gioacchino, tipografo, e da Virginia Chittoni, in una famiglia numerosa (nove figli) e di modeste condizioni, ma che saprà elevarsi (un [...] l'impiego della forza... suffragato dal consenziente giudizio dei consociati" (p. 9).
Il momento sc. e lett., LXX [1937], 2, pp. 109-128); idea di una missione universale dell'Europa in Dante (Proemio e libro primo di "Monarchia", in Studi in on. ...
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GROPPALI, Alessandro
Franco Tamassia
Nacque a Cremona il 5 maggio 1874 da Stefano e da Caterina Ghilardotti. Seguì gli studi universitari a Cremona (dove fu allievo di A. Ghisleri), quindi a Padova. [...] diritto internazionale e alla concezione del diritto come giudizio sociale, si veda Le premesse ideologiche della scuolarealistica e cittadino nonché al concetto di diritto naturale universale e perenne di fondamento divino, al quale contrappone ...
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CICALA, Francesco Bernardino
Franco Tamassia
Nacque a Lecce il 27 dic. 1877 da Giovan Giuseppe, di antica origine genovese, e da Silvia Cosma Zurlo.
Laureatosi brillantemente in giurisprudenza all'università [...] , sia pure mediata dal giudizio etico formulato dallo spirito umano, da quel giudizio per cui la norma " di filosofia del diritto del sec. XX, Roma 1978, ad Ind., ; A. Pagano, "Universaliaante rem", in Riv. intern. di filos. d. dir., IV(1924), pp. 56- ...
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BODRERO, Emilio
Armando Rigobello
Nacque a Roma il 3 apr. 1874 da Vittorio e da Paola Papa. Laureatosi in giurisprudenza nel 1895, entrava nell'amministrazione dello Stato, come impiegato della Corte [...] Torino il saggio su Eraclito, che sollevò, a seguito di un aspro giudizio del Gentile (sulla Critica, VIII [1911], pp. 291-94), strascichi idealistica della riforma qualcosa di "teorico, universale, generico e cerebrale" che contrastava con le ...
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razionalismo
Paolo Casini
Il primato della ragione
Il significato del termine razionalismo deriva da ragione. Si definisce razionalismo una tendenza a razionalizzare o ‘ridurre alla ragione’ quanto [...] di ragionamento tale da evitare ogni errore, falsa conclusione o sofisma; un metodo razionale sì, ma dominato da assiomi o giudiziuniversali fissati a priori, in base ai quali i seguaci di Aristotele pretendevano di ‘dedurre’ a rigor di logica ogni ...
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universale1
universale1 agg. [dal lat. universalis, der. di universus: v. universo1]. – 1. a. Che riguarda tutto l’universo, che si estende o è valido per l’intero universo fisico (nell’accezione scient. di questo termine): legge dell’attrazione...
giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...